Il Welfare aziendale: la forza del brand

Le aziende che puntano all’eccellenza sono quelle in grado di coniugare la massimizzazione dei profitti con il reale miglioramento della vita delle persone.

Si sta diffondendo sempre di più anche in Italia e sta diventando una pratica adottata non solo dalle multinazionali, ma anche da realtà più piccole che hanno capito l’importanza di queste scelte.

di Stefania Giuseppetti

“Portatemi via la mia gente e lasciatemi le aziende vuote e presto l’erba crescerà sul pavimento dei reparti. Portatemi via le aziende e lasciatemi le persone con cui lavoro e presto avrò aziende migliori di prima”. Così affermava Andrew Carnegie, imprenditore scozzese che, in cerca di fortuna negli Stati Uniti, ha rappresentato il sogno americano nei primi dell’Ottocento, nonché una fonte di ispirazione per il personaggio di Walt Disney, Paperon de’ Paperoni.

Se le persone sono il vero capitale delle aziende, allora diventa fondamentale favorire il benessere dei lavoratori, migliorare il clima interno e generare soddisfazione; diventa fondamentale adottare politiche di “welfare aziendale”, ovvero soluzioni efficienti ed economiche che investono nel capitale umano di cui l’azienda dispone.

Welfare in inglese significa “benessere”, “stare bene” e la forza del brand e la sua reputazione è data anche dalle scelte compiute nei confronti di coloro che nell’azienda lavorano.

“Le imprese e le organizzazioni operano infatti con il permesso e il consenso della collettività. Devono quindi ricercarne costantemente la fiducia, essere credibili e costruire una buona reputazione presso tutti i pubblici (a partire da quelli interni), i fornitori, i partner, le istituzioni e la comunità. […] C’è quindi una maggiore pressione dell’opinione pubblica nel richiedere pratiche etiche nei comportamenti, sia dei singoli che delle organizzazioni. […] Da un punto di  vista  della competizione economica, l’azienda deve quindi “fare la differenza”, deve avere “qualcosa in più” che la renda unica e memorabile agli occhi di tutti i pubblici, non solo per i suoi prodotti e servizi. […] Le aziende che puntano all’eccellenza sono quelle in grado di coniugare la massimizzazione dei profitti con il reale miglioramento della vita delle persone. In altre parole, le aziende che hanno uno scopo nobile hanno un’anima. Un’anima che stimola l’impegno e la passione dei dipendenti, incoraggia il cambiamento e l’innovazione continua, ispira i comportamenti manageriali,  orienta i processi decisionali nel rispetto di tutti i pubblici e della comunità-territorio nel quale l’impresa opera.” (“WELFARE 4.0 COMPETERE RESPONSABILMENTE Aziende con l’anima: responsabilità sociale, welfare e community relation” – Franco Angeli Editore)

Pertanto, valorizzare il lato umano delle risorse lavorative e alimentare il senso di appartenenza di tutti coloro che ne fanno parte, sono le nuove sfide per le imprese e per il management, con l’obiettivo di contribuire alla crescita dei risultati e raggiungere un vantaggio competitivo.

Il welfare aziendale è una “rivoluzione culturale” che tocca la quotidianità di chi lavora: attraverso il cambiamento delle abitudini cancella la sfiducia, dando gli strumenti e la convinzione che gli ostacoli si possono superare; alimenta il senso di appartenenza e fa in modo che lo spazio di lavoro si trasformi in un luogo di evoluzione personale e professionale per tutti coloro che ne fanno parte.

Tale cultura si sta diffondendo sempre di più anche in Italia e sta diventando una pratica adottata non solo dalle multinazionali, ma anche da realtà più piccole che hanno capito l’importanza di queste scelte.

Restano nella storia le primordiali forme di welfare aziendale della Marzotto e della Olivetti, durante il boom economico, in cui il progetto di sviluppo era anche un progetto di costruzione sociale.

Sono all’ordine del giorno la nascita di nuovi progetti, come ad esempio quello della Task Help (www.taskhelp.it), che offre un servizio completo “salva tempo”. Il tempo è considerato una vera e propria ricchezza e rappresenta un elemento chiave nei contratti aziendali e uno degli aspetti più importanti per la qualità di vita del lavoratore. La programmazione degli orari delle attività per la gestione parallela di incombenze quotidiane spesso non si concilia con gli orari di “sportelli” o con le esigenze familiari, causando stress e tensioni che si ripercuotono anche nell’attività lavorativa. Così, Task Help aiuta il dipendente in difficoltà che, attraverso il supporto di tale programma, può finalmente armonizzare in tutta serenità le fasi della sua vita.

Il welfare aziendale racchiude un significato nuovo della relazione fra il singolo lavoratore e l’impresa, un “valore” nuovo che fa la differenza.

Smart&Start: per start-up innovative

È un bando di INVITALIA è prevede un finanziamento a tasso agevolato fino all’80%

Di seguito tutte le informazioni per accedere al finanziamento: soggetti beneficiari, requisiti richiesti, tipologia di interventi ammissibili

 

A cura della Dott.ssa Francesca Paleari – Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo

Nel recente indice pubblicato da Bloomberg, relativo ai paesi con le economie più innovative al mondo, l’Italia è fuori dalla TOP 10, guidata invece per il secondo anno consecutivo dalla Germania, con Sud Korea e Singapore a completare il podio.

Sorprende, per la nostra storia e per il tessuto imprenditoriale italiano, vedere come il nostro paese sia ormai dietro a realtà come i paesi scandinavi, o a nazioni consolidate come USA e Francia (si veda grafico completo).

Analizziamo due strumenti importanti creati proprio per far fronte alla necessità di innovazione nella e della economia italiana.

Il primo è il veicolo attraverso il quale si può poi accedere a forme di finanziamenti contributi ed agevolazioni come appunto, per esempio, il recente bando Smart&Start.

