Il real estate italiano di nuovo sugli scudi

MAPIC, il più grande evento del real estate al mondo, arriva in Italia. Fra le motivazioni che hanno convinto la società organizzatrice, la Reed MIDEM, a sbarcare nel nostro paese è il rinnovato dinamismo del mercato italiano dell’immobile commerciale, che offre grandi opportunità di business per investitori e retailer, italiani e internazionali. L’evento si terrà a fine maggio 2016 a Milano.

Massimo Moretti, presidente del’associazione dei centri commerciali CNCC e Head of Business Unit Portfolio Retail Beni Stabili SpA SIIQ, nonché uno dei sostenitori dell’approdo di MAPIC in Italia, ha affermato: “Il CNCC è protagonista assoluto nello spingere il rinnovato interesse internazionale verso il nostro Paese. Abbiamo ottenuto che  l’associazione internazionale dei centri commerciali ICSC scegliesse l’Italia (dopo 12 anni), e nello specifico Milano. L’Italia torna sugli scudi, lo dimostrano anche le prossime aperture di centri commerciali previste per l’anno prossimo”.

Commentando il lancio di MAPIC Italy, Filippo Rean, Direttore della divisione Real estate di Reed MIDEM, che comprende MIPIM e MAPIC, ha sottolineato che “MAPIC a Cannes continuerà ad essere l’evento di riferimento a livello internazionale per i professionisti del retail real estate. Al tempo stesso, ci appare evidente che alcuni territori leader nel mercato retail, come l’Italia, meritino un evento nazionale dedicato. Per questo, nel 2016, MAPIC arriverà in Italia. Siamo estremamente grati a CNCC e agli altri attori leader del settore per il sostegno fondamentale a questa nostra iniziativa”.

MAPIC Italy combinerà una zona espositiva dedicata alla presentazione di progetti di siti immobiliari commerciali con un ricco programma di conferenze e numerosi eventi di networking. Altro focus dell’evento saranno gli incontri B2B che vedranno coinvolti tutti i players della filiera dell’Industria dei centri commerciali: una concreta opportunità di sviluppare il proprio business anche a livello internazionale.

Stefano Pigolotti

Nuovo e-commerce per la rete di calzature in franchising Miss Roberta

La rete di negozi di calzature in franchising Miss Roberta lancia il nuovissimo spazio dedicato all’e-commerce. Da poche settimane, infatti, è stato inaugurato il negozio on-line www.missroberta-store.com, collegandosi al quale i clienti possono scegliere tra i numerosissimi articoli proposti e riceverli direttamente a casa. L’esigenza che ha spinto l’apertura dello store on line è stata quella di poter raggiungere i propri clienti ovunque si trovino bypassando il problema legato alla presenza sul territorio, specialmente dove non sono ancora presenti i negozi di calzature in franchising o i rivenditori Miss Roberta sia in Italia che in tutto il mondo. Il sito in sé appare subito semplice e funzionale, permette ai clienti di visionare gli articoli sia interamente che in ogni particolare grazie alle immagini mostrate da diverse prospettive. Una volta scelto l’articolo, il colore e il numero, si conclude l’acquisto semplicemente senza passaggi, a volte scoraggianti per gli utenti, tra registrazione, mail di conferma e così via e si aspetta che la merce arrivi a destinazione visto che il giorno seguente l’ordine viene tempestivamente evaso.

Fra le caratteristiche vincenti della proposta franchising di Miss Roberta c’è il conto vendita con marginalità costante anche durante i saldi o conto acquisti con scelta condivisa, il format originale e di grande impatto, il prodotto giovane, di qualità a prezzi straordinari, la pluriennale esperienza nel settore, la struttura efficiente e organizzata, la formazione in sede e l’addestramento operativo in negozio pilota, la pubblicità a livello nazionale. Il franchisee ideale per aprire un negozio di calzature in franchising Miss Roberta è colui che è in grado di saper gestire il punto vendita in modo collaborativo con l’azienda, che sappia partecipare attivamente nella gestione e sviluppo dell’intera rete con suggerimenti, opinioni e perché no, anche con critiche costruttive, che abbia un forte spirito imprenditoriale e il senso del lavoro di squadra. All’affiliato non viene richiesta una precedente esperienza nel settore in quanto la casa madre provvede alla sua formazione teorica in sede e pratica in un negozio pilota, dove apprende le tecniche per l’allestimento delle vetrine, la gestione del magazzino e delle operazioni informatiche di reso, sconti e ordini.

