Franchising servizi: “Perché ho scelto Color Glo”

Franchising servizi. Due parole che per Diletta Ferretti, 36 anni di Anzio Nettuno, in provincia di Roma, hanno significato l’indipendenza economica. E Color Glo, marchio in franchising specializzato nella rigenerazione di superfici in pelle e in plastica, ha significato successo. Il brand, di origine americana, è nato nel 1975 ed è approdato in Italia nel 2005, sviluppandosi attraverso la formula del franchising. Diletta non dispone di un punto vendita su strada e gestisce la sua agenda di appuntamenti, recandosi personalmente presso il cliente. Grazie al franchising servizi Color Glo, quindi, Diletta ha potuto avviare un’attività senza bisogno di un negozio.

Come ha conosciuto il franchising servizi Color Glo?
“Ho conosciuto Colog Glo grazie al mio vicino di casa, che ha avuto modo di testare sulla propria autovettura il servizio di rigenerazione degli interni. Successivamente, incuriosita dal risultato constatato con i miei occhi, ho voluto testare personalmente l’efficacia sulla mia auto, rimanendone positivamente colpita. Mi è sembrato un progetto imprenditoriale interessante e nuovo, senza numerosi competitor sul mercato. Così ho deciso di interessarmi all’affiliazione, contattando direttamente la casa madre. Sono andata nei loro uffici e mi hanno illustrato il progetto, come svolgere l’attività e le modalità contrattuali”.

A novembre del 2009 Diletta diventa franchisee Color Glo. Perché la scelta di un settore così particolare, soprattutto per una donna?
“Sì è vero, un’attività di questo genere viene spesso associata a una figura maschile. Ma noi donne siamo dotate di precisione, siamo pignole e meticolose nel lavoro. Tutte doti che servono per svolgere questo lavoro. Qui non è necessario avere forza fisica”. Diletta non aveva idea di che cosa fosse il franchising e nonostante questo ha scelto l’affiliazione per realizzare il suo sogno di imprenditrice. “Non sapevo che tipologia contrattuale fosse e come funzionava. Però sapevo che avevo bisogno di un supporto per partire, soprattutto in un settore così particolare. Oggi posso affermare che il franchising ti permette di essere indipendente ma con le spalle coperte. Sai che puoi contare sull’esperienza e sul supporto di un’azienda che ha precedentemente sperimentato il progetto sul mercato. Il franchising rappresenta indubbiamente un vantaggio per chi non è nato imprenditore, ma vuole diventarlo”. Prima di gestire in modo autonomo il suo “parco” clienti Diletta ha dovuto seguire un corso di formazione, sia pratico – della durata di una settimana – che teorico, della durata di dieci giorni circa. “Abbiamo imparato a conoscere i diversi tipi di materiale e a utilizzare i prodotti dedicati. In più, le tecniche di restauro e rigenerazione. Corsi che proseguono tutt’ora con aggiornamenti continui. In caso di necessità, la casa madre è sempre presente a consigliarti, a supportarti per gestire al meglio la tua attività”. E dopo aver iniziato a impratichirsi, lavorando sulle autovetture di parenti e di amici, Diletta ha iniziato a farsi conoscere anche da autosaloni, carrozzieri e meccanici. “È stato l’inizio per trovare nuovi clienti, per mostrare la mia attività e presentare i servizi Color Glo. E oggi il 90 per cento del mio lavoro si svolge con questi soggetti. In più, la casa madre mi invia delle mail con i contatti di nuovi potenziali clienti, che prontamente contatto”. Così, nel giro di un mese dall’affiliazione Diletta è riuscita a ottenere un minimo di incasso. “Ma ci sono voluti circa tre anni di attività per recuperare l’investimento sostenuto all’epoca”. Oggi gestisce la sua attività solo su appuntamento, circa due o tre al giorno, lavorando con circa 20 autosaloni, carrozzieri, privati e anche con il comparto della nautica. “Mi chiamano, verifico personalmente l’entità del lavoro e stilo un preventivo. In questo modo, organizzo il tempo in maniera ottimale, e anche la mia vita ne ha giovato”. La casa madre supporta il franchisee anche con campagne di pubblicità e di marketing mirate, sia con l’obiettivo di far conoscere i servizi che di trovare nuovi clienti.

