Linkedin lancia “Linkedin Live”

LinkedIn introduce i video in streaming per la condivisione in tempo reale eventi, conferenze e lanci di prodotti.

Dopo Facebook e Instagram anche LinkedIn ha deciso di lanciare il suo personale Live-Streaming  battezzandolo con il nome di “Linkedin Live”.
LinkedIn è un servizio web di rete sociale, gratuito, impiegato principalmente nello sviluppo di contatti professionali e nella diffusione di contenuti specifici relativi al mercato del lavoro.

I numeri dicono che il social ha recentemente raggiunto i 610 milioni di nuovi utenti, numeri importanti 

LinkedIn Live aiuterà ad aumentare la propria visibilità

Certamente possiamo dire già da ora che LinkedIn Live sarà un convertitore naturale di engagement, utile per condividere conferenze in tempo reale, condividere annunci di prodotti, condurre Q&A e tanto altro ancora per fare brand promotion.

Secondo dati interni scopriamo che gli utenti LinkedIn hanno una probabilità 20 volte maggiore di condividere un video sulla piattaforma rispetto a qualsiasi altro tipo di post. In linea con ciò, LinkedIn ha anche lanciato all’inizio dell’anno scorso i video con contenuti sponsorizzati e i video per le pagine aziendali.

Ha quindi senso per LinkedIn porre maggiore enfasi sui contenuti video e questa nuova funzione consentirà di aumentare ancora di più (forse fino a livelli record) il livello di interazione basandosi sempre di più su relazioni solide e durature tra i propri utenti.

TechCrunch riferisce inoltre che il social sta lavorando attivamente anche con sviluppatori di live-streaming di terze parti per aiutare gli utenti a creare video live più raffinati all’interno della piattaforma. Tra le tante collaborazioni sono venuti fuori anche nomi prestigiosi come Wirecast, Switcher Studio, Wowza Media Systems, Socialive e Brandlive.

L’opportunità di trasmettere direttamente a un pubblico professionale è un trend in forte crescita e sarà molto interessante vedere come si evolverà il tutto, partendo direttamente dai contenuti live B2B, che potrebbero aiutare a dare uno slancio significativo a questa nuova funzione.

 

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GENDER MARKETING – stereotipi di genere nei messaggi commerciali

Il Gender Marketing è l’adeguamento dei mezzi e delle misure pubblicitarie ai comportamenti di consumo e di acquisto tipici per genere.

 

Negli anni 50 le pubblicità relegavano la donna nell’ambito di moglie e casalinga, devota e dipendente dal marito e, quindi, sottomessa ad una realtà fortemente maschilista.
La società si trova ora in una fase di cambiamento e i nuovi equilibri che dimostra uno spostamento degli interessi specifici per genere e portano il marketing, oltre a considerare uomini e donne come due gruppi distinti a tener conto delle variazioni di interesse e cambio di ruoli all’interno della società. Nel 2006 la casa automobilistica Audi ha voluto infrangere gli stereotipi di genere con la diffusione di uno spot dal titolo “Cambiamo il gioco”: lo spot, ambientato in un negozio di giocattoli, mostra una Barbie, che visto che la sua carrozza non parte, prende coraggio e sale a bordo di un’AudiR8 e inizia a vivere un’avventura adrenalinica.

Strategie di gender: sì o no?

Il gender marketing, se non accuratamente studiato e pianificato, può risultare fortemente fuori luogo e sessista.

Nel 2015 l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria appellandosi all’articolo 10 del Codice che cita che “La comunicazione commerciale […] deve vietare ogni forma di
discriminazione, compresa quella di genere”, ha ritirato lo spot del pannolino Huggies bimbo e Huggies bimba. Il prodotto dell’azienda Huggies non aveva nulla che non andava, ma il messaggio della pubblicità, che sottolineava come le diverse necessità a livello fisico venissero estese ai desideri futuri dei bambini e delle bambine, è stato ritenuto espressione di discriminazione di genere.

GILETTE: gender marketing vincente

Il rasoio è utilizzato indistintamente da uomini e donne e svolge la stessa funzione per entrambi. Gilette ha deciso di commercializzarli in modo diverso per le donne e per gli uomini scegliendo forme, colori, linguaggio e persino un sito web differente per la loro vendita.

“No gender”, “agender”, “genderless”

Ogni giorno ci confrontiamo con prodotti specificatamente “per lui” o “per lei” in differenti settori, primo fra tutti quello della moda.
Un abito un po’ troppo stretto quello degli stereotipi e lo dimostra anche la scelta di colossi del fast-fashion, come Zara e H&M ad esempio, con il lancio di collezioni che possono essere indossate indifferentemente da uomini e donne.