Una start-up innovativa è una società (di capitali), avente sede in Italia, creata appositamente con il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179/articolo 25, con lo scopo di favorire l’occupazione giovanile e semplificare l’accesso agli strumenti finanziari per le imprese giovani che puntano all’innovazione. Una serie di altri requisiti formali sono obbligatori per poter essere iscritti nella sezione speciale delle Camere di Commercio dedicate questa particolare categoria di società. Tra gli altri:

  • Non essere costituita da più di 60 mesi;
  • Fatturato < 5 milioni Eur;
  • Non distribuire utili;
  • Oggetto sociale: innovazione tecnologica, sia di prodotti che di servizi;
  • Non deve essere stata costituita tramite fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda;
  • Spese R&S > 15%;

Analizziamo ora un interessante bando di INVITALIA recentemente aperto (20 gennaio 2020), denominato Smart&Start, che prevede un finanziamento a tasso agevolato fino all’80% a sostegno proprio delle startup innovative.

Anzitutto, sarà ora possibile presentare domanda solo se si rispettano i nuovi requisiti previsti, specificatamente:

  1. la semplificazione dei criteri di valutazione per la concessione delle agevolazioni e l’introduzione di nuove premialità in caso di collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa, compresi i Digital Innovation Hub, e di realizzazione di piani di impresa al sud da parte di start up già operative al centro-nord;
  2. una nuova definizione dei piani di impresa e delle spese ammissibili, ivi incluso il riconoscimento di una quota di finanziamento per la copertura delle esigenze di capitale circolante per il periodo di realizzazione del piano;
  3. l’incremento del finanziamento agevolato fino all’80% delle spese ammissibili e al 90% nel caso di società costituite da sole donne, da under 36 oppure se un socio ha il titolo di dottore di ricerca;
  4. l’aumento del fondo perduto per le imprese localizzate al Sud Italia fino al 30% dell’importo concesso per gli investimenti;
  5. modalità di rendicontazione più semplici, con la possibilità di ottenere le erogazioni per stati di avanzamento con fatture non quietanzate (i cui pagamenti possono dimostrati, entro sei mesi, al successivo stato di avanzamento) e contestuale erogazione della quota proporzionale di finanziamento inerente il capitale circolante; rendicontazione dei costi di personale con la modalità dei costi standard;
  6. estensione temporale del periodo di ammortamento per la restituzione del finanziamento fino a 10 anni.

Al fine di promuovere, su tutto il territorio nazionale, le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata, è stato riordinato il regime di aiuto denominato Smart&Start, che è ora finalizzato a sostenere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative ed è applicabile sull’intero territorio nazionale.

Il nuovo intervento prevede l’agevolazione di programmi d’investimento e costi d’esercizio realizzati e sostenuti nell’ambito di piani d’impresa:

  • caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo;
  • mirati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale;
  • finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.

SOGGETTI BENEFICIARI

Possono beneficiare delle agevolazioni:

  • le start up innovative;
  • le persone fisiche che intendono costituire una start up innovativa, anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera.

REQUISITI RICHIESTI:

  • start up costituite da non più di 48 mesi;
  • valore della produzione < 5 milioni di euro;
  • costi riconducibili a R&S.

TIPOLOGIA DI INTERVENTI AMMISSIBILI

Nell’ambito dei piani di impresa sono ammissibili i programmi di investimento aventi ad oggetto l’acquisizione di:

  • impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, funzionali alla realizzazione del progetto;
  • componenti hardware e software funzionali al progetto;
  • brevetti e licenze;
  • certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, purchè direttamente correllate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche funzionali al progetto di investimento, nonchè relativi interventi correlativi e adeguativi.

Le spese devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda ed entro i 2 anni successivi alla stipula del contratto di finanziamento. Le agevolazioni finanziarie consistono in un mutuo senza interessi, il cui valore può arrivare fino al 70% delle spese ammissibili (max € 1.050.000). Il valore del mutuo può arrivare all’80% delle spese ammissibili, se la start-up ha una compagine interamente costituita da giovani e/o donne o se tra i soci è presente un dottore di ricerca che rientra dall’estero (max 1.200.000).

©RIPRODUZIONE VIETATA

Primigi e Igi&Co: 40 anni di prodotti per bambini

Primigi e Igi&Co realizzano prodotti innovativi e di qualità con cura ed amore, per soddisfare le diverse esigenze di ciascuna età: dai primi mesi fino all’adolescenza

Intervista a Mariella Pillo, proprietaria di due store uno a Milano e l’altro a Cusano Milanino: “molto interessante il reso totale della merce invenduta a fine stagione e il margine garantito del 40% sul venduto”

Ha lavorato per circa 10 anni in aziende nel settore commercio e successivamente ha seguito per circa 15 anni un centro stampa di sua proprietà. Nel 2018 Mariella Pillo apre due store, uno a Milano in Via Astesani, 17, store di circa 200 mq. con all’interno marchio Primigi e marchio IGI&CO e l’altro Cusano Milanino in Via Sormani, 51, store di circa 100 mq. solo a marchio Primigi.

Perché ha scelto Primigi e Igi&Co?

“In primis perchè è un’azienda Italiana che da circa 40 anni crea prodotti per bambini utilizzando un rapporto qualità prezzo di alto livello. Il fattore del reso totale della merce invenduta a fine stagione e il margine garantito del 40% sul venduto”.

In che modo la Casa Madre lo ha sostenuto?

“L’azienda si occupa della cura del progetto dello store che andrai ad aprire con suggerimenti dati dalla loro esperienza acquisita negli anni”.

E’ necessario seguire dei corsi di formazione?

“Vieni indirizzato sulla gestione totale dello store con corso interno prima dell’apertura”.

Che consiglio darebbe ad un nuovo affiliato?

