Moda: a Roma apre Abitart di Vanessa Foglia

Il prossimo sabato (2 maggio 2015),  a Roma (Viale Europa, 142/144 – zona Eur), apre il nuovo store Abitart di Vanessa Foglia. Dal background artistico, oltre che da quello familiare, Vanessa Foglia crea un Total Look di abiti e accessori che si compongono come quadri pittorici. Le sue collezioni nascono sempre da un complesso uso della geometria dei tessuti, con inserti di diverso materiale, elementi espandibili quali zip e bottoni, che reinventano gli spazi e mutano la forma, creano abiti che si trasformano addosso. E poi tanto colore… anche come esternazione dello stato della propria anima, sempre “colorata”, come la sua.

Arte, quindi, che crea e progetta abiti, pezzi unici che fanno tendenza ai quali in questa occasione si affiancano anche elementi di arredo, ideati e realizzati grazie alla collaborazione con Scene Up e che da sabato in poi si possono ammirare nel giardino fatato di Viale Europa.

Un appuntamento insolito con una moda che va oltre la semplice creazione, una tradizione che dura da quarant’anni e che si tramanda da madre in figlia, un atelier che sin dalla sua nascita è stato da subito definito una vera fucina di tendenza e grazie alla straordinaria creatività di Vanessa Foglia si sviluppa e diventa un brand.

“Un altro mio sogno si è realizzato – dichiara Vanessa Foglia – e sono molto felice ed emozianata di dar vita a questa mia nuova creatura. Non vedo l’ora di brindare con tutti i miei amici questo mio nuovo traguardo, deliziando questo momento con sorrisi al sapore di marshmallow e frizzanti bollicine”.

Durante la serata, ci saranno le modelle che indosseranno gli abiti della collezione Sfere Alchemiche PE/2015 e avranno il compiti di dare il benvenuto, oltre alla padrona di casa, ai tantissimi amici invitati: Massimiliano De Toma – presidente Federmoda, Marina Fiordaliso, Stafania Orlando, Marina Occhiena, Monica Setta, Beppe Convertini, Dario Salvatori, Alessandra Canale, Barbara Bacci, Alma Manera, Gegia, Nadia Bengala, Maria Monsè, Antonella Salvucci, Elisabetta Pellini, Adriana Russo, e tanti altri.

Furla, fatturato record e spinta sul retail

Il brand della moda Furla chiude il bilancio consolidato 2014 con numeri migliori rispetto ai dati di pre-closing annunciati all’inizio del 2015. Il fatturato si è attestato sui 262 milioni di euro, un aumento del 15% rispetto al 2013 che, a cambi costanti, corrisponde al 18%. Rispetto agli ultimi quattro anni sale a +74%. I risultati, dicono dall’azienda in retail, dimostrano quanto positivi siano i risultati sul bilancio della strategia dell’azienda, orientata all’espansione globale e a una distribuzione mondiale sempre più capillare. Ormai i mercati internazionali producono ormai l’80% del fatturato: il 30% per cento di questo è realizzato in Medioriente, il 25% in Giappine, il 16% nell’Asia-Pacifico e il 9% negli Stati Uniti. Nuova, spinta, inoltre, nel retail con un programma serrato di nuove aperture. In Europa alle boutique monomarca di Madrid in Calle Serrano, Vienna in  Kohlmarkt e Mosca nel department store Atrium, inaugurate in questi giorni, seguirà quella di Roma in Piazza di Spagna. In area Asia-Pacifico sono previsti opening a Sidney, a Singapore, a Hong Kong e a Shangai. Negli  Stati Uniti è prevista l’apertura di un flagshipstore  in  5th Avenue a New York.

Con il suo retail oggi Furla è presente in 100 paesi, nelle capitali dello shopping internazionale, con 398 negozi monomarca. Dato importante: le oltre 180 boutique a gestione diretta sviluppano il 60% del fatturato. Una rete distributiva sempre più capillare che nel 2014 ha contato 60 nuove aperture in aggiunta alle 51 del 2013; questo oltre ai 1100 punti vendita fra multimarca e department store che distribuiscono Furla. Questa crescita importante è il risultato di quattro anni di intenso lavoro che dà avvio ad un nuovo corso del brand. Il 2015 sarà di grande cambiamento: triplicheremo gli investimenti nel marketing e continueremo ad investire in modo importante in nuovi punti vendita monomarca nei mercati più strategici” – dichiara Eraldo Poletto, CEO Furla.