In conclusione

Nel caso in cui tale distinzione si riveli la giusta strategia commerciale da intraprendere è certo che bisogna stare attenti al tipo di comunicazione da scegliere

di Stefania Giuseppetti e Redazione Web

Marketing e fotografia: i 5 consigli per utilizzare le immagini nella tua strategia

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5 regole per sfruttare al meglio il potere delle fotografie

1. VERIFICARE IL COPYRIGHT PRIMA DI UTILIZZARE UNA FOTOGRAFIA CON SCOPI COMMERCIALI

A meno che non la si scatti personalmente, una fotografia,  non può essere utilizzata in alcun modo a fini commerciali.  Bisogna anche sottolineare che alcune immagini di cui si sono acquistati i diritti possono essere utilizzati solo su alcuni media specificati in precedenza. Non si deve sottovalutare che se avete acquistato i diritti per lo sfruttamento sulla stampa potreste non poterla utilizzare su un’affissione.

2. UTILIZZARE FOTOGRAFIE SCATTATE DA UN FOTOGRAFO PROFESSIONISTA

Per quanto belle possano sembrare le foto realizzate con uno smartphone, le foto di un professionista hanno molti pregi. Sono di qualità in qualunque dimensione , sono a fuoco migliorano il soggetto oggetto dello scatto in alcuni casi hanno una personalità unica e originale attribuita dal know-how del fotografo.

3. CREA COLLEGAMENTI CON IL TUO BRAND

Le fotografie devono parlare di te e del tuo brand: crea un collegamento tra ciò che vuoi comunicare e il tuo lavoro , devi  trovare un modo per farlo che sia creativo e di fantasia. Le immagini vengono in aiuto in questo senso.

4. CONOSCERE I VANTAGGI E GLI SVANTAGGI DELLE IMAGE BANK

Le banche immagini sono il modo più semplice per poter acquistare una fotografia di qualità e il relativo diritto di sfruttamento senza doversi avvalere di un fotografo professionista. Ci sono moltissime image bank online, ognuna con milioni di immagini ed è possibile gratuitamente consultarle per verificare che ci sia un’immagine simile a quella che si ha in mente. I prezzi delle immagini delle image bank si differenziano solitamente per l’originalità delle stesse.

5. AVERE COME OBIETTIVO L’ORIGINALITà

Tutto ha un prezzo e essere originali e unici in questo mondo di immagini è estremamente complesso e anche costoso. Un fotografo che capisca l’obiettivo di comunicazione che si ha in mente e che lo realizzi a regola d’arte può costare diverse centinaia di euro. Se però si pensa che è la propria azienda ad essere comunicata e il valore che può avere, risparmiare sul “ritratto” di un brand o di un prodotto col rischio di danneggiarne l’immagine potrebbe essere un grosso errore. Sulla carta possono essere la soluzione ideale, tuttavia bisogna considerare che le foto vendute, salvo che non sia indicato, non sono vendute a titolo esclusivo e quindi è possibile che qualche
altra azienda abbia acquistato la medesima immagine.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

LA TUTELA DELLA BRAND IMAGE

La “brand image” rappresenta un indubbio valore per le catene come quelle in franchising.

L’ immagine commerciale, ovvero il prestigio e la stima di cui la rete in franchising gode presso il pubblico, rappresenta un importante “valore aggiunto” di cui beneficiano non solo il franchisor ma tutti i franchisees della rete ed è fonte potenziale espansione della rete stessa.
E’ quindi pertanto essenziale che siano assicurati, in tutti i punti vendita, l’unitarietà di immagine e l’unitarietà dei prodotti offerti.
L’uniformità di immagine costituisce proprio il requisito indispensabile di questo tipo di distribuzione commerciale poiché induce nel cliente la certezza che in uno qualsiasi dei punti vendita essi troveranno lo stesso servizio, lo stesso tipo di prodotto e la stessa qualità.

Il caso: violazione dei diritti di proprietà intellettuale del franchisor

Della brand image si è occupato il Tribunale di Milano in un giudizio intentato da un franchisor contro un franchisee il quale aveva iniziato a vendere
sistematicamente presso il punto vendita monomarca sia prodotti privi di marca che prodotti di altra marca e provenienza rispetto a quelli forniti dal franchisor.
I giudici milanesi hanno ritenuto che la condotta del franchisee integrasse sia violazione dei diritti di proprietà intellettuale del franchisor, sia violazione del contratto di franchising che obbligava il franchisee a vendere sotto il marchio esclusivamente prodotti d’origine e qualità prevista.
Quanto al danno conseguente, il Tribunale ha del tutto correttamente argomentato che la condotta del franchisee avesse comportato l’erosione del valore
del marchio e della brand image del medesimo.