Legge franchising: punita la pubblicità scorretta

I franchisor e potenziali tali, così come i direttori commerciali, conoscono bene la legge franchising? E soprattutto, sanno come questa legge franchising norma un aspetto fondamentale come quello della comunicazione pubblicitaria? Per rispondere a questa e ad altre domande è stato organizzato un webinar, un seminario online, da Valerio Pandolfini, avvocato titolare dello Studio Legale Pandolfini, il prossimo 16 luglio 2015 alle 16.30 (durata di circa 45 minuti) sul sito www.consulenzalegalefranchisor.itwww.assistenza-legale-imprese.it.

Come in ogni attività d’impresa, la pubblicità– sia essa effettuata secondo modalità tradizionali (offline), che tramite internet (online) – riveste una grande importanza anche nel franchising. La promozione pubblicitaria nel campo del franchising – che può essere diretta ai potenziali affiliati o ai clienti finali – è soggetta a una complessa e variegata normativa, che prevede sanzioni anche pesanti in caso di pubblicità ingannevole, pubblicità comparativa scorretta e pratiche commerciali scorrette. Il webinar tratterà i principali aspetti giuridici concernenti la pubblicità nell’ambito delle reti in franchising, in modo da fornire agli operatori del settore utili indicazioni e suggerimenti per impostare campagne pubblicitarie al riparo da rischi di contenzioso e sanzioni, alla luce della recente casistica dell’Autorità Garante.

Obiettivi del corso
Fornire un quadro della disciplina in materia di pubblicità in generale e di franchising in particolare:

  • Chiarire l’oggetto della normativa, ovvero cosa rientra nel concetto di “pubblicità”
  • Analizzare i rischi da contenzioso davanti all’Autorità Giudiziaria e i rischi di sanzioni irrogabili dall’Autorità Garante per pubblicità ingannevole, pubblicità comparativa scorretta e pratiche commerciali scorrette
  • Comprendere gli strumenti per prevenire i rischi e gli strumenti di tutela
  • Analizzare la recente casistica nel franchising
  • Comprendere come impostare una campagna pubblicitaria di una rete in franchising in modo sicuro

Walle’s Burger, ristorazione in franchising, nuova associata di IREF Italia

La rete di ristorazione in franchising Walle’s Burger è la nuova associata di Iref Italia – Federazione delle Reti Europee di Partenariato e Franchising. Il progetto di ristorazione in franchising si ispira ai Diner retrò americani, aggiungendo a questa atmosfera vintage un ingrediente fondamentale: il gusto italiano integrato da qualità e passione.
Walle’s Burger nasce nel 2014 a Bardolino (VR), con l’apertura del primo ristorante, seguita da una seconda apertura l’8 maggio scorso a Settimo di Pescantina (VR) e con un programma di prossime aperture a San Giovanni Lupatoto (VR), Villafranca (VR), Peschiera (VR), Riva del Garda (TN) e Verona Centro.
L’attenzione rivolta allo studio e al dinamismo del mercato è attività centrale per il marchio che è e verrà attuata costantemente al fine di poter trasferire agli affiliati le esperienze già consolidate e quelle che saranno utili per una efficace ed efficiente assistenza e supporto in un permanente percorso di sviluppo e crescita della rete. Per IREF Italia ancora un importante riconoscimento. “Per “Walle’s Burger”, inoltre, si è trattata di una scelta effettuata a seguito di una attenta analisi e della conseguente valutazione effettuata nel settore di riferimento identificando ed apprezzando i valori ai quali si ispira IREF Italia e le importanti iniziative attivate dall’Associazione alle quale il marchio ha deciso di partecipare attivamente” scrive in un comunicato IREF Italia.
Il Presidente di IREF Italia, Mirco Comparini, dà un grande benvenuto al marchio della ristorazione in franchising “Walle’s Burger” ed al rappresentante per IREF Italia, Pirone William.