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Franchising abbigliamento intimo: l’offerta di Gatta Italia

Gatta Italia, che ha all’attivo una rete franchising abbigliamento intimo, ha lanciato una nuova offerta ai primi 5 affiliati. La promozione è attiva dallo scorso Primo Aprile. In particolare, l’arredamento completo dello store è stato fissato a 10.900 euro. Per i successivi cinque affiliati, l’arredamento completo è offerto a 15.900 euro, dall’undicesimo affiliato in poi si sale a 19.900 euro. In più, non è prevista nessua fidejussione. Previsto anche il conto acquisto con reso stagionale dell’invenduto. Ecco altri particolari. L’hardware (punto cassa, eccetera) è dato a 5.000 euro, i corsi di formazione a 5.000 euro, mentre la progettazione a 1.500 euro.

Il progetto di franchising abbigliamento intimo Gatta Italia porta nel mondo dell’intimo una nuova concezione di negozio, e cioè moda e specializzazione verticale nel settore delle calze e dei collant. Un’attenzione alla qualità e al prodotto che ha portato AZ Franchising a premiare il marchio di franchising abbigliamento intimo nella persona del presidente, Francesco De Paolo, ai Franchising Awards 2014, che si sono tenuti lo scorso dicembre (a proposito, sono aperte le iscrizioni all’edizione 2015).

Gatta Italia offre ai propri affiliati assistenza e supporto costanti, campagne pubblicitarie locali e nazionali mirate, assistenza visual merchandising per la realizzazione delle vetrine rispondenti al concept della casa madre, prodotto di qualità e collant dotati di mescola profumata, che ne aumenta l’appeal.

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Franchising fiori: il business di Fiorito

Appena premiato per il format più innovativo del 2014, primo in Italia con la sua formula del libero servizio, il franchising fiori Fiorito nasce nel 2009. È frutto di un progetto innovativo e rivoluzionario che ha saputo, attraverso metodi e idee nuove, trasformare con successo il mercato del fiore, che da 50 anni è rimasto immutato. Da 7 anni a questa parte il gruppo Fiorito ha testato la formula di franchising fiori: sono stati anni di verifiche, di analisi, di esperienze. Tutto ciò garantisce l’efficacia e l’affidabilità dell’offerta Fiorito che tutela l’investimento dei propri affiliati. Fiorito è un franchising fiori e piante italiano in cui il cliente è sempre il protagonista assoluto: liberamente guarda, sceglie e decide cosa acquistare con la formula del “Fai da Te”. Questi e altri sono i suoi punti di forza, come ci spiega in questa intervista Manuela Salierno, responsabile dello sviluppo dell’azienda (nella foto). Partiamo dall’inizio.


 

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Com’è nata l’idea di un franchising fiori?
“Come catena nasciamo nel 2009 dall’idea di un gruppo francese e nel 2014 abbiamo registrato un marchio completamente italiano che è appunto Fiorito. Ci siamo inseriti sul mercato ritagliandoci una nostra nicchia come lusso accessibile, offrendo accuratezza e al tempo stesso libero servizio come chiavi vincenti di vendita”.

Nel 2014 siete stati premiati come format più innovativo. Quali sono i vostri punti di forza e cosa vi contraddistingue dalla concorrenza?
“Non c’è una vera e propria concorrenza a oggi in Italia perché anche se prendessimo come riferimento il mercato del fiore e dei fioristi tradizionali, noi rispondiamo alle esigenze di un mercato diverso. La formula messa a punto in questi anni attrae quell’ampia fascia di pubblico che trova in Fiorito una risposta immediata e pronta rispetto ai tempi del fiorista tradizionale, con un prezzo chiaro e definito. Da noi inoltre trova ogni giorno una grandissima offerta rispetto ai normali negozi tradizionali. Le differenze sono quindi una maggior offerta di merce, un’esposizione chiara del prezzo di vendita, libertà di scelta slegata dalla figura del personale di vendita e la possibilità di poter scegliere tra varie opzioni: comporre il proprio bouquet scegliendo tra i fiori recisi, oppure acquistare una composizione già pronta. La grande esposizione esterna che noi utilizziamo per attrarre il cliente finale è uno dei nostri tratti caratterizzanti. L’acquisto del fiore è solitamente un atto d’impulso, e chiunque, passando sia a piedi che in macchina, non può non notare le grandi macchie di colore dei negozi Fiorito che adornano la città. L’impatto visivo è molto forte, bello e decorativo. Altro tratto distintivo il packaging frutto di un approfondito studio di comunicazione: molte le varianti di shoppers, scatole modulari, buste rigide e altre creazioni che accompagnano i nostri clienti per la città. Un modo per impreziosire e rendere speciale ogni singolo fiore. Per esempio a San Valentino abbiamo venduto la rosa in una scatola logotipata, tono su tono, molto raffinata riuscendo a differenziarci nonostante il prodotto fosse così comune”.

