Il gruppo spagnolo Restalia scommette sull’Italia

Investimenti, nuove aperture, creazione di nuovi posti di lavoro, attenzione alla sicurezza e rafforzamento del delivery per i brand 100 Montaditos e TGB (The Good Burger)

Il Gruppo Restalia, 800 punti vendita nel mondo, dei quali 36 nel nostro paese, scommette sulla ripresa del settore e annuncia una serie di misure straordinarie dedicate al mercato italiano. L’obiettivo del Gruppo è quello di aprire 10 nuovi ristoranti in Italia entro la fine del 2021, generando più di 100 posti di lavoro.

Il settore della ristorazione è stato duramente colpito dal COVID-19 e l’Italia registra una significativa riduzione delle attività di bar ristoranti e pizzerie. Per la riattivazione del settore, il Gruppo Restalia ha lanciato un programma pensato per tutti quegli imprenditori che vogliano far parte di un’azienda leader, con condizioni uniche e durante un tempo limitato.

Restalia lancia il programma Self Employment

“Durante i mesi di lockdown – dichiara Enrique Lasso de la Vega, Direttore Sviluppo Internazionale del Gruppo Restalia – i nostri franchisee hanno potuto beneficiare di un abbuono del 100% delle royalties e di un servizio di assistenza 24 ore su 24. Oggi siamo pronti a fare di più. Siamo sicuri che l’Italia riprenderà presto le sue attività per il tempo libero e il settore della ristorazione tornerà ad essere trainante per l’economia del paese; è responsabilità delle aziende favorire la ripresa del settore. Per questa nuova fase, con una nuova campagna fino al 30 settembre, Restalia fa la sua parte per la ripresa dell’economia e del business e stabilisce condizioni speciali per gli imprenditori lanciando Self Employment:

  • fee d’ingresso ridotte 29.000€ una tantum per facilitare l’ingresso
  • royalties fisse a partire da 1.500€ (per poter aiutare nelle fasi di lancio con costi fissi ridotti)
  • investimento per l’adeguamento dei locali a partire da 150.000€
  • accordi quadro per finanziare macchinari e arredi

I nostri brand, 100 Montaditos e TGB, sono forti e molto amati in Italia, paese nel quale da sempre è apprezzata la qualità al giusto prezzo proposta dalle nostre insegne; con questa nuova campagna puntiamo ad aprire 10 nuovi punti vendita in Italia entro il 2021 generando quindi oltre 100 posti di lavoro”.

Ripartire in sicurezza

Ripartire in sicurezza è la mission del gruppo ed in questo senso il format “Zero Contatti” che caratterizza il modello di business di Restalia si rivela vincente. Nei locali TGB e 100M i contatti sono molto limitati: non c’è servizio al tavolo, la maggior parte dei prodotti viene consumata senza bisogno di posate, i clienti vengono chiamati tramite il sistema di comunicazione al pubblico, molti prodotti non vengono manipolati nei locali perché preparati alla fonte, eliminando così qualsiasi tipo di agente patogeno, c’è un’alta rotazione dei tavoli che elimina le code nei locali; inoltre sono previste zone dedicate per la consegna dei prodotti senza contatto.
In questa fase delicata il format “Zero Contatti” è stato rafforzato con una serie di altre misure: piani di emergenza, misure di informazione e attrezzature di disinfezione, controlli sanitari e formazione per il personale, controlli di capacità e di distanza sociale, strumenti digitali, una zona a contatto zero da asporto, oltre all’aumento delle misure di pulizia e disinfezione ordinarie.

Rafforzamento del delivery

Una delle azioni che Restalia si prepara a intraprendere in Italia per sostenere i suoi franchisee è il rafforzamento del delivery, settore che si è rivelato strategico durante il lockdown e che ormai rappresenta una modalità di consumo complementare a quella dei pasti nei locali. Il gruppo sta lavorando per intensificare la presenza in questo canale di vendita e distribuzione, anche attraverso lanci di nuovi prodotti dedicati al delivery.