Consiglierebbe il franchising servizi Color Glo a chi sta pensando di avviare un’attività indipendente?

“Certamente. Color Glo è un marchio affermato a livello mondiale, garantisce all’affiliato supporto costante e servizi innovativi, in continuo aggiornamento”.

Franchising Nord: AZ Franchising nuovo partner

Franchising Nord, fiera di riferimento per il franchising in Italia, e AZ Franchising, il primo e unico sistema multimediale in Italia interamente dedicato a questo settore, hanno stretto un accordo di partnership. Con questa partnership QUiCKFairs – primo organizzatore di fiere low-cost in Italia che ha lanciato Fiera Franchising Nord nel 2011 – persegue l’obiettivo di rafforzare il posizionamento di Franchising Nord, diventando sempre più il punto d’incontro specializzato ed efficace, tra franchisor e potenziali franchisee. “Siamo felici di poter annunciare la nostra partnership con AZ Franchising – dichiara Sebastian Kuester, amministratore di QUiCKFairs – è stimolante per tutta la nostra squadra poter continuare lo sviluppo della nostra iniziativa Franchising Nord, puntando sulla qualità dell’informazione, che si rivolge agli utenti, in partnership con la rivista che da 20 anni è il riferimento in Italia per chi si avvicina al franchising, AZ Franchising, edita da WM Capital. Attraverso l’informazione specializzata porteremo in fiera i visitatori preparati e pronti ad affiliarsi a reti in franchising.”

Entrambe le parti sono convinte che la sinergia derivante da questa collaborazione porterà nuovi stimoli per guardare al futuro con progetti ambiziosi. “Siamo lieti di aver concluso questa nuova partnership con QUiCKFairs e di collaborare alla promozione della Fiera Franchising Nord – dichiara Fabio Pasquali, Amministratore Delegato e Presidente WM Capital – in quanto crediamo molto a iniziative che danno la possibilità di far conoscere il franchising ad un target sempre più allargato e alla portata di tutti”.

Franchising Nord è l’unica fiera che ti dà la certezza sui dati visitatori grazie alla certificazione di ISF Cert.

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Dr Fleming: la proposta franchising decolla da Verona

Il franchising sta cambiando profondamente il settore del benessere e della saluta grazie alla proposta di affiliazione della Dr Fleming che si rivolge a farmacie, parafarmacie e corner.
L’obiettivo è ambizioso: 300 aperture nei prossimi 5 anni fra diretti e in franchising ed estensione delle attività del format per offrire un portafoglio sempre più completo nel mondo della salute. Ma il processo di selezione per i nuovi franchisee al network Dr Fleming, incominciato sul finire dell’anno scorso, ha pescato subito in un bacino di domande consistente, oltre 100 richieste di affiliazione di cui un 10% dall’estero, da parte di imprenditori (58%) e farmacisti (42%). All’inizio del 2015, Dr Fleming ha aperto la sua prima vetrina in un’area aeroportuale, nell’area check-in dell’aeroporto Catullo di Verona che ha registrato un traffico di 2,7 milioni di viaggiatori dove c’è la possibilità di effettuare analisi mediche in attesa della partenza del proprio viaggio. Il format franchising proposto da WM Capital, coadiuvato dall’esperienza ultradecennale nel settore farmaceutico, è stato tesato con due punti pilota per 5 anni, sperimentando con successo le innovative soluzioni commerciali in un contesto profondamente mutato. Su questa base i due soci – Fabio Pasquali e Filippo Bornino – hanno deciso di presentarlo al mercato con l’obiettivo di adattarlo a farmacie, parafarmacie e corner.