“Scegliere bene la posizione dove aprire lo store Primigi, valutando passaggio e densità. E’ molto importante aprire il proprio store dove c’è passaggio di persone, quindi in un luogo frequentato da molte persone”.

Richiedi maggiori informazioni per aprire Primigi in Franchising – Clicca qui

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@Redazione AZ Franchising

Sfruttare scientificamente il web per espandere la propria impresa

Prima Posizione, l’agenzia che crea contatti e aumenta il fatturato delle aziende

Un’attività rintracciabile su Internet è un’attività che ha decisamente più chance di espandersi. Perché è importante essere visibili sui motori di ricerca e quali sono i vantaggi

Intesa San Paolo, Officine Mario Dorin e Zoppelletto. Cosa hanno in comune tutte queste aziende? Si sono affidate all’agenzia Prima Posizione e hanno visto, a seconda degli obiettivi, un aumento del fatturato, delle vendite e un incremento dei contatti.

Per Prima Posizione infatti il web non ha segreti. L’azienda nasce con la mission di aiutare altre imprese ad espandersi sfruttando le potenzialità del web per creare nuovi contatti e vendite.
Non solo fatturato però. Grazie al supporto di Prima Posizione, le aziende si aprono a nuovi mercati (esteri o italiani), assistono alla crescita dei contatti e delle visite, migliorano la brand reputation e raggiungono l’obiettivo di identificarsi come leader nel proprio settore.
Abbiamo estrapolato dei dati importantissimi mediante un sondaggio sottoposto a un centinaio di imprenditori italiani. Il 73% degli intervistati riconosce che Internet può offrire tantissime opportunità di sviluppo per il proprio.
E tu cosa aspetti a rendere la tua impresa di successo grazie al web?

Perché è importante essere visibili sui motori di ricerca? Quali sono i vantaggi?

Un’attività rintracciabile su Internet è un’attività che ha decisamente più chance di espandersi. Sei ancora indeciso se aprirti al mondo del web? La risposta è semplice: non indugiare e fallo subito.
I vantaggi derivanti da una forte presenza online non riguardano solo il fatturato, ma anche la possibilità di testare i tuoi prodotti e di creare una community di clienti fidelizzati che riconosceranno la tua azienda come la migliore per quel preciso servizio.  Ne sono un esempio le numerose aziende seguite da Prima Posizione
Grandibottiglie.com ha sviluppato in soli 6 mesi un +50.000 nuovi visitatori sul suo e-commerce e un aumento del fatturato del 28%.
Sono bastati pochi mesi all’azienda Strada Srl per passare da una richiesta di preventivo al mese a 5 al giorno, mentre il leader delle porte scorrevoli Scrigno ha raddoppiato del 115% le opportunità di new business online, espandendosi notevolmente in Francia, Spagna e Brasile.
Grandi soddisfazioni anche per Italian Coffee, che ha aumentato del 48% il fatturato, o per l’azienda agricola Erika Caldera che ha registrato +75 richieste di preventivo al mese grazie alle strategie studiate da professionisti di Prima Posizione.

I social network, strumento essenziale per promuovere un’azienda

Facebook, Instagram, Linkedin e molti altri, sono ormai strumenti entrati a far parte della nostra quotidianità. A livelli di marketing e promozione i due social di casa Zuckerberg sono importantissimi: permettono di farsi conoscere e di informare gli utenti circa la propria attività.
Linkedin è un altro tra i fondamentali social di riferimento del momento e si rivolge prettamente ai professionisti.
Per un’azienda è imprescindibile attualmente scegliere, in base al proprio target, il social su cui essere visibile.

Intesa San Paolo, Officine Mario Dorin e non solo: le storie di successo di Prima Posizione

Intesa San Paolo aveva un semplice obiettivo: conoscere il comportamento dei propri utenti online in modo da riorganizzare il suo network. Un lavoro fianco a fianco col team della sede di Torino, ha fatto sì che l’obiettivo fosse raggiunto e superato, facendo registrare un +58,66% di traffico organico al sito dopo l’intervento di Prima Posizione.
Le Officine Mario Dorin non avevano mai pensato di espandersi in mercati orientali ma erano in cerca di nuovi orizzonti di mercato.
Dopo un’attenta e dettagliata analisi, la strategia di marketing studiata da Prima Posizione ha portato l’azienda a intercettare nuovi acquirenti provenienti da mercati in crescente espansione: quelli dell’India.
«Ho visto un interessante aumento di lavoro per l’ufficio commerciale che si è trovato a dover gestire una serie di contatti che prima non avevamo» – dichiara Giovanni Dorin che si occupa di marketing, comunicazione e sviluppo di nuovi mercati delle Officine.
Grazie a una strategia vincente hanno ottenuto oltre 100 contatti in 4 mesi. Un risultato di grande importanza e prestigio per le Officine Mario Dorin.
Attiva sul web già da qualche anno, la Zoppelletto Spa, aveva già intravisto le enormi potenzialità del web nell’aprirsi a mercati esteri. «Il nostro rapporto con Prima Posizione è ormai consolidato» – dichiara Luca Zoppelletto, amministratore delegato dell’azienda – «ciò che mi soddisfa di più è la continuità del servizio e l’essere sempre aggiornati e la piena consapevolezza di ciò che sono le diverse realtà».
La Zoppelletto Spa nel giro di qualche anno ha registrato un +285% di contatti, risultato sicuramente incredibile e sbalorditivo.
Federica, titolare di Funny Booth, descrive così il suo rapporto con Prima Posizione, grazie alla quale in due mesi ha ottenuto oltre 200 richieste di preventivo: «Ciò che ci piace di Prima Posizione è la prontezza con la quale rispondono ai nostri dubbi. È un partner ideale perché rappresenta la nostra fonte di contatti. I benefici maggiori li abbiamo avuti nel fatturato, grazie all’individuazione del giusto target al quale rivolgerci. Sono affidabili e umani».
Il futuro delle aziende è già qui e si gioca tutto sulla presenza online.

