Dr Fleming: la proposta franchising decolla da Verona

Il franchising sta cambiando profondamente il settore del benessere e della saluta grazie alla proposta di affiliazione della Dr Fleming che si rivolge a farmacie, parafarmacie e corner.
L’obiettivo è ambizioso: 300 aperture nei prossimi 5 anni fra diretti e in franchising ed estensione delle attività del format per offrire un portafoglio sempre più completo nel mondo della salute. Ma il processo di selezione per i nuovi franchisee al network Dr Fleming, incominciato sul finire dell’anno scorso, ha pescato subito in un bacino di domande consistente, oltre 100 richieste di affiliazione di cui un 10% dall’estero, da parte di imprenditori (58%) e farmacisti (42%). All’inizio del 2015, Dr Fleming ha aperto la sua prima vetrina in un’area aeroportuale, nell’area check-in dell’aeroporto Catullo di Verona che ha registrato un traffico di 2,7 milioni di viaggiatori dove c’è la possibilità di effettuare analisi mediche in attesa della partenza del proprio viaggio. Il format franchising proposto da WM Capital, coadiuvato dall’esperienza ultradecennale nel settore farmaceutico, è stato tesato con due punti pilota per 5 anni, sperimentando con successo le innovative soluzioni commerciali in un contesto profondamente mutato. Su questa base i due soci – Fabio Pasquali e Filippo Bornino – hanno deciso di presentarlo al mercato con l’obiettivo di adattarlo a farmacie, parafarmacie e corner.

Baratto: in Italia vale oltre 3 milioni di euro

In Italia il baratto cresce a due cifre in Italia e coinvolge anche il franchising. Secondo Marco Marco Gschwentner, area strategie di sviluppo del sito iBarter e tra i fondatori del circuito, solo negli Stati Uniti questa forma di commercio vale oltre 12 miliardi di dollari e coinvolge circa 400 aziende. Nel nostro paese il baratto è ancora giovane ma in crescita, come dimostrano le mille aziende e gli oltre 3 milioni di controvalore di scambi del circuito iBarter (www.ibarter.com).

iBarter è una piattaforma multimediale che aiutare le imprese, creando una moneta complementare: l’iBcredit. “Davanti ad una crisi che ha acuito i problemi di liquidità ed evidenziato la necessità di trovare nuovi clienti, il baratto rappresenta una possibile risposta. Innanzitutto perché non costringe le imprese a mettere mano al portafoglio, ma queste possono utilizzare come merce di scambio i propri prodotti/servizi per l’acquisto dei beni di cui hanno bisogno. In secondo luogo, le aziende si ritrovano su un’unica piattaforma che ha il preciso scopo di creare una rete dedicata allo scambio, permettendo di trovare nuovi fornitori e nuovi clienti”. Sono soprattutto le piccole e medie imprese a ricorrere al baratto, con una quota preponderante (90 per cento) e con un fatturato che non supera i 10 milioni di euro. Le categorie merceologiche vanno dalla chimica alla meccanica all’arredamento, passando dai servizi alle assicurazioni, oltre che l’alimentare, l’informatica, la stampa, le energie alternative, l’oggettistica da regalo e il tempo libero.

Per ciascuna azienda che aderisce al sistema iBarter viene aperto un conto in crediti (iBcredit), come fosse un classico conto corrente bancario. Ciascuna azienda propone i propri prodotti o servizi sia mettendosi in contatto con altre aziende e presentando direttamente proposte. A ogni vendita o acquisto, il pagamento verrà effettuato in iBcredits, accreditati o addebitati sul proprio conto. L’unità di misura, ovvero la moneta complementare di iBarter, per semplicità nelle transazioni è equiparata all’euro: 1 iBcredit = 1 euro. essere speso presso altre aziende.

WM Capital opportunistic on acquisitions, interested in JV to enter US, Russia and UAE

by Micaela Osella, Mergermarket

WM Capital, the Italian business-format franchising company, might carry out acquisitions to consolidate its position and expand its competencies, Chairman and Chief Executive Officer Fabio Pasquali said. Management welcomes target proposals from advisors.

Ideal takeover candidates would be software houses and hi-tech companies that think up and develop applications and software specifically for the retail field, Pasquali said. Small consulting firms with an excellent expertise in retail and good client portfolios would also be evaluated, the executive added. Such deals could drive the company’s expansion into new countries, he said, pointing to his current effort to push internationalisation.

