SmartBiz Expo e International Franchising Show – Reimmagina e reinventa

Il quarto HKTDC SmartBiz Expo e il sesto Hong Kong International Franchising Show si terranno online dal 2 al 4 dicembre, fornendo una piattaforma unica per supportare le PMI nell’esplorazione di soluzioni aziendali innovative e tecnologie di ottimizzazione della gestione che possano migliorare sia la produttività che la competitività.

Sotto il tema “Reimagine‧Reinvent”, l’evento virtuale riunirà i leader del settore per condividere le loro intuizioni in una serie di webinar che coprono aree come stay-home economy, le sfide della nuova normalità, l’aumento della produttività e lenuove opportunità di business.

Il primo webinar del primo giorno sarà “T-Chat: cavalcare l’onda dell’economia stay-home e gestire un business da remoto”. Robert Glazer, fondatore e CEO di Acceleration Partners, condividerà approfondimenti sulle culture aziendali nell’ambito del lavoro-accordi da casa, trasformazione delle risorse umane (HR) e supporto alle aziende nell’adeguamento alla nuova normalità. Non solo Glazer è un rinomato leader di pensiero nella cultura aziendale, ma è anche un autore di bestseller e un rinomato speaker. Si è classificato secondo nella lista di Glassdoor dei principali amministratori delegati per le PMI nel 2018 ed era nell’elenco di Forbes dei 20 speaker per il 2017.

Molte persone hanno mostrato una preferenza nel rimanere a casa durante la pandemia, con piattaforme di e-commerce che aiutano gli utenti ad accedere in modo efficiente a tutte le necessità di base. Ciò a sua volta ha favorito lo sviluppo dell’economia stay-home, in cui le aziende devono attirare i clienti che desiderano fare acquisti da casa e aggiornare allo stesso tempo i processi di consegna e ritiro. Questa tendenza sarà esaminata in un webinar intitolato “Vincere la corsa all’e-commerce – Ricreare una nuova esperienza per i clienti”. Gordon Lam, Board Executive Director di Bonjour Holdings Limited, e Angel Cheng, Business Development Manager di Starling Labs Limited (SHOPLINE), condivideranno il loro pensiero sulla crescita dell’economia stay-home e sulle strategie di mercato che possono aiutare le imprese a catturare opportunità. In un altro webinar, “Redefining Work under COVID-19”, Peter Lee, Head of Corporate Business presso Microsoft Hong Kong Limited, esaminerà i modi tecnologici per migliorare la produttività aziendale lavorando da casa.

Altri webinar si concentreranno su e-commerce, marketing, intelligenza artificiale (AI) e applicazioni per big data, sicurezza informatica, vendite nazionali e tecnologia 5G. Lo SmartBiz Expo include anche attività legate alla trasformazione aziendale, con vari seminari, programmi e workshop che supportano le PMI per essere pronte per il futuro.

Inoltre, verrà lanciato un programma di promozione online di un anno chiamato “Connect with Smart Advisors”, che consentirà agli esperti in innovazione e tecnologia di dimostrare virtualmente i loro prodotti e soluzioni tecnologiche allo SmartBiz Expo, Hong Kong International Franchising Show e hktdc.com Sourcing siti web, aiutando le PMI a cogliere nuove opportunità di business di fronte alla pandemia.

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Successo al MAPIC Digital live

I leader nel settore immobiliare commerciale, retail e del tempo libero hanno analizzato la trasformazione del loro settore durante i due giorni di MAPIC Digital live – novità per il 2020, con l’evento fisico a Cannes posticipato al 2021.

Sono state evidenziate tre tendenze principali: il crescente sviluppo di spazi a uso misto, l’esperienza del cliente e la complementarità digitale-fisica.

I due giorni di MAPIC Digital live hanno riunito più di 2300 professionisti internazionali del settore immobiliare commerciale, retail e tempo libero. La piattaforma di networking si è rivelata un grande successo con 1.272 incontri virtuali organizzati tra professionisti, a dimostrazione sia della vitalità del settore che dell’idoneità di questo forum alle esigenze dei professionisti.

Sul versante della conferenza, il percorso di 25 sessioni live ha dato la parola a 114 relatori e ha riunito tra 150 e 460 ascoltatori per sessione che hanno potuto prendere parte al dibattito ponendo domande utilizzando il servizio di conferenza digitale.