@Redazione AZ Franchising

Scopo ed obiettivi dellle società benefit

Si aprono nuove opportunità alle società che intendono perseguire finalità ulteriori rispetto allo scopo di lucro

Avv. Patricia de Masi Taddei Vasoli*
Avv. Federica Bernareggi

A partire dal 2006 negli Stati Uniti d’America si pone la questione di attuare una nuova concezione di business. Promotore di questa concezione è stato l’ente americano no profit B-Lab, che ha per primo introdotto una sostanziale modifica nello statuto e nell’oggetto sociale delle aziende: si persegue il profitto, ma nel rispetto dei più elevati standard di trasparenza e performance di qualità socio-ambientale. Nasce così una nuova tipologia di impresa, definita B-Corp, la quale oltre alla produzione di utili, si sottopone al contempo ad un rigoroso percorso di valutazione (c.d. Benefit Impact Assessment) volto a misurare la qualità dell’impatto generato sugli stakeholders (portatori di interessi esterni alla compagine societaria), al fine di ottenere una certificazione dell’impegno assunto nei confronti degli stessi. La certificazione B-Corp consente quindi di dichiarare al mercato di essere un’impresa orientata ai principi di sostenibilità all’interno dell’intera catena del valore.

Il contesto italiano delle società  benefit

A partire dal 2014, le B Corp® certificate italiane hanno promosso un progetto politico che ha portato alla firma del Disegno di Legge sulle Società Benefit, depositato nell’aprile 2015. Tale normativa è stata sviluppata da un team internazionale di giuristi, imprenditori e altri stakeholder in armonia con la disciplina delle Benefit Corporation già esistente negli USA e in fase di introduzione in numerosi altri paesi. Il disegno di legge sulle Società Benefit è poi confluito nella legge di stabilità 2016 (legge n. 208/2015), art. 1, commi 376-384, entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2016. L’Italia ha così introdotto – per prima in Europa – la Società Benefit, creando una nuova qualifica che tutti i tipi societari possono acquisire. La legge non introduce infatti un nuovo tipo societario, potendo la Società Benefit (di seguito, per brevità “SB”) assumere la veste giuridica di una qualsiasi società commerciale di cui al libro V, titoli V e VI del Codice Civile (S.s., S.n.c., S.a.s., S.r.l., S.p.A., ecc.). In particolare, le nuove norme prevedono che: le finalità di beneficio comune perseguite siano indicate nella clausola statutaria dell’oggetto sociale; la società sia gestita in modo da bilanciare l’interesse dei soci con l’interesse di coloro sui quali l’attività sociale possa avere un impatto (c.d. stakeholders); sia individuato nell’ambito dell’organizzazione aziendale, il soggetto cui attribuire i compiti e le funzioni finalizzate al perseguimento del beneficio comune; sia reso conto annualmente degli obiettivi perseguiti e realizzati attraverso una valutazione dell’impatto di attività. Non trattandosi di un nuovo tipo societario, questa disciplina si affianca e integra quella prevista dal codice (o dalle leggi speciali) per il tipo societario prescelto, con alcuni obblighi aggiuntivi. Manca, invece, nelle norme qualunque forma di incentivo fiscale o di altra natura per la costituzione di tali società. Questa scelta del legislatore consente di valutare costi e vantaggi di un’opzione per la SB al netto di incentivi esterni, che potrebbero essere previsti in un secondo momento. L’indicazione nell’oggetto sociale delle finalità perseguite rende pienamente lecito ciò che prima si configurava di dubbia ammissibilità, cioè la possibilità di indicare nello statuto scopi ulteriori rispetto a quello tipico della causa societaria, ossia la produzione e la divisione di utili.

Scopo e finalità delle società benefit

Le SB perseguono volontariamente, nell’esercizio dell’attività d’impresa, oltre allo scopo di lucro, anche una o più finalità di beneficio comune. Per beneficio comune si intende il perseguimento di uno o più effetti positivi (perseguibili anche riducendo gli effetti negativi) su persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interessi. Le SB perseguono tali finalità di beneficio comune operando in modo responsabile (impegnandosi a considerare l’impatto della società sull’ambiente per creare valore sostenibile a lungo termine per tutti gli stakeholder), sostenibile (creando condizioni favorevoli alla prosperità sociale e ambientale) e trasparente (comunicando annualmente i risultati conseguiti, i progressi e gli impegni futuri verso il raggiungimento di impatto sociale e ambientale, sia verso gli azionisti che verso il grande pubblico).
La SB deve specificare nell’ambito del proprio oggetto sociale le finalità di beneficio comune che intende perseguire. Tale disposizione consente alla società di attribuire stabilità e certezza a un progetto imprenditoriale in cui la massimizzazione del profitto non costituisce l’unico obiettivo dell’attività aziendale. Le SB possono, infatti, espressamente perseguire due obiettivi: profitto e beneficio comune, con il conseguente sorgere di nuovi compiti e responsabilità in capo agli amministratori. Le finalità di beneficio comune entrano nel processo produttivo vincolando gli amministratori a precise scelte di politica aziendale basate sul bilanciamento tra diversi interessi.
Ciò apre nuove opportunità alle società che intendano perseguire finalità ulteriori rispetto allo scopo di lucro, le quali potranno aprirsi al mercato per la ricerca di nuovi capitali, crescere, o cedere l’attività senza che a ciò consegua la perdita dei valori originari dell’azienda.
L’obbligo di indicare nell’oggetto sociale le finalità di beneficio comune si applica anche alle società diverse dalla SB, qualora intendano perseguire anche questa nuova finalità. In tal caso, queste società sono tenute a modificare l’atto costitutivo o lo statuto, nel rispetto delle disposizioni che regolano le modificazioni del contratto sociale o dello statuto proprie di ogni tipo di società. Tali modifiche devono, inoltre, essere depositate, iscritte e pubblicate nel registro delle imprese secondo quanto previsto dalle regole del tipo societario prescelto.