In two years’ time, WM Capital intends to open subsidiaries in London, New York or Washington, and Hong Kong, Pasquali said. At the same time, management is targeting 45 countries it consider to be “strategic”, he added. The US, Russia and the United Arab Emirates were indicated as the primary areas of interest, in which management intends to establish joint ventures with local players.

Consulting firms and companies operating in the publishing and real estate industries would be appealing partners, he said. They should be interested in operating in business format franchising. Since its foundation, WM Capital has developed competencies to select the right business model in industries with high growth potential, the executive said. His company has developed business franchising formats for around 600 Italian brands, he said. For this reason, striking joint ventures with these types of local players abroad would enable WM Capital to operate more competitively in those countries, Pasquali said.

WM Capital is performing well financially this year, Pasquali said. In the first half of the year, sales stood at EUR 2.2m, a 77% rise compared with the EUR 1.3m reported in the same period in 2013. In 2013, the company recorded turnover of EUR 3.5m. In December of last year, the company started trading on Aim, a segment of the Milan Stock Exchange for smaller and growing companies. Management raised EUR 1.37m from the IPO. The listing of a 12.35% stake gave WM Capital a market cap of EUR 11.1m.

WM Capital is based in Milan. It has 20 employees.

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Aprire in franchising: come funziona?

Vuoi aprire in franchising e vuoi sapere come funziona, quanti soldi investire e in quali settore? Fare una scelta imprenditoriale giusta comporta una certa strategia di base utile a evitare il tracollo dell’impresa stessa. Dice la legge del franchising, 129/2004 che “il contratto deve espressamente indicare: l’ammontare degli investimenti e delle eventuali spese di ingresso che l’affiliato deve sostenere prima dell’inizio dell’attività”.

Aprire in franchising, quanto costa
Come calcolare l’investimento iniziale? Iniziamo dai costi del franchising che elenchiamo qui di seguito:
1) Fee di ingresso. Si chiama “diritto di ingresso – o fee – una cifra fissa rapportata anche al valore economico e alla capacità di sviluppo della rete, che l’affiliato versa al momento della stipula del contratto di affiliazione commerciale”. La fee di ingresso fa parte dell’investimento iniziale se intendiamo esplicitare con questa voce i costi che sono necessari all’avvio della nostra impresa. Tuttavia è una voce a parte, che per il computo esatto del capitale necessario dovremo calcolare.
2) Royalties, una percentuale che l’affiliante richiede al franchisee sul giro d’affari o una quota fissa indipendente dal fatturato che può essere versata anche in quote fisse periodiche.
3) Investimento fisso. Le spese richieste per l’avvio dell’attività dipendono in parte dalle operazioni legate alla start up di una qualsiasi attività commerciale a altre sono relative proprio al franchising.

Come aprire un negozio franchising
Se non si gestisce l’attività in franchising in nome proprio, bisogna costituire una società di persone o di capitali, operazione che ha un costo. Se non si è proprietari di una location, bisogna tenere presente che è difficile trovare un locale in buona posizione senza dover liquidare chi lo cede, quindi bisogna mettere in conto la cosiddetta “buonuscita” che in alcune occasioni può comprendere anche la cessione della licenza. Le spese per la ristrutturazione del locale saranno direttamente proporzionali: alle condizioni in cui si trova l’immobile al momento del subentro; alle specifiche delle strutture murarie e di impianto elettrico richieste dal franchisor; a eventuali allacci e utenze (nel caso l’attività in franchising richieda un locale); agli adempimenti amministrativi come costi vivi delle documentazioni necessarie, spese per eventuali intermediari delegati a sbrigare le pratiche; a eventuali campagne pubblicitarie e di comunicazione relativa all’inaugurazione dell’attività è tendenzialmente a carico dell’affiliato.

 

 

 

Franchising casalinghi: Kasanova crea la Community

Kasanova, marchio di franchising casalinghi e oggettistica per la casa, lancia Kasanova Community, un metodo nuovo che ha come obiettivo quello di promuovere lo sviluppo di relazioni tra i punti vendita in franchising e la sede condividendo progetti, informazioni e strategie in una veste Social. Il portale sarà strutturato sia per garantire un processo di apprendimento continuo su informazioni di prodotto, tecniche di vendita e tecniche Visual, sia per mettere a disposizione dell’affiliato un’area riservata a cui accedere per usufruire di tutti i materiali pubblicitari, promozionali, messi a disposizione dalla sede centrale.