Helbiz, il fenomeno del monopattino in sharing

Intervista a Salvatore Palella, CEO e fondatore di Helbiz

Helbiz è la prima società di micromobilità che ha portato il servizio in Italia

Acireale dove è nato, poi Milano, Londra e New York. Ultimamente riveste un ruolo importante per lui Los Angeles, dove ha avuto inizio l’attività della sua azienda e dove vorrebbe andare a vivere nei prossimi anni. Questi i luoghi della vita di Salvatore Palella, CEO e fondatore di Helbiz, la società americana che ha lanciato il fenomeno del monopattino in sharing. Nato in Sicilia, dove fino a 17 anni ha studiato, poi ha tentato di laurearsi in giurisprudenza a Milano ma il lavoro lo impegnava per troppo tempo e ha abbandonato. “Per me è molto importante il fatto di essermi dovuto sempre fare in quattro per raggiungere il livello degli altri, visto che non avevo una laurea”.

Come nasce l’idea di costruire un business fondato sulla micromobilità elettrica e sullo sviluppo di soluzioni in sharing?

“Quattro anni fa mi trovavo in vacanza in California e ho trovato un’opportunità di business nella micromobilità, inizialmente stavo sviluppando un progetto legato al car sharing peer to peer ma poi ho deciso di focalizzarmi su questo settore perché ho capito quanto sarebbe diventato importante e volevo farne parte”.

Quali sono state le tappe fondamentali di Helbiz Ci può scandire con tempi e numeri la nascita e l’evoluzione della società?

“Il 2016 è stato l’anno della nascita dell’azienda, seguito da un anno di lavoro per lo sviluppo della piattaforma. Nel 2018 ci sono stati i primi test su strada in America mentre il 28 ottobre dello stesso anno è una data significativa, quel giorno Helbiz ha portato la micromobilità in Italia e da allora sono iniziate le misure del Parlamento. Sono molto orgoglioso di aver contribuito a tutto questo”.

Helbiz, la società americana che ha lanciato il fenomeno del monopattino in sharing. Quali prospettive per il mercato Italiano?

“Sicuramente siamo molto focalizzati sul mercato italiano, dove vogliamo consolidare il ruolo di primi player del mercato, vogliamo ricordare che siamo stati i primi a introdurre la micromobilità ma questo primato rappresenta anche una responsabilità per noi. Infatti vogliamo far rispettare le regole e diamo molto importanza all’educazione del consumatore”.

Cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo periodo?

“Guardiamo con attenzione a tutti i mercati europei perché qui le condizioni atmosferiche sono molto favorevoli, poi ci stiamo concentrando sull’east coast degli USA visto che abbiamo una base a New York. Per il 2021 ci dedicheremo sicuramente a tutti i paesi dell’Asia”.

Identità e valori che hanno guidato e guidano la vostra azienda….

“Sicurezza, facilità e supporto. Per noi un elemento chiave è la sicurezza, vogliamo essere non solo bravi nella distribuzione ma anche nel far rispettare le regole, i nostri mezzi devono essere usati in tutta serenità. La nostra app è facile da scaricare e da usare e il nostro supporto lavora 24 ore su 24, parla 10 lingue e ci aiuta a rispondere in modo immediato a chi ha un problema momentaneo nell’utilizzo di un mezzo”.

Valori e identità che hanno funzionato e continuano a funzionare tanto da portare l’azienda alla quotazione su Nasdaq e Borsa Italiana… Ci racconti qualcosa di questa esperienza.

“Uno degli aspetti per me fondamentali è quello di possedere ancora l’80 per cento dell’azienda come proprietario, e di non aver ceduto troppe quote agli investitori finanziari, questo implica che la tecnologia e il consumatore siano sempre al primo posto nelle decisioni. Abbiamo deciso di quotarci perché a nostro parere le società non vanno quotate solo quando valgono miliardi ma anche quando hanno una quotazione di poche centinaia di milioni, come per esempio Amazon che in una fase iniziale valeva circa 430 milioni di dollari e vediamo dove è arrivata oggi”.