Avete arricchito l’offerta inserendo nei negozi anche altri prodotti per esempio bijoux. C’è un motivo strategico particolare?
“Il primo motivo per cui di solito viene acquistato un fiore è perché viene portato in regalo. Quindi in quest’ottica abbiamo deciso di testare dei prodotti complementari che possano arricchire l’offerta. Abbiamo fatto durante le feste natalizie un esperimento con dei bijoux naturali, naturali come nella concezione Fiorito, quindi delle pietre dure e non bigiotteria. Aggiungeremo anche altri oggetti anche se comunque il fiore è sempre il fulcro dell’attività”.

Parliamo dell’affiliazione. Prima di tutto, perché scegliere proprio un franchising fiori e com’è possibile guadagnare oggi con i fiori?
“Il settore del fiore oggi è sia un mercato stabile che un settore che garantisce ampi margini di guadagno. Questo è dovuto a vari fattori. Ci sono settori trainanti che coinvolgono direttamente il settore floreale, basti pensare per esempio al settore funebre, che, purtroppo, non è mai in crisi e rappresenta un’entrata importante per i negozi di fiori. Un’altra frequente motivazione d’acquisto è legata alle cerimonie: matrimoni, cresime, comunioni e qualsiasi occasione di gioia viene accompagnata da un dono floreale. Inoltre il mercato del fiore non subisce né le mode né I cambiamenti delle innovazioni tecnologiche. Devo anche aggiungere che proprio a causa della crisi si esce meno e per questo motivo si vive più la casa che viene adornata spesso con qualcosa di bello ed economico come i fiori. Inoltre molte cene nei ristoranti sono state sostituite con le cene a casa con gli amici e quando si viene invitati si porta sempre qualcosa, spesso dei fiori. Insomma oggi è uno dei settori che va meglio”.

Torniamo al franchising. Qual è il vostro candidato ideale?
“Il nostro candidato modello è essere essenzialmente una persona che ha voglia di intraprendere un’attività in proprio, che ha voglia di mettersi in gioco e ha una passione per i fiori. Non è richiesto che abbia per forza una conoscenza maggiore. Quella la farà con noi. Con noi trova tutto il resto. Noi riduciamo il rischio d’impresa. Una start up solitamente ha bisogno di due/tre anni per trovare fornitori giusti, i giusti canali di approvvigionamento, la rete di trasporto, l’immagine e così via. Con noi fin dal giorno dell’apertura trova tutte queste cose”.

Per quanto riguarda la location?
“Deve essere proposta dal candidato e valutata da noi secondo determinati parametri. La ricerca del locale giusto si fa insieme. Deve comunque essere un posto di alto passaggio sia veicolare che pedonale, i nostri negozi sono perfetti per strade ampie, di passaggio su arterie in entrata e uscita dalle città oppure nei centri commerciali”.

A questo punto si inizia a lavorare sul progetto. Chi se ne occupa?
“Una volta individuato il locale, noi facciamo un progetto ad hoc sul locale trovato. Studiamo la valorizzazione degli spazi, dell’esposizione e quei paramenti che secondo noi possono aumentare le vendite. Una volta fatto il progetto, deve essere validato dal cliente e a questo segue la firma del contratto di franchising che è di sette anni. Da quel momento inizia l’impegno per arrivare all’apertura. L’impegno dell’affiliato è fondamentalmente quello della formazione con noi che è molto importante. Sempre studiata ad hoc sulle peculiarità del candidato perché noi forniamo una formazione a 360 gradi”.