Per quanto riguarda il suo sviluppo immediato, forte del suo fatturato di 149 milioni destinato a crescere ancora, grazie all’assenza di reali competitor dovuta al fatto che tali competitor sono già posseduti dalla holding stessa (Outlet del casalingo, Co Import, Italian Factory), Kasanova si è posta come obbiettivo alcune decine di nuove aperture in franchising l’anno nell’arco dei prossimi tre anni.

Kasanova è presente in tutta Italia con 174 negozi di cui 89 affiliati e le politiche di marketing condotte dall’azienda rendono la catena fortemente riconoscibile. L’affiliazione al franchising casalinghi di Kasanova richiede una superficie media di 130 mq magazzino compreso, rivolgendosi a due tipologie di location:  centri commerciali e centri storici con un bacino d’utenza di circa cinquantamila abitanti.

Lush in difesa degli animali

Lush, brand etico di cosmetici freschi e fatti a mano che conta oggi circa 900 negozi monomarca nel mondo fra diretti e in franchising, di cui 40 in Italia, donerà gli incassi (meno l’IVA) delle vendite della crema New Charity Pot delle 3 botteghe Lush di Milano (via Torino, Via Dante, Corso Buenos Aires), in quella di Paderno Dugnano (Centro Commerciale Brianza) e in quella di Monza (via Vittorio Emanuele II), a favore di Vitadacani Onlus, associazione di volontariato senza scopo di lucro che opera in difesa dei diritti animali. I volontari dell’associazione saranno presenti durante le due giornate e potranno dare informazioni sui canili e sulla difesa degli animali.

Da sempre Lush realizza cosmetici rigorosamente non testati sugli animali e acquista tutti gli ingredienti dei propri prodotti esclusivamente da società che escludono i test sugli animali dalle proprie pratiche.

Tra gli ingredienti che compongono la New Charity Pot, ben 7 provengono da progetti SLush Fund, uno speciale fondo Lush lanciato nel 2010 per finanziare progetti di permacultura e agricoltura sostenibile ed equosolidale nel mondo. Nella New Charity Pot ci sono il burro di cacao della Peace Community in Colombia; l’olio di moringa oleifera, il burro di karité e l’olio essenziale di ylang ylang dal Ghana; l’aloe fresca e l’olio essenziale di geranio dal Kenya e l’olio essenziale di Palissandro dal Perù – oltre ad altri ingredienti del mercato equo, come l’olio d’oliva della Palestina e l’essenza assoluta di vaniglia.

Aprire un negozio Lush in franchising

La casa madre apre solo negozi in posti vincenti: vie centrali e commerciali in capoluoghi diprovincia selezionati o Centri Commerciali di primo livello. La superficie ideale per un negozio Lush va dai 20 ai 50 metri quadrati. Il contratto di franchising Lush potrà prevedere un’esclusiva per zona o per l’intera città in base al bacino d’utenza. Per i Centri Commerciali l’esclusiva riguarda il Centro Commerciale stesso. Il diritto d’entrata è pari a 37.500 euro, da corrispondere alla firma del contratto di franchising. L’investimento minimo necessario per aprire un negozio Lush è di circa 70.000 euro. Il contratto di affiliazione avrà una durata non inferiore a tre anni.

Franchising Color Glo: due aperture nel Veneto

Il franchising Color Glo, azienda specializzata nel restauro di pelle, plastica e tessuto, si accresce con una nuova affiliazione nella zona di Schio e Thiene (Vi).

Leader in riparazione, colorazione e rigenerazione di superfici in pelle, similpelle, cuoio, plastica, alcantara e tessuto Color Glo offre, con la sua rete in franchising, un servizio anticrisi e multisettoriale, in grado di eliminare buchi, strappi, scolorimenti, bruciature e cattivi odori da interni auto, imbarcazioni, divani, poltrone, abbigliamento e accessori. I tecnici Color Glo, grazie ad un know-how unico e a prodotti esclusivi, riportano le superfici segnate dal tempo allo splendore iniziale, nel pieno rispetto dell’originalità del materiale con un interessante risparmio, per il cliente finale, rispetto a un nuovo acquisto.

Entrare a far parte del franchising Color Glo è semplice: non è richiesta nessuna precedente esperienza nel settore, un corso di alta formazione trasferisce le competenze necessarie all’avvio dell’attività. Ogni affiliato riceve una zona in esclusiva, materiale pubblicitario, abbigliamento Color Glo, sito e mail aziendale. Il servizio può essere svolto anche presso il domicilio del cliente.