“Sia dal Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Paesi Bassi, Cina, Italia o Francia, è emerso un consenso durante i dibattiti MAPIC Digital utilizzando l’analisi di come si sta evolvendo il settore. Tutte le parti interessate hanno convenuto che il settore immobiliare e il retail hanno accelerato la trasformazione di stile di vita e di esperienza. È fondamentale stabilire una solida collaborazione per definire il domani – e speriamo che MAPIC Digital abbia contribuito a supportare esattamente questo “, ha affermato Nathalie Depetro, Direttore di MAPIC.

Francesco Pupillo, direttore di LeisurUp, l’evento per il tempo libero creato da MAPIC e che è stato oggetto di numerose sessioni, ha aggiunto: “L’industria del retail e del tempo libero ha dimostrato in passato più volte la sua resilienza e non c’è dubbio che una volta la crisi sarà finita i clienti torneranno con gioia nei luoghi fisici. Lo spettacolare rimbalzo del settore questa estate ne è la prova. Il retail si riprenderà e ruoterà verso esperienze più personali, rafforzate dall’integrazione del digitale a tutti i livelli “.

  • Usi misti degli spazi

L’uso misto è ormai diventato la nuova normalità sia per i professionisti del settore immobiliare che per quelli del retail.

  • Tempo libero: l’esperienza del cliente come focus

La vendita al dettaglio oggi deve essere in grado di generare emozioni e persino fornire un significato ai consumatori: l’esperienza del cliente è al centro della scena e, in questo senso, il tempo libero è fondamentale.

  • Pensa digitale!

Gli strumenti digitali sono fondamentali per stabilire un collegamento tra i rivenditori ei loro clienti prima, durante e dopo l’acquisto. Quindi è necessario giocare sul sostegno reciproco piuttosto che sul conflitto.

Tutte le conferenze dal vivo saranno disponibili fino al 31 dicembre 2020 sulla piattaforma digitale MAPIC.

I partner globali di MAPIC Digital 2020 sono [c] chainels – l’app tenant e ITA Italian Trade Agency.

Trova la guida per rivenditori e operatori del tempo libero nella libreria di contenuti digitali MAPIC.

Trova maggiori informazioni su MAPIC sul sito mapic.com e su LeisurUp sul sito leisurup.com

Seguici su Twitter! @MAPIC con gli hashtag #MAPIC e #LeisurUp

 

Strategie di comunicazione e marketing post Covid

La pandemia da Covid-19 ha esercitato e continua a esercitare un impatto diretto sulle aziende di tutti i settori, catapultate ad affrontare una situazione senza precedenti. I brand sono costretti a gettarsi alle spalle le consuete modalità operative per andare incontro alle nuove esigenze del mercato e dei consumatori. È un periodo importante soprattutto per i professionisti della comunicazione, che devono prestare attenzione a questa “nuova normalità” e rivalutare le proprie strategie post covid.

Per rispondere a questa esigenza Hotwire, agenzia di comunicazione globale, ha analizzato il mercato globale e individuato dei macro trend che caratterizzano tanto l’ambito consumer quanto quello BtoB e stilato i Tech Trends report volti a illustrare tali tendenze ma anche indirizzare i brand e i professionisti di marketing affinché possano meglio comprendere il contesto attuale e attivare strategie di comunicazione e marketing efficaci per affrontare il post pandemia.

Cosa vogliono i consumatori?

Sono quattro le macro tendenze che ben delineano il consumatore attuale. Innanzitutto c’è una forte propensione a investire su se stessi: l’obbligo a passare molto più tempo in casa ha portato molti a scoprire e riscoprire hobby e momenti per sé e questo ha creato un bacino di nuovi utenti per molti brand, si pensi ad esempio alle app di meditazione o per l’allenamento casalingo. La pandemia da cui stiamo uscendo ha senza dubbio posto l’accento sul tema della salute che mai come ora è stato così centrale e soprattutto il tema della digitalizzazione della sanità e di tutte le attività correlate. A questi due temi si aggiungono la voglia di intrattenimento: nell’impossibilità di incontrare amici e parenti, le persone si sono rivolte ai servizi di musica e televisione in streaming, facendo impennare il numero di utenti su queste piattaforme con particolare riferimento all’entertainment e al gaming; ed infine il trend del revenge spending, fenomeno per cui anche a fronte di un contesto particolarmente faticoso e difficile le persone sono spinte agli acquisti come forma di rivalsa dopo un periodo di privazioni.