Retail: perché investire negli Emirati Arabi

Su 154 centri commerciali esistenti negli Emirati Arabi solo 2 sono i cosiddetti super regional, mentre la maggior parte degli shopping center, pari a 79, è di neighbourhood, cioè di quartiere. Sono questi i principali format che occupano la fetta più importante del mercato retail UAE, che è attualmente il 4° al mondo per destinazione di investimenti retail, cresciuto del 25% negli ultimi dieci anni e con un giro d’affari attuale di 52,1 miliardi di dollari, di cui 31,2 miliardi generati dal retail non food. I super regional catalizzano oltre 30 milioni di passaggi con oltre il 70% di operatori internazionali e nazionali, contano al loro interno una media di 889 punti vendita con punte massime di 1.200 e minime di 578, e costituiscono un’attrattiva di forte appeal per il turismo internazionale. Insomma, una visita, anche per chi a Dubai è solo di passaggio al Dubai Mall e al Mall of Emirates, è praticamente d’obbligo. Questi i punti salienti del convegno Retail Business in EAU, organizzato da Confimprese per le catene italiane interessate a cogliere le opportunità di sviluppo negli Emirati Arabi.

«Dubai – afferma Mario Resca, presidente Confimprese – è la seconda destinazione più popolare per il retail a livello globale dopo Londra. Attualmente al retail sono dedicati 5,1 milioni di mq, mentre lo spazio commerciale è pari a 549 mq per mille persone, il più alto nel mondo, contro i 248 dell’Europa, i 235 dell’Italia e i 397 della Lombardia. Negli ultimi tre anni il rilascio di nuove licenze commerciali è aumentato dell’8% su base annua. In linea con la crescita del retail anche il Pil, stimato a un incremento del +4,6% entro il 2018. Quanto agli Emirati Arabi, buona la pipeline per il futuro: apriranno 37 nuovi centri commerciali, di cui 9 ad Abu Dabhi, 27 a Dubai, 1 negli altri Emirati. Sul totale 15 saranno neighbourhood, a testimonianza dell’impatto di tale format sul retail».

In materia di diritto del lavoro comanda il codice civile. «Negli EAU non c’è giurisprudenza vincolante e le sentenze non sono sempre pubbliche – spiega Alvise Donà dalle Rose, partner Eversheds Bianchini -. Non esiste salario minimo, se non in alcune free zone, non c’è imposta sul reddito, non c’è una legge sulla protezione dei dati personali e quelli delle persone fisiche sono considerai sacri e involabili. Quindi bisogna ottenere il consenso espresso del dipendente per trattare i suoi dati».

«Riassumendo – conclude Resca – molti i top driver che dovrebbero convincere le catene italiane a investire negli Emirati, tra cui tassazioni e burocrazia minime, economia in crescita, stabilità finanziaria da non sottovalutare e la popolarità dei brand internazionali e del made in Italy, soprattutto moda, design e food. Da non sottovalutare, tra i venti contrari, la debolezza dell’euro, la dipendenza dalla forza lavoro expatriate e gli affitti retail in aumento».

Quanto all’evidente beneficio rappresentato da una efficiente burocrazia e da una pressione fiscale, incomparabilmente inferiore agli standard ai quali siamo abituati, gli Emirati Arabi Uniti apprezzano in senso assoluto il made in Italy e, oggettivamente, gli italiani. «Attraverso il Ministero dello sviluppo economico – dichiara Antonello Martinez, rappresentante del Governo di Dubai in Europa – cui fanno riferimento la maggior parte degli adempimenti burocratici legati all’avvio di un’attività imprenditoriale, gli UAE promuovono e incentivano concretamente l’apertura di nuove intraprese e il rafforzamento sul mercato delle imprese già attive sul territorio».

Serafino Di Loreto

La catena di ottica in franchising NAU! si dà… al golf

NAU!, rete di negozi di ottica in franchising, ha siglato una partnership con l’associazione nazionale dei professionisti di golf PGA Italiana e ha creato l’occhiale specifico per i professionisti. A partire da Giugno 2015, tutti i professionisti italiani indosseranno l’esclusivo occhiale NAU! GOLF (foto) pensato e realizzato per supportarli in ogni sfida.

Il nuovo occhiale, caratterizzato da una montatura ergonomica e avvolgente, è realizzato in Grilamid TR90®, materiale altamente performante che conferisce leggerezza e flessibilità ma anche resistenza agli urti e agli shock termici. Inoltre, garantisce una protezione totale dai raggi solari, compresi quelli periferici. Infine, terminali e naselli regolabili, realizzati con materiali ipo-allergenici, consentono il massimo comfort di calzata. Le lenti, a totale protezione dai raggi UV, sono realizzate in policarbonato, che conferisce elevata resistenza agli impatti.