Baratto: in Italia vale oltre 3 milioni di euro

In Italia il baratto cresce a due cifre in Italia e coinvolge anche il franchising. Secondo Marco Marco Gschwentner, area strategie di sviluppo del sito iBarter e tra i fondatori del circuito, solo negli Stati Uniti questa forma di commercio vale oltre 12 miliardi di dollari e coinvolge circa 400 aziende. Nel nostro paese il baratto è ancora giovane ma in crescita, come dimostrano le mille aziende e gli oltre 3 milioni di controvalore di scambi del circuito iBarter (www.ibarter.com).

iBarter è una piattaforma multimediale che aiutare le imprese, creando una moneta complementare: l’iBcredit. “Davanti ad una crisi che ha acuito i problemi di liquidità ed evidenziato la necessità di trovare nuovi clienti, il baratto rappresenta una possibile risposta. Innanzitutto perché non costringe le imprese a mettere mano al portafoglio, ma queste possono utilizzare come merce di scambio i propri prodotti/servizi per l’acquisto dei beni di cui hanno bisogno. In secondo luogo, le aziende si ritrovano su un’unica piattaforma che ha il preciso scopo di creare una rete dedicata allo scambio, permettendo di trovare nuovi fornitori e nuovi clienti”. Sono soprattutto le piccole e medie imprese a ricorrere al baratto, con una quota preponderante (90 per cento) e con un fatturato che non supera i 10 milioni di euro. Le categorie merceologiche vanno dalla chimica alla meccanica all’arredamento, passando dai servizi alle assicurazioni, oltre che l’alimentare, l’informatica, la stampa, le energie alternative, l’oggettistica da regalo e il tempo libero.

Per ciascuna azienda che aderisce al sistema iBarter viene aperto un conto in crediti (iBcredit), come fosse un classico conto corrente bancario. Ciascuna azienda propone i propri prodotti o servizi sia mettendosi in contatto con altre aziende e presentando direttamente proposte. A ogni vendita o acquisto, il pagamento verrà effettuato in iBcredits, accreditati o addebitati sul proprio conto. L’unità di misura, ovvero la moneta complementare di iBarter, per semplicità nelle transazioni è equiparata all’euro: 1 iBcredit = 1 euro. essere speso presso altre aziende.

WM Capital opportunistic on acquisitions, interested in JV to enter US, Russia and UAE

by Micaela Osella, Mergermarket

WM Capital, the Italian business-format franchising company, might carry out acquisitions to consolidate its position and expand its competencies, Chairman and Chief Executive Officer Fabio Pasquali said. Management welcomes target proposals from advisors.

Ideal takeover candidates would be software houses and hi-tech companies that think up and develop applications and software specifically for the retail field, Pasquali said. Small consulting firms with an excellent expertise in retail and good client portfolios would also be evaluated, the executive added. Such deals could drive the company’s expansion into new countries, he said, pointing to his current effort to push internationalisation.

In two years’ time, WM Capital intends to open subsidiaries in London, New York or Washington, and Hong Kong, Pasquali said. At the same time, management is targeting 45 countries it consider to be “strategic”, he added. The US, Russia and the United Arab Emirates were indicated as the primary areas of interest, in which management intends to establish joint ventures with local players.

Consulting firms and companies operating in the publishing and real estate industries would be appealing partners, he said. They should be interested in operating in business format franchising. Since its foundation, WM Capital has developed competencies to select the right business model in industries with high growth potential, the executive said. His company has developed business franchising formats for around 600 Italian brands, he said. For this reason, striking joint ventures with these types of local players abroad would enable WM Capital to operate more competitively in those countries, Pasquali said.

WM Capital is performing well financially this year, Pasquali said. In the first half of the year, sales stood at EUR 2.2m, a 77% rise compared with the EUR 1.3m reported in the same period in 2013. In 2013, the company recorded turnover of EUR 3.5m. In December of last year, the company started trading on Aim, a segment of the Milan Stock Exchange for smaller and growing companies. Management raised EUR 1.37m from the IPO. The listing of a 12.35% stake gave WM Capital a market cap of EUR 11.1m.