Questi i consigli da seguire per la comunicazione post covid:

  • Il pubblico al centro: i brand dovranno adottare un approccio che ponga il pubblico al centro, per identificare e rispondere alle richieste dei propri clienti. Non bisogna tornare alla strategia di brand messaging pre-Coronavirus ma è fondamentale per i brand concentrarsi su ciò che interessa ora al consumatore ed essere aggiornati: in questo modo saranno in grado di comunicare in maniera puntuale su ciò che conta realmente per i propri utenti.
  • La luce in fondo al tunnel: è importante che i brand continuino a comunicare i propri piani di innovazione per alimentare nei consumatori la speranza e l’entusiasmo sulle prospettive di nuove forme di intrattenimento, che durante il lockdown hanno rappresentato per molti una vera e propria ancora di salvezza.
  • Comunicare, ma senza fingere che non sia successo nulla: è importante affrontare il discorso della pandemia e prendere posizione con sicurezza in merito ai continui sviluppi dell’attualità.
  • Approccio umano: i consumatori prediligono un approccio umano, hanno bisogno di sentire che ci si rivolge direttamente a loro, senza per forza inserire messaggi di brand in ogni forma di comunicazione. Sarebbe auspicabile che i brand comunicassero con un tono più personale e alla mano, mantenendo un ruolo informativo ma restando comunque informali e solidali.

Articolo completo nell’ultimo numero di AZ Franchising > Ottobre 2020

La tutelabilità del concept store come opera creativa

La Corte di Cassazione conferma: uno strumento di protezione in più per i franchisors

di Alessandra Sonnati – Avvocato, Frignani Virano e Associati Studio Legale

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8433 del 30 aprile 2020, si è pronunciata sulla vicenda che da alcuni anni vedeva contrapposte Kiko e Wycon in merito all’asserita riproduzione da parte di quest’ultima del concept store caratterizzante i punti vendita della catena di prodotti di make-up Kiko, in violazione dei diritti di utilizzazione economica del progetto ed ingenerando nei consumatori una indebita confusione.

Il progetto, di stile minimalista, era costituito da “un ingresso open space, con ai lati due grandi grafiche retroilluminate; su interni aventi espositori laterali consistenti in strutture continue e inclinate aventi pareti caratterizzate da alloggi in plexiglass trasparente traforati nei quali sono inseriti i prodotti; su “isole” a bordo curvilineo posizionate al centro dei negozi per contenere i prodotti o fornire piani di appoggio; sulla presenza di numerosi schermi TV incassati negli espositori inclinati; sull’utilizzazione di combinazioni dei medesimi colori (bianco, nero, rosa/viola) e di luci ad effetto discoteca”.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano riconosciuto la tutela autoriale del concept store in quanto la scelta, la combinazione, il coordinamento e la conformazione complessiva degli elementi utilizzati per l’arredamento dei negozi Kiko, espressi in un progetto di architettura di interni realizzato da uno studio di architettura su commissione della stessa Kiko presentavano sufficienti “elementi di creatività” e non costituivano una soluzione imposta da problemi tecnici o funzionali.

Per quanto concerne la tutelabilità del concept store come opera creativa la Cassazione ha confermato che “in tema di diritto d’autore, un progetto o un’opera di arredamento di interni, nel quale ricorra una progettazione unitaria, con l’adozione di uno schema in sé definito e visivamente apprezzabile, che riveli una chiara “chiave stilistica”, di componenti organizzate e coordinate per rendere l’ambiente funzionale ed armonico, ovvero l’impronta personale dell’autore, è proteggibile quale opera dell’architettura, ai sensi dell’art. 5, n. 2 L.A. (“i disegni e le opere dell’architettura”), non rilevando il requisito dell’inscindibile incorporazione degli elementi di arredo con l’immobile o il fatto che gli elementi singoli di arredo che lo costituiscano siano o meno semplici ovvero comuni e già utilizzati nel settore dell’arredamento di interni, purché si tratti di un risultato di combinazione originale, non imposto dalla volontà di dare soluzione ad un problema tecnico-funzionale da parte dell’autore”.

I franchisors possono quindi ora contare su uno strumento di protezione in più per meglio tutelare l’immagine dei propri punti vendita e per opporsi all’utilizzo da parte di soggetti concorrenti di un concept store confondibile.