In cosa consiste la formazione?
“La formazione si fa in un nostro negozio e la finalità principale è raggiungere la manualità sulla merce, quindi come trattare il fiore, come esporlo, come venderlo, come fare i bouquet, le composizioni e così via. Poi facciamo la formazione sull’utilizzo della nostra intranet, studiata appositamente affinché l’affiliato faccia l’ordine attraverso webshop collegato direttamente in Olanda. Il nostro vantaggio è che noi saltiamo tutti i grossi approvvigionatori locali e andiamo a prendere il fiore direttamente dalla Borsa del fiore, in Olanda. Questo è il motivo dei prezzi notevolmente ridotti e concorrenziali. Attraverso la intranet si può fare un vero e proprio controllo di gestione. In qualsiasi momento, l’affiliato con un computer e una linea internet può verificare quanto ha venduto, i margini, gli acquisti, può dare delle previsioni. Insomma tutto quello che è necessario per misurare l’attività della sua impresa. La formazione ha la durata massima di un mese, sempre studiata in base alle competenze dell’affiliato. Insegniamo anche la gestione di un negozio. All’inizio diamo le cognizioni di base per la conduzione dell’attività con altri approfondimenti in corso d’opera. Durante l’anno ci sono momenti formativi ad hoc. In pratica la formazione in itinere è garantita per tutta la durata del contratto”.

L’allestimento del negozio segue parametri fissi?
“Una cosa importante da sottolineare è che, benché siamo un franchising fiori, i nostri negozi non sono tutti uguali. Rispettiamo moltissimo la natura imprenditoriale della persona che si affilia. Possiamo adattare il progetto del negozio tenendo fermi i nostri punti chiave come l’esposizione esterna, l’esposizione verticale all’interno del punto vendita composta da universi e mensole a scomparsa per permettere l’esposizione di più o meno merce all’interno del negozio a seconda del periodo dell’anno. In questo modo si evita che rimangano spazi sguarniti nei periodi dell’anno in cui inevitabilmente c’è meno merce esposta. Anche il marchio può essere declinato in vari colori a seconda del contest ambientale in cui si inserisce. Il nostro candidato ideale può essere anche il fiorista con un negozio aperto, che trova in noi il vantaggio di entrare a far parte di una catena senza appiattire la propria creatività rinchiudendosi dentro un format chiuso e preconfezionato”.

E dal punto di vista economico?
“Abbiamo due tipologie di negozio che si differenziano in base a un diverso impegno sia economico che personale. Se qualcuno vuole aprire un piccolo punto vendita da gestire da solo può farlo con la formula Boutique. È ovvio che il negozio Boutique non può avere i guadagni che si hanno con un negozio tradizionale. Le esigenze non sono solo economiche ma a volte si ha un limitato impegno personale”.

Si può passare da una formula all’altra?
“No, perché la formula è legata alla location che si sceglie quindi è più facile studiare insieme un sistema per cui dal negozio tradizionale, una volta constatato che il negozio funziona bene, se ne può aprire un altro satellite che fa da vetrina”.

Che servizi date ai vostri clienti?
“Formazione, progettazione del punto vendita e consegna chiavi in mano del negozio. Il negozio, peraltro, una volta concluso il contratto di franchising, rimane di completa proprietà dell’affiliato. Assistenza costante, piattaforma d’acquisto olandese e l’utilizzo di un Sistema informatico da noi ideato per effettuare un vero e proprio controllo di gestione dell’attività”.

Quali sono i vostri progetti futuri in termini di espansione?
“Attualmente abbiamo sette punti vendita concentrati tra Lombardia e Piemonte e siamo in una fase di grande espansione, con tre aperture sempre nel Nord Italia. Ci stiamo espandendo in maniera organica e ponderata, è infatti fondamentale trovare sia l’affiliato che la location giusta. Dalla nostra abbiamo una grande conoscenza del mercato”.

Retail: i centri commerciali ripensati da Carmila

Nata un anno fa grazie al colosso francese della grande distribuzione Carrefour e dai suoi partner, Carmila oggi vanta già risultati operativi di un certo spessore e si pone come uno dei protagonisti del mondo del retail. Con un patrimonio di 180 centri commerciali adiacenti a ipermercati Carrefour, Carmila può contare su un portafoglio composto da 107 asset francesi, 66 asset spagnoli e 7 asset localizzati nel Nord Italia, a fronte di una valorizzazione di circa 4,0 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di creare un “ecosistema commerciale”. L’amministratore delegato Jacques Ehrmann si è dichiarato soddisfatto del primo anno di vita. In Italia Carmila, guidata dal Direttore Maryse Beucher, è responsabile di tutte le azioni strategiche volte alla dinamizzazione dei Centri Commerciali.