WM Capital is based in Milan. It has 20 employees.

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Aprire in franchising: come funziona?

Vuoi aprire in franchising e vuoi sapere come funziona, quanti soldi investire e in quali settore? Fare una scelta imprenditoriale giusta comporta una certa strategia di base utile a evitare il tracollo dell’impresa stessa. Dice la legge del franchising, 129/2004 che “il contratto deve espressamente indicare: l’ammontare degli investimenti e delle eventuali spese di ingresso che l’affiliato deve sostenere prima dell’inizio dell’attività”.

Aprire in franchising, quanto costa
Come calcolare l’investimento iniziale? Iniziamo dai costi del franchising che elenchiamo qui di seguito:
1) Fee di ingresso. Si chiama “diritto di ingresso – o fee – una cifra fissa rapportata anche al valore economico e alla capacità di sviluppo della rete, che l’affiliato versa al momento della stipula del contratto di affiliazione commerciale”. La fee di ingresso fa parte dell’investimento iniziale se intendiamo esplicitare con questa voce i costi che sono necessari all’avvio della nostra impresa. Tuttavia è una voce a parte, che per il computo esatto del capitale necessario dovremo calcolare.
2) Royalties, una percentuale che l’affiliante richiede al franchisee sul giro d’affari o una quota fissa indipendente dal fatturato che può essere versata anche in quote fisse periodiche.
3) Investimento fisso. Le spese richieste per l’avvio dell’attività dipendono in parte dalle operazioni legate alla start up di una qualsiasi attività commerciale a altre sono relative proprio al franchising.

Come aprire un negozio franchising
Se non si gestisce l’attività in franchising in nome proprio, bisogna costituire una società di persone o di capitali, operazione che ha un costo. Se non si è proprietari di una location, bisogna tenere presente che è difficile trovare un locale in buona posizione senza dover liquidare chi lo cede, quindi bisogna mettere in conto la cosiddetta “buonuscita” che in alcune occasioni può comprendere anche la cessione della licenza. Le spese per la ristrutturazione del locale saranno direttamente proporzionali: alle condizioni in cui si trova l’immobile al momento del subentro; alle specifiche delle strutture murarie e di impianto elettrico richieste dal franchisor; a eventuali allacci e utenze (nel caso l’attività in franchising richieda un locale); agli adempimenti amministrativi come costi vivi delle documentazioni necessarie, spese per eventuali intermediari delegati a sbrigare le pratiche; a eventuali campagne pubblicitarie e di comunicazione relativa all’inaugurazione dell’attività è tendenzialmente a carico dell’affiliato.

 

 

 

Franchising casalinghi: Kasanova crea la Community

Kasanova, marchio di franchising casalinghi e oggettistica per la casa, lancia Kasanova Community, un metodo nuovo che ha come obiettivo quello di promuovere lo sviluppo di relazioni tra i punti vendita in franchising e la sede condividendo progetti, informazioni e strategie in una veste Social. Il portale sarà strutturato sia per garantire un processo di apprendimento continuo su informazioni di prodotto, tecniche di vendita e tecniche Visual, sia per mettere a disposizione dell’affiliato un’area riservata a cui accedere per usufruire di tutti i materiali pubblicitari, promozionali, messi a disposizione dalla sede centrale.

Per quanto riguarda il suo sviluppo immediato, forte del suo fatturato di 149 milioni destinato a crescere ancora, grazie all’assenza di reali competitor dovuta al fatto che tali competitor sono già posseduti dalla holding stessa (Outlet del casalingo, Co Import, Italian Factory), Kasanova si è posta come obbiettivo alcune decine di nuove aperture in franchising l’anno nell’arco dei prossimi tre anni.

Kasanova è presente in tutta Italia con 174 negozi di cui 89 affiliati e le politiche di marketing condotte dall’azienda rendono la catena fortemente riconoscibile. L’affiliazione al franchising casalinghi di Kasanova richiede una superficie media di 130 mq magazzino compreso, rivolgendosi a due tipologie di location:  centri commerciali e centri storici con un bacino d’utenza di circa cinquantamila abitanti.