Yamamay e Carpisa For You

Per arrivare direttamente e più facilmente a casa dei clienti, Yamamay e Carpisa hanno deciso di raggiungerli proponendo un servizio assistito a domicilio: ‘Yamamay e Carpisa For You’. Da lunedì 16 novembre infatti, chiamando un numero verde gratuito dedicato, il cliente verrà messo in contatto con una personal shopper che, fornendogli dei consigli per l’acquisto, lo guiderà nello shopping in modo che possa ordinare i propri capi preferiti direttamente dalle piattaforme online di Yamamay e Carpisa con consegna a casa in totale sicurezza. Il servizio è attivo tutti i giorni dalle ore 9 alle 18, il pagamento avviene  tramite contrassegno alla consegna.

‘Il dpcm del 4 novembre ha stabilito che i negozi di biancheria intima non siano soggetti alle restizioni previste dal decreto, i negozi di Yamamay continuano quindi ad essere aperti in tutta Italia ma abbiamo pensato di mettere a disposizione anche un ulteriore servizio per poter essere ancora più vicini ai nostri clienti sia per Yamamay che per Carpisa: ‘Yamamay e Carpisa For You’. Una personal shopper risponderà al cliente attraverso un numero verde dedicato: é un modo per rendere l’esperienza d’acquisto più personale, più sicura e più vicina possibile al consumatore, per poter portare loro a casa il nostro calore in un momento così complicato. Le nostre addette alle vendite sono molto preparate e metteranno in campo tutta la loro esperienza per guidare il consumatore negli acquisti, anche in previsone dello shopping natalizio.’  Gianluigi Cimmino, CEO di Pianoforte Holding

Per facilitare i clienti nell’acquisto, oltre a questo servizio rimangono attivi: il ‘Click&Collect’, per prenotare o ordinare i prodotti disponibili nel negozio online, con successivo ritiro in un negozio fisico, Scalapay,  il pagamento dilazionato in 3 tranche senza interessi per chi acquista sui siti web dei due brand, nonché l’Ordine Telefonico da negozio con consegna direttamente a casa del cliente.

Scopri di più su yamamay.com e carpisa.it

MAPIC 2020: PRONTO A CAMBIARE LE REGOLE…

Intervista a Nathalie Depetro, direttrice di Mapic

Nathalie Depetro, direttrice di Mapic

Questa 26a edizione di MAPIC sarà una versione digitale a causa della pandemia di Covid-19. “La piattaforma ha avuto un impatto enorme sui Retailer e sulle abitudini di acquisto dei consumatori in tutto il mondo. Ora più che mai – afferma Nathalie Depetro, direttrice di Mapic – i rappresentanti del settore Retail si incontreranno per discutere le sfide di oggi e le soluzioni del futuro. MAPIC DIGITAL riunirà la comunità internazionale del settore immobiliare commerciale e gli operatori dell’intrattenimento per fare meeting virtuali, accedere a analisi, ricerche, e scoprire nuovi progetti di rigenerazione urbana…”.

Cosa rappresenta l’appuntamento annuale di Mapic Cannes nel mondo del retail?

“MAPIC è l’evento leader mondiale nel settore Retail. Riunisce i principali attori internazionali del settore per progettare le destinazioni future per lo shopping di domani. A causa della pandemia Covid-19, MAPIC 2020 si svolgerà interamente online tramite la nuova piattaforma MAPIC Digital. LeisurUp 2020, il nuovo evento B2B internazionale per i professionisti del tempo libero, programmato per svolgersi insieme a
MAPIC, sarà anche online al 100% come parte di MAPIC Digital”.

Quali saranno i temi principali di quest’anno?

“Intitolato Adottare un modello di business Retail collaborativo: pronto a cambiare le regole?” Il programma ha un nuovo formato per adattarsi alla nuova realtà. Si concentrerà sulla collaborazione, la creazione di nuovi modelli di business, la sostenibilità, il tempo libero, la condivisione dei dati e tutti Nathalie Depetro, direttrice di Mapic gli elementi che ridefiniscono il panorama urbano e commerciale, con una tendenza verso atteggiamenti meno proprietari e più condivisione e lavoro insieme per un obiettivo comune. Il servizio di ristorazione e il tempo libero giocano un ruolo centrale nell’arricchimento e nell’estensione dell’esperienza dei visitatori nei centri commerciali e negli spazi abitativi. Attività sportive, eventi di marca, giochi e attività culturali sono tutti ottimi modi per aiu-
tare i consumatori a vivere un’esperienza che non potrebbero vivere a casa. Il programma conferenze vedrà protagonisti i principali attori di questo settore come Winston Fisher, CEO di Area15 (Stati Uniti), un complesso commerciale a Las Vegas che offre principalmente intrattenimento e attività im-
mersive, Joao Cepeda, Presidente e Direttore Creativo di Time Out Market (Portogallo) e Alistair Gosling, fondatore e CEO di Extreme International (Regno Unito), azienda leader nella creazione di destinazioni per lo sport, il tempo libero e l’intrattenimento”.