Obblighi e responsabilità degli amministratori e della società benefit

Accanto alla previsione dell’indicazione nell’atto costitutivo delle finalità di beneficio comune che la società intende perseguire, la legge si individua gli specifici obblighi in cui incorrono gli amministratori della società benefit e le relative responsabilità.
In primo luogo, la legge stabilisce che la SB deve garantire il bilanciamento dell’interesse dei soci, il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi delle categorie indicate quali destinatari dello stesso, conformemente a quanto previsto nello statuto. Gli amministratori della società hanno quindi ampia discrezionalità, potendo adottare scelte strategiche e operative che non siano volte a incrementare la redditività della partecipazione sociale e che possano nel breve termine anche produrre un impatto negativo sulla stessa, purché ciò avvenga nel rispetto del principio del bilanciamento tra i diversi interessi indicati nello statuto. Gli amministratori dovranno gestire l’impresa nel rispetto degli obblighi e dei doveri rapportati al tipo societario prescelto e dovranno altresì impiegare il massimo grado di diligenza e perizia richiesta dalla natura dell’incarico anche nella cura di interessi diversi da quelli riferibili alla società e ai suoi soci, valutando l’impatto che le decisioni gestionali generano sulle finalità ulteriori indicate nello statuto. Ciò non implica che a tali finalità debba essere necessariamente attribuita preferenza, ma comporta un obbligo degli amministratori di agire in modo da garantire una compensazione tra i rispettivi vantaggi e sacrifici che determinate scelte operative possono comportare sui diversi interessi coinvolti.
È inoltre previsto che l’organo amministrativo della società debba individuare il soggetto o i soggetti responsabili cui affidare funzioni e compiti volti al perseguimento delle finalità di beneficio comune. Scopo di tale obbligo è quello di rafforzare la struttura organizzativa dell’impresa, attribuendo a determinati soggetti il compito di coadiuvare gli amministratori nel perseguimento delle finalità di beneficio comune, nonché quello di supervisionare che le procedure aziendali garantiscano l’efficiente raggiungimento degli obiettivi sociali dell’impresa. Trattandosi di una figura di ausilio e di controllo funzionale alla gestione, la legge attribuisce ampia discrezionalità agli amministratori nell’individuazione del soggetto a cui attribuire tale compito, i quali potranno decidere di attribuire l’incarico a funzioni già esistenti, esternalizzarlo oppure ancora attribuire deleghe specifiche in tal senso a uno stesso amministratore. In capo agli amministratori delle società benefit è inoltre posto l’obbligo di redigere una specifica relazione sul beneficio comune perseguito. Con questa relazione gli amministratori riferiscono ai soci sulle specifiche attività poste in essere per il perseguimento del beneficio comune, sulle modalità con cui hanno operato il bilanciamento tra gli interessi dei soci e quelli degli altri stakeholders, sulle ragioni per cui abbiano attribuito preferenza all’uno piuttosto che all’altro in determinate circostanze; sui livelli di performance ambientale e sociale realizzati, nonché sulle linee programmatiche di sviluppo futuro. La relazione sull’attuazione del beneficio comune deve essere, infine, pubblicata sul sito internet della società, qualora esistente. Tale pubblicazione rappresenta, oltre all’uso nella denominazione sociale dell’espressione società benefit, il mezzo con cui la società comunica al mercato le informazioni sulla sua particolare attività, offrendo ai soggetti interessati a investimenti sostenibili elementi utili per valutare le performance dell’impresa e sui quali basare le proprie strategie di investimento.

Gli amministratori hanno gli stessi doveri di una qualsiasi società

Si devepre cisare che gli amministratori incorrono negli stessi doveri imposti dalla legge agli amministratori di una qualsiasi società e dovranno così rispettare il dovere di agire con diligenza e in modo informato, nonché quello di perseguire l’interesse sociale senza conflitti di interesse. Gli amministratori di SB saranno inoltre responsabili verso la società per non aver gestito la stessa in modo da bilanciare l’interesse dei soci con quello delle altre categorie di soggetti indicate nello statuto e per la violazione dello specifico obbligo di individuare il responsabile cui attribuire i compiti e le funzioni relative al perseguimento del beneficio comune. In questi casi è infatti la stessa legge di stabilità per il 2016 a prevedere che “la Società Benefit che non persegua le finalità di beneficio comune è soggetta alle disposizioni di cui al decreto legislativo 2 agosto 2007, n. 145 in materia di pubblicità ingannevole e alle disposizioni del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206”.

*dMTV LEX

Design International Foundation presenta Food Court Remastere

Oggi i retailer e developer di tutto il mondo si trovano ad affrontare la più grande sfida di sempre a causa dell’emergenza COVID-19 che ha colpito tutto il mondo: DI Foundation vuole essere uno strumento attivo e propulsivo per sostenere e supportare tutti gli operatori nella individuazione di nuove modalità per stare insieme in sicurezza. In quale modo gli operatori nei vari Paesi affrontano e rispondono alle esigenze dei loro clienti, delle loro comunità e del loro stesso business? La cosa di cui siamo tutti certi è che la messa in sicurezza delle persone sia diventato di enorme importanza e che, lavorando insieme, si possono trovare soluzioni valide che si spingono oltre il termine (che si spera breve) dell’emergenza.

Come spiega Gianluca Gerosa, Presidente in pectore di Design International Foundation: “La chiave in questo particolare momento – in cui i luoghi di ospitalità, shopping, ristorazione e intrattenimento stanno gradualmente riaprendo le loro porte al pubblico – consiste nel garantire la sicurezza senza compromettere l’esperienza del visitatore e il coinvolgimento della comunità”.