Inoltre, entrare a far parte del franchising Color Glo significa non esser dotati necessariamente di un negozio fisico.

Franchising: 3mila nuovi posti di lavoro. Ecco chi assume

Aprire in franchising conviene. La crisi ha sì colpito duro nel commercio, ma a soffrire di più sono stati i negozi tradizionali rispetto alle catene, in franchising e non. A dirlo, in uno studio appena pubblicato, Confimprese. Che stima in 605 le aperture in questo anno fra direzionali e franchising – una formula sposata dall’80 per cento dei retailer – con oltre 3mila posti di lavoro creati.

 

“Nonostante il prolungarsi dello stallo dei consumi interni – commenta Mario Resca, presidente Confimprese – i nostri associati continuano ad aprire nuovi negozi forti del fatto di operare a rete, elemento che da vantaggi evidenti per affrontare questa lunga e difficile crisi. Contro ogni aspettativa,  mostrano una buona tenuta gli associati che operano in settori fortemente colpiti dalla crisi quali moda e ristorazione. La prima, declinata in abbigliamento donna, bambino intimo e calzature, copre il 23,3% del totale aperture che saranno realizzate dalla nostra base associativa nel 2015 e il 35,1% delle nuove assunzioni; la ristorazione, in cui confluiscono food, dolciario, caffetteria e bio, occupa rispettivamente il 15,1% e il 27,4 per cento. Seguono l’entertainment con il 6,9% e l’8%, e a pari merito arredamento/oggettistica ed elettronica di consumo che coprono il 4,9% del totale aperture. L’unica discrepanza appare sulla creazione di nuovi posti di lavoro, in cui arredamento/oggettistica si ferma all’1,1% dovuto alla prevalenza di aperture di corner che non richiedono ulteriore personale, mentre l’elettronica di consumo si aggiudica il 4,2% delle nuove assunzioni. Quanto alla preferenza territoriale, rimane al momento il nord-centro Italia, il sud è terreno fertile soprattutto per l’elettronica di consumo, che qui trova imprenditori disposti a scendere in campo utilizzando la formula franchising come canale preferenziale per creare un’attività in proprio”. Fra le tendenze 2015 Confimprese segnala il restyling dei punti vendita per cui le case madri sono disposte a investire ingenti risorse e la formula del corner.

 

Ecco le reti in franchising che assumono e che si sviluppano:

  • Claire’s: brand angloamericano di accessori fashion, bijoux e articoli regalo, sbarcato in Italia nel 2012, apre 2 nuovi negozi con 7 addetti ciascuno, compreso lo store manager e l’assistant store manager per ciascun negozio. L’obiettivo è di arrivare a 100 corner alla fine dell’anno.
  • Piazza Italia conta di aprire circa 20 nuovi punti vendita con una stima prevista di 250 nuovi addetti.
  • Bimbo Store che, grazie all’unione con Toys Center (Giochi Preziosi) e Prenatal, ha creato una newco nel settore delle catene dei prodotti e giocattoli per l’infanzia dove sono confluiti 130 Toys Center, 20 negozi Bimbo Store e 250 negozi Prenatal. Per il 2015 non sono previste nuove aperture ma una rifinitura del nuovo format di vendita.
  • Original Marines conta su 12 nuove aperture concentrate nel nord Italia, di cui almeno 4 nei centri storici, per un totale di nuovi 40 addetti alla vendita. Stanziati 5 milioni di euro per il restyling di 60 punti vendita sia di proprietà che in franchising.
  • Miniconf (marchi Sarabanda e Ido) apre 10 punti vendita nel centro e nord Italia, di cui 6 in franchising nei centri storici e 4 diretti nei centri commerciali. Personale impiegato in totale: 28 persone.
  • Pianoforte Holding apre con i marchi Yamamay e Carpisa rispettivamente 22 e 25 negozi per un totale di 450 addetti.
  • Pittarosso apre 30 punti vendita per un totale di 300 impiegati
  • Compar Bata apre venti nuovi negozi suddivisi fra Bata e Athletes World: 140 le persone totali.
  • Thun conta di espandersi nei bacini di utenza non ancora coperti da un’adeguata distribuzione con location soprattutto nei centri storici. Una decina di negozi in totale e 40 addetti alla vendita.
  • L’Erbolario ha programmato 15 nuove aperture per un totale di 45 persone assunte.
  • Natuzzi prevede di aprire 20 shop in shop
  • Avanzi Holding aprirà una decina di negozi con un totale di 36 persone assunte.
  • Per Nau! le aperture saranno 20 con 100 nuovi addetti.
  • La Piadineria è prevista la realizzazione di 10 nuovi negozi per 70 nuovi posti di lavoro.
  • Sono 15 i locali per Rossopomodoro per un totale di 180 persone impiegate.
  • Granulati Italia, che produce e distribuisce il marchio Yogorino, prevede 26 aperture per un totale di 65 posti di lavoro.
  • Roadhouse Grill prevede 15 aperture che impiegano 30 addetti ciascuna (450 in totale)
  • Wok prevede 3 punti vendita (36 addetti totali)
  • Airest aprirà 5 snack bar in aeroporti e stazioni del nord Italia per un totale di 50 nuovi assunti.
  • Ecornaturasì aprirà 15 supermercati concentrati al centro-nord e un paio al sud mentre saranno 87 le persone impiegate.
  • Per Lindt sono 5 le aperture; 25 le persone impiegate.
  • Per illy Caffè è in vista la primissima apertura a Milano dopo quelle all’estero di Londra e Parigi.
  • Mondadori Retail, network di librerie in franchising, aprirà 42 negozi che impiegano 20 addetti ciascuno e 40 piccoli con 6 addetti. In totale le persone occupate saranno 280.
  • Unieuro apre 30 punti vendita con 5 addetti ciascuno, 150 in totale.
  • Midas (rete americana di assistenza multimarca) conta su 9 nuovi centri per assistenza e riparazione auto e 30 impiegati in totale.
  • Kipoint (gruppo Sda-Poste Italiane) apre 13 nuovi punti vendita e 26 persone impiegate.
  • Tecnocasa: 202 aperture di agenzie. Il numero medio di persone all’interno del punto vendita è di 3.

Anche grazie al nuovo contratto a tutele crescenti previsto dal governo Renzi, la tipologia contrattuale preferita è quella dell’assunzione a tempo determinato. In termini di qualifiche, infine, trattandosi di catene, si parla per la maggior parte dei casi di commessi, addetti alla cassa, e, nel solo caso della ristorazione, anche di cuochi, assistenti di sala, alla griglia, magazzinieri. Ai commessi sovraintendono gli store manager e gli assistant store manager, che rispondono agli area manager che hanno la responsabilità della catena di negozi a livello di provincia o di regione. Richiesta la disponibilità a spostarsi sull’intero territorio e a lavorare nei festivi, nei turni serali e in alta stagione, momenti portanti del commercio.

 

Il franchising abbigliamento Original Marines debutta a Pitti Bimbo

Original Marines, franchising abbigliamento per tutta la famiglia presente sul territorio nazionale con 532 punti vendita in franchising, 65 tra punti vendita diretti e Cartoon Village e 93 negozi in Europa, Asia e Africa, apre il 2015 con il debutto alla 80esima edizione di Pitti Immagine Bimbo dove presenta in anteprima la collezione Autunno/Inverno 2015-2016.
Per l’occasione quattro bambini vip – Kristina Pimenova, Angelo Minichino, Zelia Bjordal ed Emil Faccoli – diventeranno stylist per un giorno. I quattro protagonisti dell’evento sceglieranno i capi della collezione da indossare seguendo il proprio stile, la propria creatività e la propria personalità. Conduttrice d’eccezione dell’evento sarà l’attrice Alessandra Mastronardi. Il giorno dopo il brand organizzerà un flash mob con coreografie hip hop e breakdance. In occasione della prima partecipazione a Pitti Immagine Bimbo il franchising abbigliamento Original Marines ha scelto uno spazio espositivo di 185 mq alle Costruzioni Lorenesi, che sarà suddiviso in tre aree che racconteranno, ognuna in maniera diversa, la filosofia Original Marines: Mondo Original, Qualità Original e Style Original.
Lo stand propone un viaggio guidato in una galleria d’arte contemporanea dedicata interamente al racconto del marchio Original Marines dove i ritratti fotografici realizzati da Oliviero Toscani per la campagna pubblicitaria in corso sono stati rielaborati creando vere e proprie opere d’arte: dipinti, serigrafie, istallazioni e proiezioni.