Fabrizio Brogi, presidente NAU! dichiara: “NAU! da sempre investe sullo sport perché lo sport è entusiasmo, passione, divertimento. Il golf è da sempre uno sport che richiede un’accurata percezione visiva ed è per questo che abbiamo progettato e creato l’occhiale che meglio soddisfa le esigenze dei giocatori. Essere fornitori ufficiali di PGA Italiana, l’associazione nazionale dei professionisti del golf riconosciuta in tutto il mondo e “vestire” gli oltre 600 PRO di Italia, è per noi motivo di fortissimo orgoglio”.

Costantino Rocca, Presidente PGAI, dichiara: “La performance sportiva degli appassionati di golf può essere fortemente influenzata dalla qualità visiva del campo. Grazie all’occhiale, ideato e realizzato da NAU!, caratterizzato da materiali di altissima qualità, da lenti performanti e ultra protettive e da un ergonomia di calzata che si adatta ad ogni movimento, i nostri associati avranno ora la possibilità di concentrarsi solo sulle proprie performance. In NAU!, infatti, abbiamo trovato il partner ideale nel settore dell’eyewear sportivo”.


 

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Gelatieri d’Italia: 9.000 per aprire una gelateria in proprio

La rete di gelaterie Gelatieri d’Italia ha lanciato una nuova offerta a tempo dedicato a chi vuole aprire un locale in proprio. “Decidi di aprire con noi la tua gelateria: se firmerai il contratto entro il 31 luglio 2015, avrai tempo fino ad ottobre per trovare il locale dei tuoi sogni e fino al 2016 per aprire la tua gelateria” scrivono dalla casa madre. Chi firmerà entro tale data avrà diritto a ricevere con la prima fornitura uno sconto in natura in beni MEC3 per creare prodotti per un valore commerciale di 9.000 euro.

Conclude la casa madre: “Altro che franchising! Con Gelatieri d’Italia non vi è alcun obbligo di durata del contratto, non ci sono fee e royalties sul fatturato, non vi è limite di consumo imposto, limite di metratura per il punto vendita, né della gamma di prodotti da affiancare alla gelateria”.


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“Vi spiego il franchising di abbigliamento per bambini di CycleBand”

La domanda che più spesso si pone chi intende avviare un’attività commerciale in proprio è: “Dove mi conviene aprire?”. Quello dell’abbigliamento bambino è certamente un settore in salute, dove la crisi si è fatta sentire, ma meno che altrove. Ma non basta questo, perché bisogna saper scegliere il marchio giusto, che tra tanti faccia guadagnare ogni punto della rete. Proprio all’affiliato, alla sua soddisfazione, alla sua formazione, al suo successo, guarda da sempre Cycleband, franchising di abbigliamento per bambini “fino a 150 centimetri di altezza”, come amano ripetere dall’azienda. Tra i punti di forza messi in risalto in questa intervista dalla Project Manager del marchio Cycleband Federica Montinaro (nella foto), il conto vendita, l’investimento contenuto, la progettazione e la realizzazione del punto vendita.

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Quando nasce il progetto in franchising di abbigliamento per bambini CycleBand?
“Il progetto CycleBand parte nel 2006 all’interno della divisione abbigliamento del gruppo Tessival srl di Bergamo , azienda che è leader nel settore tessile da più di 40 anni”.

Quali obiettivi vi siete posti in termini di nuove aperture nel medio termine e di fatturato?
“Il progetto prevede il raggiungimento di 300 punti vendita entro il 2017, con un fatturato di 60/80 milioni di euro”.

In quali zone d’Italia intendete svilupparvi maggiormente?
“Lo sviluppo si sta svolgendo lungo tutto il territorio nazionale con maggior attenzione al Nord Italia, dove in questo momento il marchio è meno diffuso”.

Che tipologia di affiliati ricercate?
“I partner ideali sono imprenditori e neo imprenditori che mirano a una formula innovativa e dinamica d’impresa, come la nostra. Certamente il loro impegno, insieme al nostro, determina il successo del progetto”.

Quanto spende inizialmente un vostro affiliato?
“L’investimento iniziale per aprire un negozio Cycleband va dai 30 ai 40mila euro”.