Lush in difesa degli animali

Lush, brand etico di cosmetici freschi e fatti a mano che conta oggi circa 900 negozi monomarca nel mondo fra diretti e in franchising, di cui 40 in Italia, donerà gli incassi (meno l’IVA) delle vendite della crema New Charity Pot delle 3 botteghe Lush di Milano (via Torino, Via Dante, Corso Buenos Aires), in quella di Paderno Dugnano (Centro Commerciale Brianza) e in quella di Monza (via Vittorio Emanuele II), a favore di Vitadacani Onlus, associazione di volontariato senza scopo di lucro che opera in difesa dei diritti animali. I volontari dell’associazione saranno presenti durante le due giornate e potranno dare informazioni sui canili e sulla difesa degli animali.

Da sempre Lush realizza cosmetici rigorosamente non testati sugli animali e acquista tutti gli ingredienti dei propri prodotti esclusivamente da società che escludono i test sugli animali dalle proprie pratiche.

Tra gli ingredienti che compongono la New Charity Pot, ben 7 provengono da progetti SLush Fund, uno speciale fondo Lush lanciato nel 2010 per finanziare progetti di permacultura e agricoltura sostenibile ed equosolidale nel mondo. Nella New Charity Pot ci sono il burro di cacao della Peace Community in Colombia; l’olio di moringa oleifera, il burro di karité e l’olio essenziale di ylang ylang dal Ghana; l’aloe fresca e l’olio essenziale di geranio dal Kenya e l’olio essenziale di Palissandro dal Perù – oltre ad altri ingredienti del mercato equo, come l’olio d’oliva della Palestina e l’essenza assoluta di vaniglia.

Aprire un negozio Lush in franchising

La casa madre apre solo negozi in posti vincenti: vie centrali e commerciali in capoluoghi diprovincia selezionati o Centri Commerciali di primo livello. La superficie ideale per un negozio Lush va dai 20 ai 50 metri quadrati. Il contratto di franchising Lush potrà prevedere un’esclusiva per zona o per l’intera città in base al bacino d’utenza. Per i Centri Commerciali l’esclusiva riguarda il Centro Commerciale stesso. Il diritto d’entrata è pari a 37.500 euro, da corrispondere alla firma del contratto di franchising. L’investimento minimo necessario per aprire un negozio Lush è di circa 70.000 euro. Il contratto di affiliazione avrà una durata non inferiore a tre anni.

Franchising Color Glo: due aperture nel Veneto

Il franchising Color Glo, azienda specializzata nel restauro di pelle, plastica e tessuto, si accresce con una nuova affiliazione nella zona di Schio e Thiene (Vi).

Leader in riparazione, colorazione e rigenerazione di superfici in pelle, similpelle, cuoio, plastica, alcantara e tessuto Color Glo offre, con la sua rete in franchising, un servizio anticrisi e multisettoriale, in grado di eliminare buchi, strappi, scolorimenti, bruciature e cattivi odori da interni auto, imbarcazioni, divani, poltrone, abbigliamento e accessori. I tecnici Color Glo, grazie ad un know-how unico e a prodotti esclusivi, riportano le superfici segnate dal tempo allo splendore iniziale, nel pieno rispetto dell’originalità del materiale con un interessante risparmio, per il cliente finale, rispetto a un nuovo acquisto.

Entrare a far parte del franchising Color Glo è semplice: non è richiesta nessuna precedente esperienza nel settore, un corso di alta formazione trasferisce le competenze necessarie all’avvio dell’attività. Ogni affiliato riceve una zona in esclusiva, materiale pubblicitario, abbigliamento Color Glo, sito e mail aziendale. Il servizio può essere svolto anche presso il domicilio del cliente.

Inoltre, entrare a far parte del franchising Color Glo significa non esser dotati necessariamente di un negozio fisico.