In tutti i suoi anni di lavoro come ha costruito la sua squadra: Quali sono le scelte strategiche che le hanno dato la possibilità di gestire con successo un marchio così importante?

“Fin da subito ho voluto mettere alla base il fattore umano, il rapporto personale che avevo con le singole persone, è anche per questo che ho messo persone che conoscevo da tempo nei ruoli chiave dell’azienda. Ora chiedo a chi lavora con me di giudicare le persone non solo dal curriculum ma anche da chi si trovano davanti. Per me il fatto di non essere laureato in certi casi ha rappresentato un privilegio”.

E il franchising come si inserisce nell’evoluzione del brand?

“Negli ultimi 15/18 mesi ci siamo accorti di una crescente domande dei nostri prodotti in città medio piccole dove per noi sarebbe troppo costoso essere presenti in modo capillare ecco perché vogliamo affidarci a chi conosce bene il territorio e può facilitare la distribuzione dei nostri mezzi in diverse città, abbiamo studiato una formula di franchising che ora rappresenta una piccola percentuale del business ma che potrà arrivare fino al 20/25% del fatturato aziendale nei prossimi mesi”.

Quali sono le politiche di marketing per convincere un vostro potenziale affiliato. Perché un potenziale affiliato deve scegliere Helbiz?

“Perché siamo la prima società di micromobilità e siamo quelli che hanno portato questo servizio in Italia, conosciamo tutte le sfaccettature del business, sia per chi usufruisce sia per chi gestisce il servizio. Prima di partire con il processo di affiliazione volevamo avere almeno un anno di esperienza sul territorio”.

Le nuove tecnologie avranno un ruolo fondamentale per il cambiamento. Quanto queste hanno influenzato e continuano a influenzare la vostra attività?

“Le nuove tecnologie sono alla base della nostra attività e senza alcune di queste, come l’intelligenza artificiale o il brevetto sui parking spot, che abbiamo solo noi, non saremmo stati capaci di realizzare certe attività. Per noi le tecnologie rappresentano il presente ma anche una fonte per il futuro”.

Qual è stata la più grande soddisfazione nella vita personale e nella vita lavorativa?

“Nella vita personale mio figlio che è nato qualche mese fa ed è un’enorme soddisfazione per me. Nella vita professionale è stato il Nasdaq che, anche per la nascita di mio figlio, ci ha pubblicizzati sui maxi schermi di Times Square, questo rappresenta il fatto che una grande istituzione ci continua a supportare”.

Per concludere due domande: la prima: c’è un progetto che rappresenta un sogno nel cassetto e vorrebbe realizzare a tutti i costi?

“Tutto quello che sognavo per Helbiz in questi ultimi tre anni lo stiamo realizzando e sono molto felice di ciò, per il futuro mi viene in mente che non possiamo focalizzarci solo sulla mobilità terrestre ma nei prossimi 10 anni possiamo iniziare a pensare anche allo spazio”.

La seconda: qual è la lezione più importante che la vita le ha insegnato?

“Che se vuoi ottenere qualcosa puoi farlo, non importa da dove vieni o quello che hai in tasca l’importante è lavorare sodo per ottenerla”.

@redazione az franchising

Gruppo Dedem punta sul 3D: acquisisce Selltek e Prototek

Dedem azienda 100% italiana, dal business delle macchine automatiche per fototessere fino al leisure.

Il Gruppo Dedem continua dunque la sua crescita con l’obiettivo di giungere alla quotazione in borsa.

Innovazione e made in Italy sono gli ingredienti scelti dal Gruppo Dedem – nato in provincia di Roma nel 1962 – per consolidarsi sul mercato e continuare a crescere intercettando il futuro, senza inciampare nella crisi economica che ha colpito la maggior parte dei comparti produttivi.

A gennaio 2019 Dedem ha scelto di scommettere su questo settore, affittando un ramo d’azienda della Selltek Srl, piccola eccellenza italiana nel comparto.