In questo primo anno di vita CARMILA e il partner Carrefour Property hanno inaugurato la nuova immagine della Galleria Commerciale di Montecucco, per un investimento di 3,3 milioni di euro. Proseguirà quest’anno e nel 2016 il restyling degli altri Centri Commerciali, mentre nel secondo semestre 2015 verrà inaugurato quello di Thiene.

Sempre nel mondo del retail, l’iniziativa più rappresentativa di questa partnership nel 2015 sarà l’ampliamento del Centro Commerciale di Nichelino, in provincia di Torino. Questo progetto riguarda 42.000 mq di GLA, con un ipermercato completamente rifatto, una Galleria di circa 45 negozi ed un Retail Park di 14 nuove Medie Superficie. Si tratta di un’operazione che prevede per Carrefour Property e Carmila un investimento di decine di milioni di euro.

 

Yogorino porta il franchising yogurteria a Expo 2015

Yogorino, brand di franchising yogurteria, sarà presente nel Cluster Cacao e Cioccolato di cui Eurochocolate è Official Content Provider. “Siamo orgogliosi di avere l’opportunità di partecipare ad un evento di portata mondiale come Expo Milano 2015 – fanno sapere dall’azienda che con il suo franchising yogurteria si sta espandendo anche al di fuori dei confini italiani – e siamo pronti a raccogliere una sfida impegnativa e coerente con la nostra mission che promuove un’alimentazione sana, equilibrata e naturale. Per questo, per garantire la genuinità e l’unicità del nostro prodotto sosteniamo continuamente la ricerca e produciamo in esclusiva per i nostri affiliati uno Yogorino genuino realizzato con ingredienti altamente selezionati, naturali e di alta qualità”.

Inoltre, i cosiddetti Street Stand, dodici strutture destinate alla vendita di prodotti d’eccellenza a base di cacao e cioccolato, con il loro percorso sinuoso ricreeranno la giunga equatoriale in cui crescono le piantagioni di cacao. Gli Street Stand offrono una vastissima gamma di prodotti: dal cioccolato al taglio, agli spiedini di frutta con il cioccolato, passando per praline, tavolette e dragees di tutti i tipi e gusti. È possibile trovare cacao e cioccolato in ogni declinazione e scoprire le tante eccellenze italiane e internazionali presenti nel Cluster.

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Franchising americani: chi sono i più in crescita?

Dagli Stati Uniti, si sa, arrivano tendenze, mode (più o meno durature) e soprattutto tante idee di business. E il franchising non può esimersi da questa tendenza. Non solo perché il franchising è americano, nel senso che è nato da lì. Ma anche perché molti imprenditori italiani guardano a marchi in franchising americani per ispirarsi a nuove idee o per cercare il giusto marchio a cui affiliarsi.

In questo articolo, cerchiamo di vedere quali sono i brand in franchising americani, partendo dalla classifica di Entrepreneur, una delle migliori riviste del settore economico Oltreoceano.

La rivista ha preso in considerazione i tassi di crescita negli Stati Uniti e nel Canada dei vari franchisor e ha scoperto quali sono quelli che sono cresciuti di più nel biennio 2013-2014 relativamente alle nuove aperture.

Alcuni di questi franchising americani sono presenti in Italia, la maggior parte no. Forse ci arriveranno, forse non verranno mai. Vedremo.

Bene, fra i franchising americani quello con il miglior tasso di crescita è Subway, franchising fast food, stabile, presente in Italia. Al secondo posto la rete di dolciumi Dunkin’ Donut, conosciuta dalle nostre parti anche se non è presente sul territorio nazionale. Scorrendo la lista dei primi 10 franchising americani per tassi di crescita, seguono reti prettamente locali fino ad arrivare al settimo posto di Taco Bell, conosciuto anche in Italia per i suoi piatti a base di tacos e burritos. Al nono posto uno fra i franchising americani da più tempo presente in Italia, cioè McDonald’s.

A livello di categorie merceologiche, la fa sempre da padrone il fast-food e la ristorazione. Ma si sta facendo spazio sempre più la categoria dei servizi legati alla pulizia della casa e degli uffici.

E qual è la tua rete in franchising preferita nel caso volessi aprire il tuo negozio? Scoprilo con le nostre opportunità.