 

*Avvocato – Frignani Virano e Associati Studio Legale

NESPRESSO- Economia del caffè sostenibile

NESPRESSO fa da sempre della sostenibilità il suo modus operandi e il fulcro di tutte le sue attività.

 

The Positive Cup: il progetto

Il progetto “Positive Cup”sostenuto da Nespresso è mosso dall’ambizione di creare una tazzina di caffè a impatto ambientale positivo che sia inoltre in grado di ripristinare, reintegrare e rinvigorire le risorse dell’ambiente e delle comunità.
Nespresso ambisce alla creazione di un’economia del caffè sostenibile che dal chicco di caffè alla tazzina  integri i principi di sostenibilità derivati dalle migliori pratiche in tutta la catena del valore.

Dal 2011 ad oggi il progetto ha permesso di recuperare oltre 2.700 tonnellate di capsule usate

Il progetto nasce nel 2011 dalla preziosa collaborazione tra Nespresso, Cial Utilitalia e il Cic e consente ogni anno di recuperare e valorizzare importanti risorse con l’obiettivo di garantire una seconda vita alle capsule in alluminio.
Attualmente, l’iniziativa è attiva attraverso un sistema capillare di 107 punti di raccolta, 60 Boutique Nespresso e 47 isole ecologiche, sparse su tutto il territorio nazionale e presenti in  61 città italiane, di cui 29 capoluogo di Provincia. Nespresso, inoltre, si occupa di recuperare il caffè residuo che viene destinato ai compostaggi.

Nespresso e la boutique di Trieste 100% rispettosa dell’ambiente.

La Boutique Nespresso di Trieste è al 100% sostenibile; si trova all’interno dei negozi COIN ed è posizionata all’angolo fra due importanti vie, Corso Italia e Via Dante Alighieri, integrandosi perfettamente con gli altri brand già presenti, nazionali ed internazionali. La volontà dell’azienda di costruire uno spazio che riveli il proprio impegno a favore dell’ambiente e dei paesi d’origine del caffè si manifesta in ogni elemento strutturale: dai materiali utilizzati – come i fondi di caffè riciclati per costruire i ripiani dei tavoli oppure il legno ricavato al 100% grazie ai programmi di
riforestazione – all’adozione di sistemi tecnologici per ridurre il consumo di energia e acqua.

“DA SEMPRE INSIEME”: IL NUOVO SPOT DI TIM

Un viaggio nel tempo con Tim

Un susseguirsi di immagini dal forte contenuto evocativo ed
emozionale che ripercorrono la storia dell’Italia e degli italiani attraverso le tappe
più importanti che hanno caratterizzato l’evoluzione delle telecomunicazioni nella
nostra società.

Tim lancia il nuovo spot istituzionale accompagnato dal claim “>Da
sempre insieme”, on air in tv. Il film racconta come l’azienda sia da sempre il driver
dello sviluppo tecnologico e digitale del Paese: dal telefono in bachelite alle prime
centraliniste, dal gettone telefonico alla rete ultra broadband fissa fino a al 5G per
un domani in cui tutto sarà più smart e connesso in modo da facilitare la vita di
cittadini e imprese. Colonna sonora dello spot da 60”, ideato da Luca Josi, direttore
brand strategy & media di Tim, è “Io Che amo solo te” di Sergio Endrigo interpretata
dalla giovanissima cantante romana Elena Piacenti.

L’EFFICACIA DEGLI EVENTI CONSUMER

Gli eventi consumer favoriscono l’engagement del consumatore attraverso l’incontro tra field e digital

La dinamica e la meccanica dell’evento consentono al consumer di divenire attore e protagonista dei contenuti, di realizzare un’esperienza straordinaria e memorabile da condividere on e off line.

SCENARIO
Qualche anno fa gli ambiti della comunicazione erano ben definiti e divisi tra tutto ciò che era considerato Above o Below the line. Al momento, esiste un unico“campo di gioco” dove questi ambiti sono ormai fusi e contaminati. Quando oggi un’azienda si rivolge a interlocutori specializzati in comunicazione e pubblicità per il lancio o la promozione di un prodotto chiede all’agenzia un contributo non solo strategico, ma anche progettuale ed esecutivo.

EVENTI CONSUMER

Gli eventi consumer servono a  promuovere un prodotto al fine di raggiungere: visibility, awarness e sell out.
Questi eventi devono avere una dinamica e una meccanica di esecuzione:

La dinamica si basa sullo studio del concept dell’evento che tenga conto degli obiettivi enunciati e che sia ancorato ai valori, alla filosofia e all’immagine del brand.Tanto più la dinamica è innovativa, creativa, coinvolgente, tanto più sarà intenso il coinvolgimento del target. Tuttavia, considerando che gli eventi, per quanto siano capillari, sono limitati nel numero, diventa importante che il progetto sia ben integrato ad un piano editoriale digitale e sostenuto da un efficace social media management.