Qualche anticipazione sulle presenze importanti?

MAPIC presenterà un’eccezionale line-up di relatori di alto livello per discutere del futuro del settore. Gli stili di vita sono cambiati radicalmente negli ultimi anni e anche lo sviluppo Retail deve adattarsi ai nuovi modelli urbani
che mescolano lavoro, vita, tempo libero e spazi commerciali. Da un modello di Retail collaborativo attraverso nuove abitudini di consumo, tempo libero e ristoranti, alla ridefinizione del panorama urbano e al dettaglio, i relatori affronteranno tutti i principali argomenti nel settore immobiliare, della distribuzione e del tempo
libero. Questi alcuni dei partecipanti: Fabrice Bansay, CEO, Apsys (Francia); Matthijs Storm, CEO, Wereldhave (Paesi Bassi); Joanna Fisher, amministratore delegato Center Management, membro del consiglio di ammini-strazione ECE (Germania); Roberto Zoia, Presidente, CNCC Italia (Italia); Joao Cepeda, Presidente e Diret-
tore Creativo, Time Out Market (Portogallo); Winston Fisher, CEO, Area15 (USA); Enrique Martinez, amministratore delegato, Fnac Dar ty (Francia); Ian Sandford, Direttore, Eurofund Group (Spagna); Teri Schindler, CMO, Harves (USA); Matthew Thompson, responsabile della strategia di vendita al dettaglio, Colliers Interna-
tional (Regno Unito); Stefano Nigro, FDI Department Director ITA-Italian Trade Agency Global Sponsor of Mapic digital”.

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Ho scelto Primadonna per l’eccellente rapporto qualità/prezzo dei prodotti

Intervista a Antonio Lo Presti, titolare del punto vendita Primadonna in via Etnea a Catania: “Trovo sia un forte brand molto conosciuto, di conseguenza si ha la possibilità di usufruire della notorietà della Casa Madre e quindi ti dà la possibilità di aumentare il fatturato”

Ha lavorato da sempre nel mondo del turismo ed organizzazione di eventi, ma, poi, nel 2014 entra, per la prima, in contatto con un mondo a lui sconosciuto fino a quel momento: il franchising. Allora decide di aprire un negozio in franchising di un noto brand nazionale. Circa cinque anni fa, invece, entra in contatto con Primadonna e resta subito affascinato e sorpreso tanto da  voler aprire un negozio. Oggi, Antonio Lo Presti, è titolare del punto vendita Primadonna in via Etnea a Catania.

Quali sono state le principali motivazioni che l’hanno spinta a scegliere Primadonna?

“Trovo sia un forte brand molto conosciuto, di conseguenza si ha la possibilità di usufruire della notorietà della Casa Madre. Per me questo è molto importante in quanto vado a proporre un prodotto che ha già una sua visibilità e valore. Un altro elemento che mi ha fatto decidere di affiliarmi a Primadonna è sicurante il rapporto qualità prezzo del prodotto che trovo sia eccellente”.

In che modo la Casa Madre lo ha sostenuto?

“La casa madre è stata sempre presente quindi assistenza a 360 gradi. Inoltre, nella fase di start up, c’è stata la presenza costante di un’area manager che per me è stata fondamentale per avviare in modo corretto la mia attività”.

E’ necessario seguire dei corsi di formazione? Se si su quali aspetti…

“La formazione è scontanta per mezzo dell’area manager, mentre è importante seguire tutte le comunicazioni che arrivano dall’azienda”.

Che consiglio darebbe ad un nuovo affiliato

“Di essere molto selettivo sulla scelta del personale”.

I suoi progetti futuri…

“Per il momento, considerato il particolare periodo, sono molto concentrato per portare avanti l’attività dei nostri negozi ed essere molto presente per curare in modo preciso e puntuale i nostri clienti”.

Cambiare non distruggere. Costruire non demolire.

“Coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo di solito lo fanno”

(Steve Jobs)

Siamo di fronte ad una svolta epocale, come tante volte è accaduto nella storia dopo crisi economiche o accadimenti dirompenti. C’è sicuramente un precedente per i nostri tempi in passato, uno che era davvero senza precedenti allora. E il pensiero va alla pandemia di influenza spagnola del 1918, subito dopo la Prima Guerra Mondiale. Sicuramente una brutta notizia. Ma La buona notizia è che la cattiva notizia è stata seguita dai ruggenti anni Venti. Come ha osservato Mark Twain: “La storia non si ripete, ma spesso fa rima”. E oggi ci ritroviamo di fronte ad una trasformazione del modo di pensare e di operare. L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni, accelerata dalla pandemia, forte e preponderante rispetto a tutti i settori dell’economia, potrebbe rappresentare un vero driver degno di nota che influenzerà l’assetto produttivo e commerciale del mondo post-pandemico, ma non l’unico. L’online, certamente, è importante nel panorama di un pluralismo distributivo moderno e di un’offerta sempre più multicanale, il commercio elettronico ha riscosso molto interesse nel periodo di lockdown, così come gli eventi multimediali, testimonianza il recente evento on line da noi organizzato “AZ Franchising Experience”, ma questo sicuramente non farà scomparire il tradizionale,  anzi contribuirà a rinforzarlo, infatti come abbiamo anticipato prima viviamo in un’epoca dove è necessario cambiare, ma non distruggere. Pensare che la tecnologia possa rappresentare la soluzione unica alla sopravvivenza delle aziende è un po’ azzardato perché le aziende sono fatte anche di conoscenza e di esperienza. Esperienza è una parola comune nella nostra comunicazione sociale. Ma è una parola a cui chiediamo troppo, o troppo poco. In un mondo che ha fatto dell’immediatezza, della rapidità le sue parole chiave, l’esperienza sembra qualcosa di antico, invece nel tessuto imprenditoriale rimane una parola fondamentale per la crescita dell’azienda. L’esperienza è la storia dell’azienda da cui partire e svilupparsi sempre di più. L’esperienza rappresenta il successo dell’azienda e di ogni singolo imprenditore. Questa è la parola chiave per tutti gli imprenditori. Nel franchising diventa fondamentale perché ogni singolo franchisee, per avere successo, non deve fare altro che seguire le linee guida della casa madre e quindi assorbirne l’esperienza e il know how. Spetta però al franchisor supportare ogni singolo franchisee in tutte le sue fasi di crescita: dal momento che decide di affiliarsi fino all’apertura del punto vendita e suo sviluppo. Fino ad oggi si è data grande importanza al consumatore finale, quindi al cliente. Sicuramente questo è un aspetto importantissimo, ma dobbiamo ricordarci che il primo cliente per il franchisor è il franchisee, l’affiliato. E’ fondamentale, quindi, far leva e concentrarsi sul marketing dell’ascolto del cliente. Quindi sapere cosa è importante per il franchisee e soddisfare le sue esigenze. E su questo concetto vogliamo soffermarci per far leva sui brand e considerare il franchisee come elemento fondante dell’impresa e di conseguenza il cliente finale. Questo sicuramente determina il successo dell’azienda e delle persone che ci lavorano.

Fabio Pasquali – Ceo WM Capital S.p.A.

Per il 2020 risultati in controtendenza per RE/MAX ITALIA

Con un fatturato aggregato di 29,45 milioni di euro messo a segno nel primo semestre 2020 e un fatturato aggregato annuo stimato di 90 milioni, RE/MAX Italia prevede per l’anno in corso un incremento del giro d’affari complessivo del 12,5% rispetto al 2019. Dati in controtendenza rispetto a quanto rilevato dall’Osservatorio Nomisma che nel 2° Rapporto sul mercato immobiliare 2020 preannuncia una contrazione importante delle transazioni immobiliari per effetto di un allungamento dei tempi di vendita e di una riduzione di compravendite e prezzi.

Intervista a  Dario Castiglia, CEO & Founder della filiale italiana del più grande gruppo immobiliare in franchising. “Il mattone, da sempre considerato dagli italiani un bene rifugio, sarà sicuramente un catalizzatore della liquidità”

Dario Castiglia, CEO & Founder RE/MAX ITALIA

Quali, dunque, i fattori che determinano il sentiment positivo di RE/MAX Italia?

L’attività del network di RE/MAX Italia non si è mai interrotta sfruttando il periodo di massima emergenza sanitaria per il recruitment e la formazione della rete. Il 4 maggio, anche grazie alle nostre iniziative di sensibilizzazione, siamo stati tra le prime attività a tornare operative, portando a compimento trattative già in progress”.