Stefano Pigolotti

Franchising Awards 2015: via alle iscrizioni

Anche per il 2015 ritorna il prestigioso riconoscimento Franchising Awards, organizzato da AZ Franchising,  che premia i franchisor più innovativi del mercato. Istituzionalizzato nel 2001, nel giro di pochi anni, è divenuto l’appuntamento annuale  più atteso dagli operatori in franchising che contribuiscono allo sviluppo del settore e che per i vincitori rappresenta  motivo di orgoglio da raccontare, ed esibire perché è il riconoscimento ufficiale del lavoro svolto e della validità della propria formula del franchising. Il premio, attribuito da una commissione composta da esperti, accademici, operatori nazionali e internazionali, è un segnale distintivo che rafforza la fiducia dei franchisee e dei clienti.

UN RICONOSCMENTO  PER LE ECCELLENZE NEL FRANCHISING
Franchising Awards è aperto a tutte quelle imprese che hanno una presenza significativa nel mondo del franchising. Scopo del concorso è fornire un riconoscimento alle imprese e alle personalità che hanno contribuito negli anni alla crescita e al successo del franchising facendone un modello di riferimento per l’economia globale. Le reti che intendono candidarsi ai Franchising Awards 2015 dovranno inviare la propia candidatura compilando il form sul sito www.franchisingawards.it. Una pre analisi gratuita del format verrà eseguita dalla WM Capital S.p.a. Se la candidatura risulterà idonea il franchisor potrà effettuare il pagamento della quota per perfezionare l’iscrizione. Le candidature dovranno essere presentate entro e non oltre il 30 luglio 2015.

LE CATEGORIE DEI PREMI

IL VALORE DEL BRAND
Il comitato scientifico attribuirà il premio al franchisor che ha adottato le migliori e più efficaci strategie di valorizzazione del brand Verranno valutate le campagne di promozione del marchio a livello locale e nazionale, l’eventuale utilizzo di social media, la risposta a eventuali cambiamenti del mercato anche attraverso politiche di rebranding.

MIGLIOR SISTEMA DI INGEGNERIZZAZIONE
Sarà premiata la rete in franchising che si è distinta per la capacità di trasferire modelli di esperienza dal franchisor agli affiliati. Saranno prese in considerazione le procedure, l’infrastruttura, la capacità di supporto in grado di mettere i franchisee nella condizione di lavorare meglio.

MIGLIORE REDDITIVITA’
Il network di franchising funziona se è vantaggiosa sia per i franchisor che per franchisee. Hanno l’opportunità di ricevere questo riconoscimento i franchisor che hanno messo a punto un format in grado di assicurare la migliore redditività sia per la casa madre che per i franchisee.

MIGLIOR PIANO DI FORMAZIONE
Il franchising permette di avviare un’attività imprenditoriale anche a chi non ha precedenti esperienze in un determinato settore. Questo è possibile grazie alla formazione che il franchisor eroga agli affiliati. Questo premio viene assegnato al network che si è distinto per il miglior piano formativo.

CAPACITA’ DI RICERCA
Il comitato scientifico premierà i franchisor che si sono distinti per capacità di ricerca e innovazione di prodotti e servizi nel proprio mercato di riferimento. E’ il premio per i franchisor che più di tutti hanno saputo anticipare le esigenze dei consumatori, facendone beneficiare tutta la rete.

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Come aprire un negozio franchising per bambini con Cycleband

Aprire un negozio franchising per bambini è una scelta vincente purché si scelga il marchio giusto. Pier Paolo Conti è il direttore retail di CycleBand. In questa intervista traccia le linee di sviluppo del marchio e i requisiti economici per aprire un negozio franchising per bambini.

Perché oggi un imprenditore o investitore dovrebbe aprire un negozio franchising per bambini?
“Perché quello della moda bimbo è un mercato in salute, come è dimostrato da tutti i dati statistici e indicatori di crescita. La ragione è semplice: in tempo di crisi, le famiglie tendono a risparmiare sull’abbigliamento degli adulti ma non su quello dei bambini”.