A fine settembre 2019 la scommessa si è completata con l’acquisizione aziendale della stessa azienda. Parallelamente, attraverso la Trust Technology Services Srl, controllata al 100% da Dedem SpA, il Gruppo ha acquisito il ramo d’azienda di Prototek Srl relativo alle attività di prototipazione nell’ambito delle stampanti 3D: affianca così alla commercializzazione delle stampanti 3D anche l’attività di service.

Tali operazioni di acquisizione nel business del 3D valgono al Gruppo Dedem un fatturato annuo di circa € 10 ML, l’assunzione di 20 dipendenti e 9 agenti di commercio a salvaguardia di tutti i posti di lavoro dei rami acquisiti. Accanto allo stabilimento produttivo a Valenza, in provincia di Alessandria, fondato da Selltek, Dedem presto allestirà uno anche in provincia di Roma.

Quest’ultimo consolidamento si colloca a conclusione di un triennio molto intenso per il Gruppo che, nell’ordine, ha registrato un’operazione di management buy-out, l’acquisizione della società Photo Plus, unica competitor italiana nella installazione e gestione di macchine per fototessere, l’avanzamento nel settore del leisure con l’acquisizione dell’azienda Happy Center Service Srl.

Da ottobre 2019, a conclusione del complesso processo di riorganizzazione e razionalizzazione del Gruppo, è operativa anche la fusione in Dedem di MP Group, che ha portato all’interno dell’azienda le attività di assemblaggio e commercializzazione dei kiddie ride, le giostre per piccoli. Il Gruppo continua dunque la sua crescita per linee esterne con un’attesa di ricavi di oltre € 80 ML, un EBITDA di circa € 10 ML ed un numero di dipendenti di circa 500 unità.

Una progressione importante, partendo dai 49 milioni di fatturato nel 2011, 64 milioni nel 2017 e 75 nel 2018. Con l’obiettivo di giungere alla quotazione in borsa nell’arco dei prossimi 24-36 mesi.

@Redazione AZ Franchising

WM Capital: rinnovato accordo con Primadonna per la ricerca di affiliati

112 Milioni il fatturato nel 2018 per Primadonna, l’azienda leader nel settore di calzature e accessori per la donna.

Milano, 17 febbraio 2020

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WM Capital , realtà specializzata nel Business Format Franchising che promuove la crescita delle imprese attraverso lo sviluppo di sistemi a rete in Italia e all’estero, quotata sul mercato AIM Italia, ha rinnovato l’accordo con PRIMADONNA S.p.a., società che opera nel settore della commercializzazione al dettaglio di calzature donna e relativi accessori a marchio Primadonna Collection, attraverso la propria rete di punti vendita in franchising e diretti che, ad oggi, hanno raggiunto le 357 unità in tutto il territorio nazionale ed estero, in costante espansione.

L’accordo prevede la presenza del brand PRIMADONNA S.p.a. sulla rivista e sul portale AZ Franchising per tutto l’anno 2020. Grazie a questo accordo con WM Capital, PRIMADONNA Spa si pone l’obiettivo di ricercare nuovi affiliati per la propria rete con il supporto della piattaforma AZ Franchising.

Fabio Pasquali, Amministratore Delegato di WM Capital, ha dichiarato: “Dopo vent’anni Primadonna conferma il suo ruolo di leader di settore, vera eccellenza italiana per come ha saputo sviluppare un brand riconoscibile e un network efficiente. Il rinnovo degli accordi rappresenta il riconoscimento del ruolo e del contributo apportato da AZ Franchising
nel raggiungimento di questo significativo sviluppo perseguito negli anni”.

Franco Chiarizio Sales&Business Dev. Director di Primadonna Spa, ha commentato: “Siamo lieti di continuare il nostro progetto di collaborazione e crescita con il gruppo WM Capital, partner ideale e proattivo nel settore stampa dedicato al retail italiano”.