Prevedete per l’affiliato qualche agevolazione?
“Già il reso del 100% dell’invenduto ci sembra la più interessante agevolazione per l’affiliato che vuole aprire un franchising di abbigliamento per bambini CycleBand”.

In cosa consiste la vostra formazione?
“La gestione di un punto vendita ha diversi aspetti che vanno curati, pertanto noi ci preoccupiamo di sostenere l’affiliato fornendogli assistenza nei diversi ambiti: in primis la formazione del personale di vendita, poi le modalità di allestimento e supporto visual, fino al supporto all’utilizzo del sistema informatico gestionale”.

Quali servizi offrite in fase di preapertura e per tutta la durata del contratto?
“Tra i servizi di pre-apertura è sicuramente fondamentale quello della progettazione e realizzazione del layout del negozio, segue l’assistenza passo dopo passo al nostro affiliato in tutte le fasi di allestimento del punto vendita. Durante tutta la durata del contratto diamo un supporto continuativo a tutti i negozi della rete con personale visual che assiste gli affiliati nelle attività instore di visual merchandising, mentre l’assistenza tecnica IT è sempre attiva, anche nei week-end”.

Riesce a indicarmi la redditività media di un vostro affiliato?
“La redditività media si attesta intorno ai 3mila euro al metro quadrato, a seconda della location”.

Quali sono le particolarità della vostra offerta franchising rispetto a quelle della concorrenza?
“Innanzi tutto riteniamo di differenziarci dai nostri competitor con un’offerta di prodotto innovativa attenta ai trend, pensata per i bambini in termini cromatici e per le mamme nelle loro esigenze di praticità , con un rapporto qualità/prezzo imbattibile e che ci sta, infatti , premiando. Inoltre il progetto CycleBand, a differenza delle altre formule, non prevede alcuna fee d’ingresso, non ci sono royalty, la progettazione del punto vendita è completamente gratuita. Ampio supporto nelle fasi di start-up e nella formazione del personale di vendita. Inoltre, tutte le collezioni vengono fornite in conto vendita con il ritiro totale dell’invenduto a fine stagione; la commissione per l’affiliato è costante per tutta la durata del contratto e in qualsiasi momento (vendite ordinarie, promozionali e saldi)”.

Che cosa significa oggi aprire un negozio per bambino? Qual è lo stato di salute del mercato?
“Il settore dell’abbigliamento per l’infanzia è oggi uno dei pochi che si attesta con un trend positivo, anche nei momenti di crisi le famiglie preferiscono convogliare le loro spese a soddisfare le esigenze dei loro figli. E comunque la ripresa si sta sentendo”.


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I trend estivi spiegati da AW Lab, franchising calzature e abbigliamento sportivo

Con l’arrivo della stagione estiva tutte le linee di abbigliamento si rinnovano per accontentare i sempre più mutevoli gusti dei propri clienti. Anche AW LAB, il franchising calzature e abbigliamento sportivo più richiesto del momento, vero e proprio laboratorio di tendenze, che si propone come Urban Style Refresh, ha lanciato la sua collezione estiva lanciando due controlled brand: TWO OF A KIND e DOWN UP. Per conoscere quali sono stati i trend seguiti e le linee guida che caratterizzano la collezione Spring Summer 2015, abbiamo intervistato Chiara Taffarello, Category Manager Apparel AW LAB.