Continua Gianluca Gerosa: “Con gli architetti di Design International, attivi nella creazione di luoghi di aggregazione in cui si vivono esperienze, abbiamo pensato ad un servizio che potesse aiutare il settore del Retail & Leisure in questo periodo storico particolarmente complesso. Lo abbiamo chiamato: Food Court Remastered”.

Design International Foundation ha sponsorizzato l’iniziativa Food Court Remastered, un servizio di consulenza, fornito da Design international, che consente ai proprietari dei malls, parchi commerciali, high streets e factory outlets di riconfigurare le food court delle loro proprietà secondo le regole imposte dalla gestione del COVID-19, ovunque si trovino nel mondo.

In linea con la corporate social responsibility ed ai valori etici della Fondazione, Design International offre una consulenza gratuita di un giorno per 300 food courts: il numero non è casuale e rappresenta i progetti realizzati da Design International nel corso dei suoi cinquantacinque anni di storia, una sorta di restituzione e ringraziamento al settore.

Per richiedere il servizio di Food Court Remastered basta compilare il modulo inserito sul sito www.designinternational.com/giveback, disponibile dal 12 maggio ’20.

L’usato del lusso

Il caso The RealReal negli Stati Uniti è un esempio di elevato livello di servizio, caratteristica del suo successo, un successo crescente che si basa su una totale cross-canalità e sulla fiducia conquistata grazie a importanti investimenti per la certificazione

di Fabrizio Valente*

The RealReal ha sviluppato un mercato che sembrava impossibile: l’usato del lusso, con un assortimento che, oltre all’abbigliamento e gli accessori, oggi comprende anche gioielli, orologi, complementi di arredo e varie altre categorie. Lo slogan è ‘unisciti anche tu al ‘movimento della consegna’: svuota gli armadi, aiuta l’ambiente e migliora il tuo conto in banca’.

Mi fido di te

Naturalmente si parla di prodotti in ottimo stato, la cui originalità viene certificata dagli esperti di The RealReal prima di metterli in vendita. Un aspetto importante poiché vengono trattate anche marche come Gucci, Louis Vuitton e Cartier. L’assortimento è di oltre 8 milioni di referenze che incrementano giornalmente. The RealReal valuta il prodotto e propone il prezzo ai venditori, gli accordi prevedono per chi vende un’interessante percentuale cha va dal 50% all’85%.

Emotional shopping

L’opportunità di comprare il lusso scontato fino al 90% entusiasma molti clienti. Inoltre, dato che i prodotti nei negozi sono offerti anche online e quindi possono essere ritirati in qualsiasi momento, c’è una spinta all’acquisto d’impulso: i clienti di tutto il mondo potrebbero essere interessati allo stesso prodotto di un dato cliente nello stesso momento e spuntarla sul tempo.

Servizio 360°

Una delle chiavi del successo di The RealReal è l’elevato livello di servizio. Se un cliente intende vendere più di 10 prodotti, l’azienda manda a domicilio un esperto per la stima dei prodotti. Se il cliente non abita vicino a un loro magazzino o negozio è possibile spedire gli oggetti per avere una valutazione. Nei negozi e online è disponibile un personal shopper, le valutazioni dei prodotti sono gratuite e sono offerti anche servizi di riparazione dei prodotti. Vengono organizzati eventi settimanali e seminari con esperti di diverse tematiche, come, ad esempio, l’autenticazione dei brandi di lusso.

Commento finale Kiki Lab Ebeltoft Group

The RealReal ha attivato un’ampia domanda latente di prodotti di lusso a prezzo accessibile, conquistando velocemente il mercato grazie alle leve chiave: trasparenza per ottenere fiducia, servizi, cross-canalità e anche un modello che coinvolge i clienti sia come venditori sia, contemporaneamente, come compratori.

Sfida: mantenere alto il livello di controlli e certificazioni dei prodotti messi in vendita.

*Fondatore e amministratore di Kiki Lab – Ebeltoft Italy

Banking digitale: il caso HYPE

Generazioni a confronto, Millennial vs Zeta: un diverso approccio ai consumi tra mondo fisico e mondo digitale

L’ufficio studi HYPE, soluzione di banking digitale per una gestione semplice ed efficiente del denaro, ha realizzato un’analisi per comparare i dati relativi all’utilizzo di HYPE nella gestione del denaro e negli acquisti di beni e servizi relativamente a due cluster di clienti: Generazione Z e Generazione Y

Generazione Y (o Millennial, come vengono chiamati i nati tra il 1981 e il 1996) a confronto con la Generazione Zeta (o “Generazione Greta”, come sono stati ribattezzati i nati dopo l’anno 2000). La velocità della trasformazione digitale sta determinando cambiamenti sempre più rapidi nei passaggi generazionali: lo si vede nei macro-scenari, se si considera la maggiore sensibilità al tema ambientale dimostrata dai milioni di 14-16enni che in tutto il mondo hanno manifestato sull’onda emotiva della ragazzina svedese (mentre i trentenni osservavano con una sorta di distaccato cinismo), ma è possibile osservarlo anche guardando come cambiano, con una frequenza sempre più ravvicinata, le tipologie di consumo e le abitudini d’acquisto, a partire naturalmente dalle modalità di pagamento e di gestione del denaro.

Un’analisi della disruption generazionale in corso, che parte dai numeri e offre un interessante spaccato di tipo sociologico, è stata effettuata dall’Ufficio Studi di HYPE, la soluzione di banking digitale per una gestione semplice ed efficiente del denaro che funziona attraverso un’app mobile che ha comparato i dati relativi all’utilizzo di HYPE nella gestione del denaro e negli acquisti di beni e servizi relativamente ai due cluster di clienti appartenenti all’oltre milione di clienti attivi: gli oltre 70mila clienti under 18 (HYPE dà infatti la possibilità di aprire un conto a partire dai 12 anni), e gli oltre 500mila appartenenti alla Generazione Y (o Millennial, i nati tra il 1981 e il 1996).

