Franchising calzature: i successi di Primigi e Igi&Co

Dal 1975 al 2015. Quarant’anni di successi strepitosi nel franchising calzature e franchising calzature bambini per i fratelli David e Renato Mazzocconi, fondatori del gruppo Imac. È dal 2008 che l’azienda ha ampliato il proprio business con il franchising. Il primo progetto riguarda l’apertura della catena degli store mono marca Primigi, un nuovo format di negozio per bambini e ragazzi, calzature, abbigliamento, intimo e accessori, in grado di offrire un’ampia gamma di prodotti “dai piedi alla testa”, da 0 a 14 anni. I Primigi Stores sono attualmente circa 300, di cui 256 in Italia, 5 in Europa, 18 nel mondo più 15 outlet. Nel 2012 il progetto franchising calzature si arricchisce ulteriormente con il progetto Igi&Co Store, negozio monomarca per uomo e donna. Il Gruppo conta 1.500 dipendenti diretti, impiegati presso sette siti industriali di proprietà – quattro in Italia, due in Tunisia e uno in Bulgaria, per una copertura complessiva di 52.000 m² – che realizzano quasi 40mila scarpe al giorno. In quarant’anni di attività Imac non ha mai dovuto ricorrere alla cassa integrazione e dal 2007, anno in cui è iniziata la grande crisi economica globale, con la diffusione dei suoi store e outlet su tutto il territorio nazionale ha creato oltre 1.000 posti di lavoro per giovani in Italia.

IL FRANCHISING CALZATURE: PRIMIGI, LA SICUREZZA DI UNA MARCHIO STORICO ITALIANO

Il progetto nasce nel 2007 con i negozi monomarca Primigi Store, un nuovo format di franchising calzature e abbigliamento, intimo e accessori, tutti fra loro coordinati e tutti in un solo luogo di acquisto. Novità assoluta nel mercato italiano, i Primigi Store rappresentano oggi l’unico “format” in grado di offrire una vasta e completa gamma di prodotti che consenta di vestire, “dalla testa ai piedi”, i bambini da 0 a 14 anni. Il motto è libertà e benessere a misura di bambino con prodotti belli da guardare e comodi da indossare. Il target è rappresentato dalle famiglie con bambini che in un unico punto vendita possono trovare tutto, dall’abbigliamento alle scarpe e agli accessori. Per lo store viene richiesta una superficie di almeno 140 mq in centro commerciale e di minimo 100 in centro storico con un bacino di utenza non inferiore a 15.000 abitanti. All’affiliato non è richiesta nessuna esperienza nel settore. La casa madre provvede all’affiancamento per lo studio, la fattibilità, la progettazione del negozio e l’allestimento. Si occupa anche della parte hardware e software e dell’assistenza per il riassortimento. La formazione prevede stage per i dipendenti. L’investimento iniziale è di 400/700 euro al mq, non sono previste né royalty né fee d’ingresso. Il contratto ha una durata di sei anni.

IL FRANCHISING CALZATURE BAMBINI: IGI&CO

Il lancio del marchio avviene con l’utilizzo del pay-off “Sportiva dentro”, per sottolineare la forte vocazione della marca ad alte performances e multifunzionalità. Lo styling, inoltre, particolarmente curato, può consentire tranquillamente un impiego formale e sul lavoro, per occasioni di viaggio e spostamenti, ma al tempo stesso per passeggiare e per rilassarsi durante il week-end. Un prodotto dunque, di uso universale, dinamico e moderno, all’insegna del wellness. Le calzature IGI&CO sono Made in Italy, vale a dire tutto italiano, amore e perizia nella selezione dei migliori materiali e grande tradizione manifatturiera. La superficie media ricercata per il punto vendita è di circa 50/100 mq e deve essere situato in un centro il cui bacino d’utenza sia tra i diecimila e i cinquantamila abitanti, ben visibile, sia che si trovi all’interno di un centro commerciale o nel cuore della città. All’affiliato non è richiesta nessuna esperienza specifica nel settore. La casa madre garantisce un margine del 40%, il reso dell’invenduto, i riassortimenti on line. Assiste l’affiliato per la progettazione del punto vendita e fornisce un servizio di trainer e di assistenza, il software di gestione oltre a garantire una comunicazione da leader nazionale in tv, radio, stampa, redazionali e affissioni. L’investimento iniziale varia tra i 400 e i 700 euro a mq. è richiesta una fidejussione bancaria di 50.000,00 euro, non sono previste né royalty né fee d’ingresso. Il contratto ha una durata di 6 anni.