PRIMADONNA S.p.a. ha avviato il suo progetto franchising nel 2006, contraddistinguendosi per il suo concept sobrio ed elegante e con una formula commerciale innovativa, che riscuote consensi sempre maggiori tra gli affiliati al marchio. I punti vendita sviluppano un fatturato medio stimabile circa a 9.000 euro al mq.

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Naturhouse: il franchising della corretta alimentazione

Il franchising Naturhouse?

Tre tipologie di format, con un investimento iniziale minimo che parte da 10.000€ e che consente di crearsi un autoimpiego estremamente redditizio

NaturHouse, la rete italiana della multinazionale spagnola leader mondiale nell’educazione alimentare. Quasi 500 negozi in Italia e oltre 2.400 in tutto il mondo. Numeri da protagonista assoluto per NaturHouse che può vantare di essere un franchising attuale e moderno, “in linea” con le sempre più diffuse esigenze di una corretta alimentazione.

RITROVARE LA FORMA IDEALE E’ PIUTTOSTO FACILE

NaturHouse è un’opportunità per persone motivate, dotate di intraprendenza commerciale e/o con laurea in Biologia, Farmacia, Scienze dell’alimentazione, Scienze della nutrizione, Biotecnologie, Dietistica. Grazie alla comprovata efficacia del metodo NaturHouse, che associa all’educazione alimentare l’utilizzo di complementi dietetici di natura erboristica, ritrovare la forma ideale risulterà assolutamente semplice, naturale ed alla portata di tutte le tasche. Oggi il format si è arricchito di un’innovativa linea di piatti pronti all’uso in soli 2 minuti; tante ricette per ogni gusto ed esigenza, in linea con i trend di un mercato in forte espansione.

25 ANNI DI ATTIVTA’ E LA NASCITA DI 3 TIPOLOGIE DI FORMAT

E sarà proprio la soddisfazione dei clienti, spesso evidente esattamente come il loro calo ponderale ad originare quel sano “passa-parola” che costituirà il motore commerciale di chi ha deciso di investire nel franchising NaturHouse, un business format innovativo, perfezionato in oltre 25 anni di attività, che prevede 3 tipologie di format, con un investimento iniziale minimo che parte da 10.000€ e che consente di crearsi un autoimpiego estremamente redditizio. Il Centro NaturHouse Standard: 40mq ideale per gli insediamenti urbani con più di 35mila abitanti. Il Centro NaturHouse Village: 20 mq concepito per gli insediamenti urbani con meno di 35mila abitanti. Il Centro NaturHouse Village Box (15-25 mq), studiato per i centri commerciali “full lease” o quelli dove le posizioni disponibili sono di una metratura eccedente rispetto alle necessità del format.

PER INFO SU NATURHOUSE – Compila il form

Tel. 800 090 532

franchising@naturhouse.it

www.naturhouse.it

Visti in fiera: La bottega del Caffè

Il franchising è un settore in salute.

Nel 2018 c’è stata una crescita sia nel numero dei franchisor che in quello dei franchisee, con un fatturato complessivo di circa 25 miliardi di euro. Si tratta di un settore in forte crescita che offre a tutti l’opportunità di diventare imprenditori: questo è il successo del franchising. Conclusa la 34a edizione del Salone Franchising Milano, si conferma anche quest’anno un punto di riferimento per il settore.

Cosa significa per un’insegna partecipare a una fiera di settore. E’ necessario colpire il pubblico con un messaggio davvero differenziante.

“quali sono state le novità che avete presentato ai vostri potenziale affiliati? E quali invece le novità sia di prodotto, di marketing e di sviluppo del brand nell’imminente futuro”

 Lo abbiamo chiesto ad Alessandra Montano – Marketing and Franchising Assistant, La Bottega del Caffè:

Abbiamo partecipato alla 34° edizione del Salone del Franchising di Milano, presentando La bottega del Caffè nella sua veste completamente rinnovata a seguito dell’importante processo di restyling che ne ha coinvolto sia l’immagine che i prodotti. In 24 mq abbiamo ricreato un vero locale in cui poter gustare i nostri caffè, le pizze e le focacce gourmet, e vivere l’atmosfera tipica de La bottega del Caffè.  In una cornice di materiali pregiati ed eleganti che rievocano la caffetteria storica in chiave contemporanea, La bottega del Caffè si propone oggi come un format capace di rispondere alle esigenze della clientela durante tutta la giornata grazie ad una forte specializzazione sui prodotti di caffetteria che si integra con una proposta di prodotti salati ideali per uno spuntino o una pausa pranzo. Alla classica proposta La bottega del Caffè si possono aggiungere infatti anche pizze e focacce realizzate con impasti di alta qualità e di semplice gestione grazie ad una preparazione che non richiede la presenza di canna fumaria. La flessibilità e la modularità del format consentono di adattare l’offerta a seconda degli spazi e dei contesti e rendono la formula perfettamente indicata anche per il centro storico. La volontà di riscoprire le tradizioni delle caffetterie storiche all’italiana si incontra con il desiderio di rispondere alle esigenze più contemporanee della clientela (dalle tecnologie e i nuovi metodi di pagamento ad una formula plastic free) per un perfetto mix tra tradizione e innovazione”.

@Redazione AZ Franchising

Visti in fiera: Naturhouse

Il franchising è un settore in salute.

Nel 2018 c’è stata una crescita sia nel numero dei franchisor che in quello dei franchisee, con un fatturato complessivo di circa 25 miliardi di euro. Si tratta di un settore in forte crescita che offre a tutti l’opportunità di diventare imprenditori: questo è il successo del franchising. Conclusa la 34a edizione del Salone Franchising Milano, si conferma anche quest’anno un punto di riferimento per il settore.

Intervista a Raffaello Pellegrini – Amministratore Delegato NATURHOUSE SRL

“Quali sono state le novità che avete presentato ai vostri potenziale affiliati? E quali invece le novità sia di prodotto, di marketing e di sviluppo del brand nell’imminente futuro”

“In occasione dell’ultimo Salone del Franchising la novità più importante era sicuramente costituita dallo stand stesso, totalmente rinnovato e con l’inserimento di superfici grafiche intercambiabili, che consentiranno di adattare la comunicazione a seconda dell’evento fieristico o promozionale in cui lo useremo. Il claim scelto per l’edizione 2019 della fiera “BYB – Be Your Boss” sintetizzava la concreta possibilità che NaturHouse offre a tutti i laureati nelle discipline idonee a fare educazione alimentare, di costruirsi uno sbocco professionale di successo. Per quanto concerne l’imminente futuro, relativamente al marketing, protrarremo anche nel primo trimestre 2020 l’attuale campagna televisiva, che sta ottenendo un grande successo, mentre per quanto riguarda le novità di prodotto, continueremo come nel 2019 a presentarne almeno uno nuovo ogni mese, dando la possibilità ai nostri affiliati di migliorare sempre di più la qualità del servizio offerto e generando al contempo traffico nel punto vendita”.

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@Redazione AZ Franchising

Franchising Stella Zeta – Intervista Vincenzo Cambareri

Il franchising Stella Zeta è un progetto trasversale che si rivolge sia a chi desidera mettersi in proprio, sia a chi desidera fare un investimento.

Intervista a Vincenzo Cambareri, fondatore del brand: “la formula del franchising è uno dei nostri maggiori punti di forza e quello su cui vogliamo puntare per il futuro”.

Nel 2005, a Modena, viene inaugurato il primo store Stellazeta. Tre le categorie principali di prodotto: il core è costituito dalla bigiotteria, ma sempre più importanza stanno assumendo accessori e fermacapelli, forti anche dell’aggiunta, nel 2011, della linea Stellinaz per le più piccole. “Per completare l’offerta – afferma Vincenzo Cambareri, fondatore del brand – abbiamo anche un’ampia gamma di gadget e piercing”. Il focus di Stellazeta è soddisfare il gusto di un target femminile molto ampio, garantendo sempre prezzi accessibili a tutti. L’iniziale esperienza di negozio, unita a un attento studio delle tendenze, ha permesso al brand di consolidare la propria presenza su tutto il territorio: oggi, Stellazeta conta oltre 70 stores in Italia e circa 200 dipendenti.