Finalmente l’estate è arrivata. Parliamo allora dell’assortimento estivo e della scelta di linee e tendenze. Quali sono le linee guida che segue il vostro  franchising calzature e abbigliamento sportivo?
“La collezione SS15 (Spring Summer 2015) per noi ha avuto una progettazione abbastanza complessa. Trattando nella categoria abbigliamento sia marchi affermati con un’identità precisa come Nike, adidas Originals, Vans, sia sviluppando delle collezioni internamente totalmente da zero, diventa determinante che essi convivano in negozio in modo commerciale e stilisticamente equilibrato. Nella collezione SS15 abbiamo avuto il lancio dei due controlled brand TWO OF A KIND e DOWN UP. Il primo si rivolge ad un consumatore più adulto ed evoluto, con un gusto internazionale ed attento al cambiamento dei trend. Il primo pacchetto è uscito a Marzo ed ha avuto da subito un grande successo. Il secondo è il brand più commerciale, giovane, colorato e facile che andrà a coprire la fetta maggiore di consumatori, e rimarrà in linea con il gusto e l’offerta avuta nelle precedenti stagioni. Per quanto riguarda le linee guida generali, rimane molto forte il trend legato al bianco e nero, totalmente pulito oppure giocato in fantasie geometriche o texture con accostamenti di vari materiali e contrasti di lucido/opaco. Sempre più presente, soprattutto nella donna, il trend legato allo sport, che vede look composti da capi tecnici provenienti dal mondo sport performance abbinati a capi e accessori totalmente fashion. Un trend ampiamente diffuso negli States e nel Nord Europa che in Italia fa ancora un po’ fatica ad affermarsi. Ancora di grande tendenza nel mercato italiano sono le stampe floreali, sia nell’uomo che nella donna, allover con stampe sublimatiche, dai colori brillanti, lavati o pastello, abbinati a minishort lavati e dal look più vintage. La felpa ed il jersey per noi sono sempre un must, ma si arricchiscono di effetti, dal melange alla bottonatura, colori basici ma con trame particolari e texture sofisticati. Per quanto riguarda le vestibilità le linee si sono allargate soprattutto nella parte superiore, la donna predilige maglie over size e t-shirt dal look unisex, per l’uomo c’è una forte tendenza verso la t-shirt lunga abbinata al pantalone in felpa o skinny”.

Esistono delle differenze tra le varie zone d’Italia per quanto riguarda i gusti e lo stile? E questo, eventualmente, come influisce?
“L’Italia è una ma è lunga, ed effettivamente vede lo svilupparsi di tendenze a volte molto diverse, oppure l’affermarsi di marchi solo in alcune aree del territorio o in percentuali differenti tra Nord e Sud. Vale per marchi come adidas Originals, Converse, Vans ed è lo stesso per quanto riguarda i colori ed i tagli dei modelli. Ci sono zone in cui si prediligono colori più scuri e modelli più adulti e zone più legate ad un gusto fresco. Molto incide anche il fattore climatico, al nord i giubbini iniziano a muoversi verso settembre-ottobre, mentre al sud a novembre a volte fa ancora caldo. A livello di progettazione della collezione questa variabile risulta di difficile gestione, soprattutto per quando riguarda i brand che,  sviluppando spesso collezioni con lanci a livello europeo, inviano ai negozi il prodotto contemporaneamente, a prescindere dal paese di distribuzione”.

Quali sono i pro e i contro della stagione estiva: si registrano più o meno vendite?
“La stagione estiva per noi è iniziata con qualche difficoltà, legata soprattutto ad un fattore climatico. C’era nel mercato un fortissimo trend legato ai giubbini di nylon leggerissimi, ma il tempo freddo ed instabile non ci ha molto aiutato e quindi ne abbiamo risentito parecchio. Per il resto siamo molto contenti della collezione e dell’impostazione nuova che abbiamo dato e siamo confidenti che venga capita e premiata. Certo ci sono ancora molti aspetti da migliorare ma i risultati delle ultime settimane sono molto positivi, il prodotto che sta entrando in queste settimane, piace e ci rende davvero orgogliosi, e siamo sicuri che anche i numeri dimostreranno il miglioramento”.

Serafino Di Loreto


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Aprire un franchising di birrerie con 100 Montaditos

Siete in cerca di un’idea per aprire un franchising di birrerie? AZ Franchising vi porta alla scoperta di 100 Montaditos, la prima catena multinazionale di cucina tradizionale appartenente al Gruppo Restalia, società leader nella ristorazione in Spagna. La storia di 100 Montaditos ha inizio nel 2000, su una piccola spiaggia di Islantilla, Huelva, con un’idea rivoluzionaria, semplice e di facile attuazione elaborata dall’imprenditore andaluso José María Fernández Capitán.