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Franchising news: Old Wild West, Illy, Geox, Furla

Franchising news: tutte le ultime dal mondo dell’affiliazione commerciale raccolte per te da AZ Franchising.

Franchising ristorazione: Old Wild West si espande

Cigierre, azienda attiva nel franchising ristorazione con marchi del fast food come Old Wild West, in questo 2015 inaugurerà 25 nuovi ristoranti soprattutto nei piccoli centri tra i 50 e i 100 mila abitanti. Inoltre, è previsto un piano di assunzione per 500 lavoratori così che gli addetti saliranno da quasi 3.300 a 3.830. Lo riporta l’inserto del quotidiano la Repubblica, Affari&Finanza. Inoltre, nel 2016 l’azienda friulana fondata nel 1995 da Marco Di Giusto, vorrebbe espandersi con il franchising ristorazione in uno di questi paesi: Francia, Germania o Gran Bretagna

Franchising caffé: Illy alla conquista dell’America

La rete attiva nel franchising caffé Illy punta ad aprire fra il 2015 e il 2017 100 nuove caffetterie in franchising, puntando su Europa, Italia compresa, Medioriente e Stati Uniti. Oggi l’azienda conta 230 negozi  in 43 paesi nel mondo, e il franchising rappresenta il 90 per cento del modello di business, come riporta CorrierEconomia.

Franchising abbigliamento: i piani di Furla

L’ultimo bilancio di Furla che ha all’attivo un progetto franchising abbigliamento 2014 si è chiuso con una crescita del 13 per cento rispetto al 2013 a quota 258 milioni di euro. I negozi in franchising nel mondo per Furla sono 215. Tra gli obiettivi del 2015 un’accelerata sul fronte del marketing.

Franchising calzature: Geox torna a crescere

Geox, marchio con all’attivo un’offerta di franchising calzature, ha un piano di sviluppo che prevede nel 2015 50 nuovi negozi in franchising e fra 15 e 20 diretti, soprattutto in Cina. Attualmente, l’azienda ha 450 store diretti all’attivo e 800 in franchising.

La passione del franchising di Primadonna Collection

Valerio Tatarella, 48 anni, è fondatore e amministratore delegato di Primadonna Collection. Il network in franchising di calzature e accessori moda oggi conta 86 punti vendita diretti e 175 affiliati in Italia, 6 diretti e 33 affiliati all’estero. “L’intuizione da cui Primadonna Collection ha preso il via – ricorda Tatarella, ideatore del progetto – è il frutto di un percorso che arriva da lontano, fatto di tradizione, di competenze acquisite sul campo, di scelte strategiche adeguate alle nuove sfide che anno dopo anno il mercato lancia. A innescare la miccia è stata la passione, un sentimento che nutro verso il mondo della moda e che è alla base di qualsiasi mia scelta. Oggi posso dire con soddisfazione che la nostra proposta è moderna e all’avanguardia”.

“Mio padre Nicola – ricorda ancora Valerio Tatarella – ha anticipato i tempi da molti punti di vista. La sua attività prese il via da un mestiere antico, vendere all’ingrosso calzature, acquistando direttamente dalle fabbriche. L’evoluzione dei tempi e la consapevolezza dei cambiamenti del mercato ci hanno fatto abbandonare la strategia dell’ingrosso. Il primo passo è stato verso la vendita multibrand, con marchi e produzione propria. Mio papà ha inventato marchi che poi sono diventati notissimi, con cui riforniva i negozi multimarca, e che però non ha registrato”.

