Bando Invitalia: nuove imprese a tasso 0
Dott.ssa Francesca Paleari – Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo*
“Coronavirus, Istat: 73mila imprese chiuse, 17mila non riapriranno” (Fonte IlSole24ore). L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia ancora in corso ha avuto, e soprattutto avrà, un impatto catastrofico sull’economia italiana e sulla sopravvivenza di un numero impressionante di imprese. In alcuni settori, si parla almeno del 30% di attività a rischio, nonostante le misure e le politiche messe in atto dal Governo e dall’Unione Europea. Le ore di cassa integrazione utilizzate parlano da sole; i miliardi di liquidità iniettati pro-tempore nelle casse delle aziende non saranno purtroppo sufficienti a mantenerle aperte.
In controtendenza con questo scenario, proprio perché nei momenti di crisi oltre ai drammi si sviluppano sempre enormi nuove opportunità, analizziamo in questo numero un bando di Invitalia che sta riscuotendo un enorme successo in termini di domane presentate: Nuove imprese a tasso zero.
DARE IMPULSO ALLA CRESCITA ECONOMICA
Mission di Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia, è da sempre quello di dare impulso alla crescita economica del nostro Paese, attraverso progetti sia in settori strategici, sia per il rilancio delle aree di crisi e del Mezzogiorno. Attraverso la gestione degli incentivi nazionali, vuole favorire la nascita di nuove imprese e di startup innovative, finanziando grandi e piccoli progetti e rivolgendosi ad imprenditori con concreti piani di sviluppo.
Nuove Imprese a Tasso Zero è, appunto, un incentivo promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico che vuole sostenere la creazione (o lo sviluppo) di piccole imprese composte in prevalenza o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età. Questa agevolazione prevedono un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a 3 milioni di euro, che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.
MODI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
I piani di impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento. L’incentivo è a sportello: non ci sono graduatorie né scadenze. Le domande sono esaminate in base all’ordine di arrivo. Invitalia valuta i business plan, concede i finanziamenti e monitora la realizzazione dei progetti.
Ma entriamo nel dettaglio del bando, partendo dalla identificazione dei destinatari.
Nuove Imprese a Tasso Zero si rivolge appunto alle micro e piccole imprese composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne di tutte le età, su tutto il territorio nazionale. Sono ammissibili le imprese che abbiano una compagine sociale composta per almeno il 51% da giovani under 35 e da donne di tutte le età. La maggioranza si riferisce sia al numero di componenti donne e/giovani presenti nella compagine sociale sia alle quote di capitale detenute. Accedono al finanziamento le imprese costituite entro i 5 anni precedenti con regole e modalità differenti a seconda che si tratti imprese costituite da non più di 3 anni o da imprese costituite da almeno 3 anni e da non più di 5. Anche le persone fisiche possono presentare domanda di finanziamento, con l’impegno di costituire la società dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni
Entriamo ora nello specifico delle spese che possono essere finanziate.
Le tipologie (o classi) di spesa deve essere sostenute per creare nuovi progetti ma anche per trasformare attività esistenti. La copertura delle spese ammissibili può arrivare al 90% da rimborsare in 10 anni, senza richiesta di garanzie per finanziamenti inferiori a 250 mila euro (è invece richiesta una garanzia per finanziamenti > 250 mila euro o per l’acquisto di un immobile). I piani di impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento. Sono previste due linee di finanziamento con programmi di spesa e regime di aiuti diversi, a seconda che le imprese siano costituite da non più di 3 anni oppure da almeno 3 e non più di 5 anni. Nel primo caso (imprese costituite da non più di 3 anni) i progetti di investimento devono avere un valore massimo pari ad 1,5 milioni di euro; il finanziamento potrà coprire al massimo il 90% delle spese e potrà essere rimborsato in massimo 10 anni. La quota massimo di contributo a fondo perduto potrà essere del 20% delle spese ammesse.
Vediamo ora un esempio concreto delle classi di spesa ammissibili:
- Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile);
- Macchinari, impianti e attrezzature;
- Programmi informatici e servizi per l’ICT;
- Brevetti, licenze e marchi;
- Consulenze specialistiche (5% investimento ammissibile);
- Spese connesse alla stipula del contratto di finanziamento;
- Spese per la costituzione della società.
Nel secondo caso citato (imprese tra i 3 e i 5 anni), potranno essere invece presentati progetti che prevedono spese per investimento fino a 3 milioni di euro, per realizzare, ampliare, diversificare o trasformare le attività già esistenti. In questo caso, il contributo a fondo perduto non potrà superare il 15% delle spese ammissibili, tra cui:
- Acquisto di immobili solo nel settore turistico (40% investimento ammissibile);
- Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile);
- Macchinari, impianti e attrezzature;
- Programmi informatici;
- Brevetti, licenze e marchi.
Alcuni numeri di questa iniziativa, attiva dal 2016:
- 3.541 business plan presentati, per 1,371 mld di eur di investimenti previsti, pari a 992 mln di agevolazioni richieste;
- le iniziative finanziate sono state (dati al 01/04/2021) 575, per 188 mln di investimenti attivati e 131 mln di euro a Agevolazioni concesse.
Le opportunità ci sono, Obiettivo Sviluppo anche.
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