In un settore fortemente competitivo come il vostro, come fate a distinguervi dalla concorrenza?
“Ci distinguiamo per tre ordini di fattori: il concept, le condizioni di affiliazione commerciale e il prodotto. Partiamo dal concept che, dalla forte identità, è studiato per rispondere alle esigenze del cliente, caratterizzato da colori vivaci che attraggono con immediatezza l’osservatore, gli arredi sono flessibili e funzionali e rendono il punto vendita ricco di continui stimoli di acquisto con la valorizzazione del singolo prodotto. La nostra proposta in franchising si contraddistingue perché prevede una formula in “conto vendita“ per l’intera fornitura della merce. Questa modalità abbatte i rischi di rimanenze per l’affiliato e ci permette di registrare statistiche per identificare i capi di maggior successo per ogni singolo punto vendita, permettendo alla rete un approvvigionamento mirato sempre in linea con i gusti del mercato”.

E il prodotto?
“Lo stile, i dettagli, il packaging e tutto ciò che costituisce il prodotto nasce nei nostri uffici italiani. Questo assicura un lavoro di ricerca estetica e studio delle tendenze sul prodotto, tipico dello stile italiano riconosciuto come unico al mondo. Tutto questo, ovviamente, senza perdere di vista le esigenze del cliente, sempre alla ricerca di capi confortevoli, pratici e a un prezzo interessante”.

Quanto spende chi vuole aprire un negozio franchising per bambini con voi?
“Per un locale preferibilmente non inferiore a 90 metri quadrati di area di vendita più magazzino con un bacino di utenza di minimo 15mila abitanti, la spesa è di 250/300 euro al metro quadrato per l’arredo (trasporto e montaggio esclusi) con una fideiussione bancaria di 25mila euro. Prevediamo, inoltre, un contributo per l’installazione di hardware, software e formazione on-site al costo di 3mila euro una tantum”.

Dove performa meglio un negozio per bambino in franchising?
“Richiediamo che il locale sia posizionato all’interno di un centro storico o commerciale, in vie a elevata percorrenza ed eventuali direttrici di ingresso in città con intenso passaggio”.

Clicca qui se vuoi maggiori info su come aprire un negozio Cycleband in franchising.

Franchising abbigliamento bimbi: qui la crisi non c’è

Nel settore del franchising abbigliamento bimbi le catene continuano a rappresentare la parte più in salute e in crescita. Il settore in generale rimane uno di quelli più in salute dell’economia italiana. A differenza dell’immobiliare, per esempio, che ha sentito i colpi della crisi, il kids continua a caratterizzarsi per la sua vitalità. Certo, non sono mancate le difficoltà, come dimostra il saldo ancora negativo fra negozi aperti e chiusi.

Perché aprire nel settore franchising abbigliamento bimbi
Per quanto riguarda l’export, il settore della moda bambino non conosce crisi. Dal 2010 il segno “più” la fa da padrona, bypassando crisi e stagnazioni economiche. Il 2014, secondo le stime di Smi-Sistema moda Italia, vedrà un più sette per cento. Ma il 2014 dovrebbe essere il primo anno dopo tanti di contrazione in cui anche il mercato interno crescerà dell’1,5 per cento, con un giro di affari che toccherà i 2,6 miliardi di euro. Le ragioni di tale successo affondando sia nelle abitudini delle famiglie italiane, che non rinunciano a vestiti sempre nuovi e alla moda per i propri bimbi, sia nella particolare tipologia dell’esperienza di acquisto in cui è forte la componente del gioco e del divertimento. Inoltre, i bambini sono considerati dei big spender potenziali oltre che degli influencer, perché orientano le scelte di consumo di molti adulti, a loro volta influenzati dall’offerta di nuovi prodotti e dalle strategie di marketing sempre più orientato ai piccoli. A soffrire di più, come scritto sopra, i multimarca e i negozietti di proprietà. Le catene di franchising abbigliamento bimbi, potendo contare su marchi conosciuti, classici “rifugi” in tempi di portafogli vuoti in cui si vuole andare sul sicuro, invece continuano la loro ascesa. Quindi, se da gennaio a luglio 2014, sulla base delle (pur provvisorie) rilevazioni ISTAT ad oggi disponibili, le iscrizioni in anagrafe per nascita sono state pari a 286.591, con un decremento di 5.080 unità circa rispetto agli stessi mesi del 2013 (-1,7 per cento), le catene di franchising abbigliamento bimbi si sono mosse in controtendenza, evidenziando un ulteriore incremento, pari al +2,1 per cento.

A questo link le opportunità franchising legate all’abbigliamento bambini.

Stefano Pigolotti