Lo step successivo è stato il monomarca. “Il marchio Primadonna Collection nasce nel 2001, nel 2006 abbiamo lanciato il progetto franchising di calzature e accessori moda. L’idea che sta dietro a questo progetto era realizzare un brand che comunicasse emozioni e, soprattutto, un senso di appartenenza a un mondo allo stesso tempo bello e accessibile”. In principio furono le scarpe. “All’inizio – prosegue Tatarella – abbiamo puntato tutto sulle calzature, forti della nostra tradizione e delle nostre competenze. Oggi abbiamo arricchito il nostro mondo anche con borse e bijoux, ispirandoci sempre di più al total look”. Oggi il marchio Primadonna Collection conta più di 300 punti vendita sparsi sia sul territorio italiano che internazionale. È presente in Spagna, Francia, Stati Uniti, Armenia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Libano, Azerbaijan, Lussemburgo, Irlanda, Ungheria e Portogallo. E la politica di espansione sui mercati esteri è in costante e continua evoluzione. Solo nel periodo estivo Primadonna Collection ha venduto 3 milioni di paia di calzature.

A che cosa attribuite questo risultato?

“Nonostante la nostra storia, ci consideriamo un’azienda ancora giovane. Abbiamo l’ufficio stile in azienda, produciamo in tutto il mondo. Puntiamo molto sulla ricerca di prodotto, studiando nuovi materiali e processi di produzione e tecnologie che rafforzino la resistenza, la leggerezza, il comfort. Ci rivolgiamo a un target molto ampio, con un’attenzione particolare alla nuova generazione di consumatori a cui proponiamo un prodotto che sia allo stesso tempo accessibile ma esclusivo, unico”.

In Primadonna l’integrazione all’interno delle singole funzioni si realizza anche attraverso continui processi di formazione e momenti di confronto. Luogo fisico di incontro per lo sviluppo del livello professionale commerciale è la sede di Primadonna Academy. Si tratta di una struttura creata per gestire gli aspetti di formazione, come conoscenza del prodotto, tecniche di vendita, software per la gestione del negozio e di visual merchandising. Nell’ampio negozio scuola vengono appositamente studiati gli allestimenti e le vetrine in modo che le collezioni vengano sempre valorizzate al massimo. Passione ed emozione sono anche le linee guida per la progettazione e lo sviluppo del layout negozi. L’attività comunicazionale è sviluppata da un team di professionisti dell’immagine del mondo della moda, che ogni giorno studia e implementa strategie efficaci che vadano a migliorare e diffondere la brand awarness. Vengono concepite campagne di comunicazione integrata su tutti i principali media: stampa specializzata, tv e affissioni. In questi ultimi anni si è inoltre prestata maggiore attenzione al web marketing con un nuovissimo e dinamico sito Internet, che a breve predisporrà della sezione ecommerce, e una serie di attività mirate sui principali social network. “Anche grazie alla formula del conto vendita crediamo che la nostra proposta imprenditoriale sia accessibile, competitiva ed estremamente vantaggiosa, con un margine garantito anche durante i saldi e le promozioni”. Per l’affiliato non esiste alcun pagamento di royalty, né di diritti di ingresso. Assenti anche i contributi per la pubblicità nazionale. La superficie ideale per l’apertura di un punto vendita è di 150 metri quadri (110 di esposizione più 40 di magazzino), in strade principali e centri commerciali. Il personale richiesto è in media di tre o quattro persone. L’investimento iniziale è di 550 euro al metro quadro per arredi, mentre il fatturato medio annuo è di 7mila/8mila euro al metro quadro, il contratto dura 5 anni.

Obiettivi per il 2015?

“Guardiamo con grandissimo interesse al rafforzamento della nostra presenza oltreconfine. Il nostro obiettivo per i prossimi tre anni è arrivare a realizzare la metà del nostro fatturato all’estero”