La meccanica deve essere funzionale a ingaggiare, coinvolgere e, ove necessario, profilare il target. Inoltre per favorire il sell out verso i punti vendita legati all’iniziativa è necessario utilizzare leve commerciali come sconti speciali, gift,consulenze di uso o di prodotto e altre proposte affini. La meccanica deve essere utile a scoprire gli attributi del prodotto anche con l’utilizzo delle soluzioni di digital entertainment ,la presenza fisica di personale motivato e di un pubblico qualificato.

CONCLUSIONI

Questa speciale alchimia, tra strumenti field e digital, se ben ideata e pianificata, conferisce all’iniziativa uno straordinario effetto moltiplicatore dell’eco mediatico e del ritorno dell’investimento.

 

Massimo Melis

5 Regole per dimostrare l’efficacia della carta stampata

Il digitale ha veramente sostituito il cartaceo?

 

Prima di pianificare una campagna pubblicitaria è necessario avere le
idee chiare su come e a chi rivolgersi.

 

Ecco 5 semplici regole per ottenere il massimo dalla pubblicità su periodici e
quotidiani.

1.Raccontare storie per costruire la notorietà di marca

Oggi si sente parlare molto di storytelling in comunicazione, raccontare storie che coinvolgano emotivamente il proprio target. La stampa è un mezzo adatto per
raccontare storie perché per la sua fisicità, è tangibile. Un mezzo fisico come la carta impatta emozionalmente in modo differente rispetto a tutto ciò che è digitale.

2.Sfruttare il rumore di fondo della comunicazione digitale

Nel 2018 le caselle di posta elettronica sono invase da ogni tipo di volantino, promozione, pubblicità al punto da rischiare di perdere di vista le eMail importanti.
Con un tale affollamento la rilevanza della comunicazione online diminuisce e di conseguenza l’impatto della comunicazione la stampa cresce.

3.Affermarsi in settori business to business

Comunicare nel B2B è diverso da comunicare sul mercato consumer perché gli elementi utilizzati per arrivare al target sono differenti. Oltre al contenuto, importante è il modo in cui questo target viene raggiunto. Nel B2B infatti i periodici di settore sono una grande opportunità ed
è per questo che subiscono una minore crisi di investimenti rispetto alla stampa generalista. I periodici di settore, rimangono spesso presenti per molto tempo sulle scrivanie degli uffici dove
lavorano proprio le persone interessate.

4.Stimolare i mercati locali

La stampa locale raggiunge pubblici localizzati in precise aeree geografiche, interessando i lettori con informazioni che li
riguardano territorialmente da vicino soprattutto a livello promozionale è possibile, per le aziende, raggiungere un target che si trova in
prossimità di un punto vendita in modo efficace.

5.Veicolare un messaggio coerente con il contesto

Nella comunicazione sulla stampa il contenuto è importante quanto il contesto. Tanto più il contenuto del messaggio pubblicitario sarà
coerente con il contesto in cui si trova tanto più sarà efficace. In questo modo il target a cui il messaggio è diretto sarà più interessato a recepirlo.

Creative marketing strategist and producer – Dreamcatchers Entertainment

Franchise Expo Paris 2019

Franchise Expo Paris per tutti i tuoi progetti d’impresa

 

Il più grande evento internazionale dedicato al Franchising si terrà dal 17 al 20 marzo 2019 a Parigi.

 

Franchise Expo Paris è il principale punto di incontro europeo nel mondo del franchising che mette in
contatto aziende, potenziali affiliati, investitori, imprenditori e commercianti.

 

I NUMERI DELLA FIERA

Con più di 495 marchi francesi e internazionali attivi in 90 settori, 36.000 investitori, è un occasione
unica per conoscere
e confrontarsi con professionisti del commercio organizzato, banche, federazioni, consulenti e non solo.

Nel 2018 oltre 35.000 visitatori hanno partecipato all’Expo Franchise 2018 di Parigi e più di 3.200

visitatori erano internazionali proveniente da 105 nazionalità diverse.

PERCHè PARTECIPARE

Franchise Expo Paris offre un’opportunità incredibile di entrare a far parte di un hub internazionale,

collegando investitori provenienti da tutto il mondo con i franchisors più rinomati che cercano di espandere

il loro concetto in tutto il mondo.

Franchise Expo promuove competizioni che premiano diverse categorie tra le quali “Migliore strategia di esportazione”,

“Migliore rete partecipativa”, “Coup de coeur di sostenibilità e crescita controllata”, “Miglior marchio straniero” e “Miglior nuovo concetto”.

 

TI ASPETTIAMO ALLO STAND DI AZ FRANCHISING!

Per saperne di più visita il sito ufficiale https://www.franchiseparis.com