LA SCELTA E LA RETE DEL FRANCHISING
100 Montaditos è iniziato come piccola impresa a conduzione familiare ma gli ottimi risultati rapidamente raggiunti hanno dimostrato il valore dell’idea che ne stava alla base, realizzabile anche altrove in maniera profittevole, secondo un modello di business che ne consentisse il mantenimento degli elementi distintivi. Il franchising si è quindi configurato come la soluzione perfetta di sviluppo di un brand che ha fatto delle sue peculiarità – la formula del servizio, l’immagine e l’ambiente – gli elementi chiave del suo successo. Una soluzione disponibile per tutti gli investitori desiderosi di intraprendere un’attività accessibile in termini di costi e dalla redditività garantita. Il brand ha oggi al suo attivo oltre 350 ristoranti in Spagna e più di 40 al di fuori dei confini iberici, in paesi quali Italia, Portogallo, Belgio, Stati Uniti, Messico, Colombia, Cile e Guatemala. L’azienda, già attiva con successo a Roma, ha inaugurato lo scorso 12 marzo presso il centro commerciale Il Globo di Busnago il primo locale in Lombardia, rafforzando così la sua presenza nel Bel Paese. L’Italia si configura infatti come il primo Paese a livello europeo dove il Gruppo Restalia ha deciso di investire. L’obiettivo sfidante per il 2015 di aperture sull’intero territorio nazionale, si concretizza già entro la fine del mese di aprile con i nuovi locali di Torino e Napoli, cui seguirà a maggio il terzo ristorante nella capitale.

APRIRE UN FRANCHISING DI BIRRERIE CON 100 MONTADITOS

  • LA FORMAIZONE

Il Gruppo Restalia ha un piano innovativo di seminari di formazione intensivi focalizzati sulla corretta gestione di un ristorante e sulle dina miche di sviluppo del business del franchisee. Il dipartimento Risorse Umane inoltre affianca direttamente i franchisee con training mirati in cui vengono condivise le necessità e individuati i requisiti del futuro team di lavoro. Grazie a uno stile perfezionato durante i suoi 15 anni di vita, il brand vede un successo crescente, determinato da due fattori fondamentali – l’ambiente e il menù – un luogo accogliente e un’offerta unica nel suo genere, i Montaditos, bocconcini di pane dalla ricetta brevettata, serviti sempre caldi perché infornati sul momento e farciti d’ingredienti genuini salati e dolci in 100 varianti. Sul mercato non ci sono attualmente competitor in grado di offrire la formula innovativa e originale che ha saputo conquistare sia il mercato dei consumatori che quello degli investitori. Per i primi 100 Montaditos è entrato a buon diritto nella categoria dei «love brand», mentre per i secondi ha saputo trasformarsi in un concetto «driver», ovvero un marchio che attrae il grande pubblico. L’idea di 100 Montaditos è quella di rendere accessibile cibo di qualità e divertimento a tutti, a prescindere dall’età e dal potere di acquisto, offrendo un’occasione per trascorrere il proprio tempo con famiglia e amici, in un ambiente piacevole e accogliente. Ed è proprio il famoso e unico ‘Bocconcino di Spagna’ che ha reso 100 Montaditos uno dei brand di franchising più popolari, la prima Food Company spagnola e tra i primi 100 brand di franchisee del mondo.

  • LA SCELTA DELLA LOCATION

100 Montaditos dispone di un dipartimento di Real Estate dedicato che è attivo internamente nella gestione degli immobili per i franchisee. Il team è continuamente alla ricerca di nuove location eseguendo analisi mirate sulle potenzialità delle aree di competenza. Dopo la selezione dello spazio più adeguato, vengono effettuate ulteriori valutazioni tecniche e di costi, e in un arco di tempo che va da 1 a 3 mesi viene fatta al futuro franchisee una proposta contrattuale completa di tutti gli elementi per avviare il business.

  • IL PROGETTO FRANCHISING

Ai franchisee che vogliono aprire un franchising di birrerie 100 Montaditos offre ai franchisee una miscela d’ingredienti per il successo: il concept originale come “driver”, la redditività sull’investimento garantita, la flessibilità delle location e un brand riconosciuto in grado di attirare il grande pubblico. 100 Montaditos vantando un grado costante d’innovazione, mette inoltre a disposizione dell’affiliato un servizio di assistenza permanente, attraverso dipartimenti specializzati, volto a garantire comunicazione e collaborazione costante, per ottimizzare la gestione della struttura ed ottenerne il massimo rendimento. Il tutto a fronte di una richiesta d’investimento di 250.000 euro. Attualmente sono infatti circa 2.500 le richieste di apertura di un franchising che vengono ricevute mensilmente da Restalia.Quello che 100 Montaditos offre ai franchisee è la possibilità di avviare un’attività dal rendimento garantito che prevede una redditività sull’investimento iniziale entro un lasso di tempo medio di 2 anni.


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