Quali i key point su cui si basano le previsioni di RE/MAX per il 2020?

Lo scenario attuale – prosegue Castiglia – fotografa un mercato immobiliare in fermento. Il mattone, da sempre considerato dagli italiani un bene rifugio, sarà sicuramente un catalizzatore della liquidità”. La domanda si sta orientando verso piccoli tagli prediletti come investimento e tri e quadrilocali per famiglie che manifestano la necessità di spazi abitativi più confortevoli. Qui entra in gioco il ruolo sempre più fondamentale degli agenti immobiliari, percepiti non più solo come professionisti a cui affidarsi, ma anche come facilitatori del processo di vendita/acquisto a fronte delle attuali esigenze in fatto di distanziamento sociale. Secondo RE/MAX Italia, dunque, nonostante una complessiva contrazione del mercato immobiliare, ci sarà una maggiore percentuale di clienti che si affideranno agli agenti immobiliari altamente skillati, professionali e dotati delle ultime tecnologie per gestire le compravendite con agilità e in massima sicurezza.

Nel primo semestre 2020 andamento crescente per RE/MAX Italia anche in ambito di reclutamento, con un +3,5% di nuove agenzie e un +13% di nuovi agenti semestre su semestre, con una previsione di aumento degli affiliati del 20% su base annuale.

Sono sempre di più, infatti, gli imprenditori che scelgono RE/MAX ed il suo modello di business, che basa la sua forza sulla formula dello studio associato, per aprire la loro impresa e offrire ad un sempre maggior numero di professionisti la possibilità di operare in una squadra vincente. Ad un unico franchisee (il broker RE/MAX) fanno capo gli agenti immobiliari, consulenti che partecipano a costi e ricavi in modo uguale, trattenendo la maggior parte delle provvigioni (anche fino all’85%) in rapporto ai propri risultati. Chi entra in RE/MAX, entra in un team internazionale, dinamico e vincente, capace di offrire un’ampia gamma di servizi, applicando al meglio i principi di specializzazione e diversificazione.

Perché scegliere di affiliarsi a RE/MAX?

Il modello RE/MAX, permette di creare economie di scala e assicura agli agenti strumenti tecnologici e di marketing all’avanguardia, oltre ad un portafoglio di immobili già disponibili, anche a livello internazionale, che aiutano i nuovi affiliati fin dalla fase di start up a creare un’attività di successo.

Non siamo unici come network immobiliare, ma siamo unici per quello che facciamo e per quello che offriamo ai nostri affiliati”, spiega Dario Castiglia. “Abbiamo affrontato numerose sfide, ponendoci a volte anche degli obiettivi ambiziosi, che ci hanno portato oggi ad occupare una posizione di rilievo nel mercato immobiliare. Molte cose sono cambiate in 45 anni, e noi siamo sempre stati al passo con l’evoluzione del settore. Ciò che non si è mai modificato è il nostro principio di base: attrarre i migliori agenti e broker, e supportarli in modo che possano fornire un ottimo servizio ai loro clienti”. Per questo RE/MAX è l’immobiliare numero 1 al mondo.

Quale futuro per gli agenti immobiliari?

Certamente ci troviamo di fronte a un nuovo capitolo dell’intermediazione immobiliare: cambierà il rapporto tra agenti e consumatori, puntando su una consulenza sempre più mirata. Inoltre, il fai da te sarà penalizzato perché, per gestire al meglio i contatti tra persone, sarà sempre più necessario l’intervento dell’agente immobiliare che avrà sempre più il ruolo di property finder”, illustra Castiglia. “In prima battuta saranno i nostri agenti a visitare le case con le dovute dotazioni, per poter poi presentare agli acquirenti solo una selezione mirata, laddove possibile sfruttando l’utilizzo di tecnologie come virtual tour, realtà aumentata, formulari editabili online e firma a distanza”.

Tra gli asset del gruppo immobiliare in franchising numero 1 al mondo, infatti, la customer experience abbinata allo sviluppo tecnologico. “La forza del nostro network è il network stesso. I nostri affiliati collaborano sinergicamente tra loro, sono molto intraprendenti e propensi ad abbracciare le nuove modalità di comunicazione come i video in 3D fortemente realistici ed emozionali. Altro plus esclusivo, l’attività svolta dal nostro Centro Studi che mette a disposizione del network un overview del mercato in tempo reale, con focus puntuali sull’andamento dei prezzi e sulle tendenze delle diverse aree geografiche e dei desiderata di venditori e compratori”.