Un campione significativo, che consente di fotografare le diverse abitudini di utilizzo legate ad alcune condizioni oggettive date dall’età (in primis, il fatto di vivere ancora con i genitori, per gli under 18), ma anche di osservare alcune tendenze in atto che potrebbero caratterizzare la società di domani.

Antonio Valitutti, General Manager di HYPE: «HYPE ha oltre un milione di clienti appartenenti a tutte le fasce di età. La nostra strategia si basa nello sviluppo di servizi a valore aggiunto stando sempre attenti a cogliere le differenze e le specificità che emergono da quelle che, cronologicamente, rappresentano generazioni distinte, con abitudini e aspirazioni differenti. In questo modo, possiamo sviluppare un’offerta capace di rispondere alle nuove tendenze emergenti in maniera sempre più specifica e personalizzata».

La gestione digitale del denaro

Primo dato significativo è la frequenza giornaliera di accesso all’app: 0,68 volte al giorno per i giovanissimi della Generazione Z e 0,57 volte per i Millennial: una differenza che pare infinitesimale, ma che in realtà rappresenta un chiaro indicatore di come i giovanissimi ricorrano con maggiore naturalezza alla propria mobile bank. Si tratta di un gesto sempre più frequente, anche se non ancora meccanico come, per esempio, il consultare Whatsapp, ma l’incremento nell’abitudine di utilizzo è netto.

I numeri evidenziano come HYPE sia ormai uno strumento utilizzato abitualmente per la gestione delle entrate tanto dalla Generazione Y, che lo utilizza anche per l’accredito dello stipendio (+214% il numero dei Clienti che ha accreditato il proprio stipendio su HYPE nel 2019 rispetto all’anno precedente), che dalla Generazione Z, i quali pur non avendo un’entrata fissa, presumibilmente ricorrono all’app per ricevere la «paghetta» dai propri genitori. Il 70% degli under 18 utilizza l’app per ricevere abitualmente denaro (l’8% delle transazioni totali di P2P ricevente di HYPE riguardano gli under 18). Quindi la mobile app è uno strumento sempre più utilizzato per i trasferimenti e gli accrediti di denaro: tanto lo stipendio quanto la «paghetta» settimanale. Inoltre, i giovanissimi della Generazione Z, in proporzione, spendono più dei loro predecessori della Generazione Y per abbigliamento e accessori, e consumano più pasti fuori casa tra ristoranti e fast food. Per il tempo libero, la Generazione Y predilige i viaggi «analogici», mentre la Generazione Z predilige elettronica e device digitali “Le giovanissime generazioni confermano – anche per quanto riguardo le scelte di utilizzo del denaro – quella tendenza ormai acquisita all’online – conclude Antonio Valitutti – ovvero al comprendere nella sfera del digitale anche le proprie passioni e relazioni quotidiane”.

@Redazione AZ Franchising

Primadonna Collection arriva in Russia

Primadonna  inaugura il suo nuovo store a Krasnodar. Abbiamo Intervistato Valerio Tatarella, Amministratore Unico Primadonna S.p.A.

Primadonna Collection, il brand italiano dall’anima pugliese, ha inaugurato il suo nuovo store russo a Krasnodar, presso il Red Square Shopping Mall. Calzature, borse, accessori e abbigliamento dallo stile italiano spiccano il volo verso il mercato dell’est Europa, ancora privo di una realtà retail come quella della catena fast fashion italiana. A caratterizzare il nuovo punto vendita un layout rinnovato e potenziato nei suoi punti di forza, per offrire al grande pubblico un nuovo ed entusiasmante concetto di shopping experience, tutta da vivere! Questa nuova apertura precede le prossime inaugurazioni con insegna Primadonna Collection in Francia ed Emirati Arabi. “Primadonna Collection – afferma Valerio Tatarella, Amministratore Unico Primadonna S.p.A. – sta puntando sul proprio modello di business vincente, esportando il progetto franchising in aree internazionali prive di realtà simili, offrendo una gamma di prodotti sempre più al passo con le ultime tendenze della moda femminile contemporanea”.

Cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto ad internazionalizzare il brand?

“Vogliamo esportare il format Primadonna Collection in mercati ancora privi di una realtà come la nostra. Proponiamo una shopping experience unica nel suo genere, capace di mettere al centro del nostro servizio la passione per il glamour e le esigenze di ciascuna Primadonna. Da marzo, lo shopping online è stato lanciato anche in Francia e Spagna per poi essere allargato ad altre nazioni.  Il nostro piano di espansone non si arresta, infatti nei prossimi mesi sono previste quattro nuove aperture sul territorio francese”.

Quali sono le differenze con il mercato italiano?

“Ogni donna vuole sentirsi unica, ad ogni latitudine, in ogni nazione. La nostra offerta merceologica è vasta e l’assortimento è variegato, in modo da soddisfare le richieste di qualsiasi Primadonna. Le differenze tra i mercati sono davvero minime, variano leggermente le preferenze di alcuni modelli di calzature rispetto ad altri e, di conseguenza, il loro modo d’utilizzo”.

Quali sono le scelte strategiche e di marketing che le hanno dato la possibilità di gestire con successo un marchio così importante?

“Abbiamo puntato sul talento, sulla passione e sulla dedizione della nostra forza vendita e di chi ogni giorno si dedica testa e cuore al progetto Primadonna Collection. Il fattore umano è la nostra strategia vincente, da sempre”.

Perché un potenziale franchisee estero dovrebbe affiliarsi a Primadonna Collection?

“Primadonna Collection, con i suoi negozi monomarca, oggi è diventato uno dei marchi più rappresentativi dell’Italian Style. Ogni articolo presente in collezione ha un costo estremamente accessibile, riuscendo a soddisfare ogni tipo di gusto ed esigenza delle Primedonne dei nostri tempi! Il nostro affiliato ideale è un partner grintoso, che ha voglia di far crescere il suo business nell’ambito di una rete franchising internazionale di successo, in continua espansione, proprio come il nostro”.

Richiedi informazioni per aprire uno store Primadonna

101CAFFE’: in programma 17 nuove aperture in Italia e all’estero

Prossime aperture 101CAFFE’ in ITALIA

Delle 17 nuove aperture in programma, con le quali la rete di negozi in Franchising 101CAFFE’ raggiungerà le 131 unità, 9 sono previste in Italia. “La maggior parte delle prossime aperture in Italia deriva da progetti recentissimi, nati durante l’emergenza Covid-19” – afferma Umberto Gonnella, C.E.O. & Founder di 101CAFFE’. “Questo aspetto è un segnale positivo che ben rappresenta la voglia di rialzarsi del nostro Paese” – continua Umberto Gonnella.

Le nuove aperture previste in Italia:
● Monza – Negozio con area Caffetteria take away
● Pesaro – Negozio con area Caffetteria take away
● Piantedo (Sondrio) – Negozio con area Caffetteria take away
● Voghera (Pavia) – Negozio
● Sora – Isola del Liri (Frosinone) – Negozio
● Collegno (Torino) – Negozio
● Genova – Negozio
● Bergamo – Negozio
● Treviso – Negozio

Tra le 9 aperture italiane 3 sono Negozi con Area Caffetteria Take Away, il nuovo format proposto da 101CAFFE’ che abbina al negozio 101CAFFE’ il servizio di somministrazione, quindi la possibilità di consumare in loco prodotti da forno a colazione come a merenda, ma anche squisito gelato artigianale e gli immancabili prodotti di pasticceria in piccolo formato a marchio Le Sfiziosità®; servizio che, importante evidenziare, in questo periodo continuerà ad essere garantito grazie alla possibilità di effettuare consegne a domicilio ai clienti e alla vendita d’asporto, attraverso un sistema logistico molto efficiente e l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione.

Prossime aperture nel MONDO

Anche le aperture all’estero stanno aumentando a ritmo costante e neanche il nemico Covid-19 ha potuto arrestarle. Parigi, Vienna e Riyadh sono già in previsione per l’anno in corso e altri Paesi seguiranno: Repubblica Ceca, Reunion, Cayenna (Guyana francese), Malè (Maldive). Di particolare rilievo, l’accordo con i Master Franchisee in Kuwait che costituisce un altro importante passo verso l’espansione internazionale. Il piano prevede, infatti, nell’arco di cinque anni, dal 2020 al 2025, l’apertura di quindici punti vendita sul territorio dell’area del Golfo, un mercato che sta dimostrando un alto potenziale: Kuwait, oltre a quello già esistente, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Bahrein e Arabia Saudita.
In merito all’apertura a Vienna il progetto è davvero interessante: si tratta di una Caffetteria con Market, nuovissimo format proposto da 101CAFFE’ in cui l’area dedicata alla ristorazione e l’area vendita si fondono in un unico luogo, offrendo ai clienti un’esperienza unica nel mondo del caffè, con specifico focus sulle miscele selezionate dalle torrefazioni Italiane d’eccellenza.
Non parliamo quindi solo dei prodotti 101CAFFE’ destinati al Retail, quindi caffè e bevande per tutti i sistemi, ma anche di ristorazione veloce, che si propone di deliziare i clienti con il gusto del gourmet italiano di qualità: ricche colazioni, primi piatti genuini, panini, piadine, prodotti da forno. Prodotti facili e veloci da preparare grazie ad una tecnologia innovativa che non prevede personale specializzato, il tutto con materie prime di qualità garantita rigorosamente Made in Italy.

Modello di business 101CAFFE’

101CAFFE’ propone un modello di business con un concept unico, nato per portare il gusto e la qualità delle miscele provenienti dalle Torrefazioni Italiane d’Eccellenza in tutto il mondo ed affermatosi poi nel settore del Beverage con confini molto più ampi. Al di là delle aperture in programma, sono già sette ad oggi i negozi aperti oltre confine: Signy (Svizzera), Marrakech (Marocco), primo negozio estero con caffetteria, due store a Singapore, Kuwait City, presso The Avenues Mall, il secondo centro commerciale più grande nei Paesi del Golfo e Yerevan (Armenia). Da notare i casi di Singapore e Marocco, dove a distanza di un anno dalle prime aperture è stato avviato un secondo punto vendita da parte dello stesso Master Franchisee, a conferma della validità della formula del Franchising 101CAFFE’. I nostri franchisee hanno la garanzia di poter contare su un brand leader nel settore di riferimento che li sostiene in tutti gli aspetti dell’attività per l’ottimizzazione delle vendite, con un sistema gestionale di ultima generazione che consente la gestione semplificata dell’attività e del magazzino, oltre ad una vastissima gamma di prodotti in pronta consegna valorizzati da un concept unico che punta sulla qualità del caffè delle torrefazioni Italiane d’Eccellenza e del gourmet italiano, aspetti di grande attrattiva all’estero con interessanti prospettive di sviluppo. Tutto questo reso possibile anche grazie all’importante accordo stretto nel dicembre 2017 con “Food Empire”, multinazionale attiva nel food&beverage e quotata alla borsa di Singapore, attiva in 50 mercati nell’est del mondo , un partner industriale che gode di massima autorevolezza nel settore e che dà a 101CAFFE’ l’opportunità di avere un interlocutore di grande esperienza e di valori condivisi.