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Radio: mezzo di comunicazione evergreen

La radio è forse uno dei pochi media che è riuscito ad accompagnare numerose generazioni di ascoltatori

Con una storia centenaria alle spalle, la radio può ancora essere considerato uno dei più importanti strumenti di comunicazione del futuro.

La radio è un mezzo straordinario che ha svolto una funzione fondamentale nello sviluppo culturale.  Tra i mezzi di comunicazione è quello che si è saputo meglio adattare ai cambiamenti tecnologici e sociali, accompagnando numerose generazioni di ascoltatori. Nella fitta rete comunicativa-informativa dei mass media è riuscita a vincere ogni sfida e ogni volta che si è “reinventata” ha legato a sé un pubblico sempre più ampio.

Caratterizzata dalla leggerezza e dalla mobilità, più vicina agli interessi del pubblico che vi trova agevolmente svago, informazione e compagnia, la radio, seppur limitata al suono e alla sola voce, è stata capace, più di qualsiasi altro mezzo, di inseguire gli eventi e per raccontarli agli utenti e farli loro vivere in tempo reale.

La radio, in Italia, è in grado di fidelizzare ancora un gran numero di appassionati e gode di una stima inferiore solo all’uso e al gradimento del World Wide Web. Ma è proprio la diffusione di Internet che, sono nate nuove opportunità per il panorama radiofonico, in cui dal punto di vista esperienziale ed emozionale la multimedialità e l’interattività del web si è prestata benissimo a costruire contatti significativi con gli ascoltatori e soprattutto con il pubblico più giovanile.

Il bisogno di partecipazione e di condivisione, tipico delle trasmissioni aperte agli interventi telefonici esterni, con i racconti, le opinioni, le richieste o le dediche, si sposa perfettamente con le regole che caratterizzano i social network. Questi rappresentano una grande opportunità per la radio che, oltre ad espandere il proprio bacino di ricezione e consolidare il rapporto con gli ascoltatori, può finalmente lanciare messaggi che superano la sua natura di immediatezza e transitorietà.

Ormai miniaturizzata, presente in ogni auto, raggiungibile da smartphone e tablet o attraverso le app, rappresenta la modernità nella quale siamo immersi.

La sua presenza in rete, quindi, non è né facoltativa né secondaria, semplicemente necessaria per essere parte integrante della vita quotidiana del pubblico. Addirittura sembra che le caratteristiche radiofoniche vengano “amplificate” da quelle della Rete stessa.

Così la radio ha reagito al digitale e ai social media. Le conversazioni avvengono quasi in un’immensa piazza virtuale che supera i confini della frequenza e i limiti imposti dal tempo e dallo spazio.

Un elemento di sicuro interesse è stato l’utilizzo della webcam accessibile dal web, che trasforma le abitudini classiche dell’ascoltatore radiofonico, mettendolo in condizioni di “vedere” la radio.

Infatti l’ultima innovazione su cui i più grandi network stanno investono è la radiovisione.

Sul sito radiofonico o i canali online gli utenti, oltre a seguire la diretta, possono accedere agli archivi dei palinsesti, comunicare con gli autori del programma o trovare i contatti dello staff, possono leggere gli eventuali testi, guardare le foto e accedere a numerose altre informazioni sull’emittente e le frequenze. In particolare attraverso il podcast possono seguire in differita una trasmissione, oppure riascoltarla secondo modalità, tempi e criteri soggettivi. Ne consegue che la radio sul web non è più uno strumento da ascoltare, ma anche una pagina da leggere e da guardare.

La Rai con “Guarda che Radio”, ha attivato un nuovo canale, in cui, da settembre, i 60 conduttori di Radio 2 con tutta la loro energia e il loro buonumore, diventano i protagonisti della nuova “offerta”.

La radio pur essendo cambiata, è dunque uno strumento di grande freschezza e molto importante dal punto di vista sociale e di informazione, forse uno dei pochi media che è riuscito ad accompagnare numerose generazioni di ascoltatori. Adeguandosi con il progresso e con i linguaggi dei tempi moderni, ha rafforzato le caratteristiche che l’hanno sempre contraddistinto come consumo elettivo di giovani, di pubblici colti e attenti, di fasce di popolazione dinamica e urbana.

di Stefania Giuseppetti