Che peso ha dal punto di vista economico il settore degli accessori nell’intero comparto Fashion?

“Il mondo Stellazeta è Accessorio a 360°, il nostro obiettivo è proprio quello di fornire al cliente una gamma il più possibile completa per poter completare il proprio look. Da parte nostra possiamo dire che la sfida per noi è proprio quella di indovinare i gusti del momento nel Fashion in modo da poter sempre proporre l’accessorio giusto per completare il look e vediamo che c’è grande interesse in questo mondo: un outfit non può considerarsi completo senza i suoi dettagli”.

Quali sono te tendenza dell’estate e quali i prodotti maggiormente richiesti dal mercato?

“Questa Primavera-Estate abbiamo notato un’impennata di interesse nei confronti dei prodotti più colorati e “giocosi”, in primis borse e accessori glitterati ma soprattutto unicorni: stampati sugli zainetti, come ciondoli di collane, vistosi fermagli, la richiesta è veramente altissima. Si conferma e si rafforza la tendenza già osservata questo inverno dell’interesse, da parte soprattutto delle clienti più attente ai trend lanciati sui social network, verso cerchietti imbottiti, importanti e orecchini a cerchio, di tutte le misure.

Che importanza ha il franchising per il vostro brand?

La formula del franchising è uno dei nostri maggiori punti di forza e quello su cui vogliamo puntare per il futuro; è ciò che ci ha permesso di essere presenti capillarmente su tutto il territorio italiano, anche laddove non avevamo inizialmente pensato di arrivare. Con i nostri affiliati è un do ut des: loro si affidano alla nostra competenza consolidata negli anni e allo stesso tempo ci permettono di rafforzare sempre di più il brand, la nostra presenza e il nome Stellazeta”.

Come è costituita la vostra rete. Quanti punti vendita sia affiliati che diretti. Quali progetti per il futuro?

Attualmente la nostra rete è costituita da oltre 70 punti vendita, al 50% negozi diretti, al 50% da franchisee, in questi giorni abbiamo inaugurato a Napoli, nel nuovo Centro Commerciale La Birreria, un nuovo punto vendita in affiliazione. E’ importante per noi continuare a consolidare la nostra presenza sul territorio nazionale, incrementando le aperture in franchising inoltre siamo prossimo a esportare la nostra formula anche all’estero”.

Quale è il profilo del vostro affiliato tipo?

“E’ un profilo che ami il mondo del Retail e in particolare quello degli accessori moda, e che abbia voglia di farsi guidare in questo contesto particolarmente interessante. Il nostro è un progetto trasversale che si rivolge sia a chi desidera mettersi in proprio e trovare una redditizia soluzione di autoimpiego, sia a chi desidera fare un investimento senza dover essere coinvolto nell’operatività quotidiana del punto vendita”.

Perché un potenziale affiliato dovrebbe scegliere proprio il vostro brand?

“Perché nel nostro settore siamo l’azienda italiana leader, perché negli anni abbiamo dimostrato che con la nostra esperienza siamo riusciti a crescere ottenendo risultati tangibili, peraltro all’interno di un mercato e di un settore molto competitivi. Un potenziale affiliato dovrebbe sceglierci anche per il supporto, il know how e l’esperienza che forniamo. Tutte caratteristiche che permettono di ridurre notevolmente il margine di errore e il rischio imprenditoriale. Altri motivi, più pratici e operativi, includono: fornitura di merce in conto vendita, i nostri software gestionali, che permettono di monitorare e ottimizzare gli stock per incrementare i volumi di vendita, oltre a una gamma completa di strumenti di visual merchandising e di marketing: in partica, ogni questione relativa alla gestione del punto vendita è adeguatamente supportata e seguita”.

@redazione az franchising

CARREFOUR: “FORTI INSIEME” – Intervista Maurizio Nicolello, Direttore Franchising

Carrefour: realizzare le proprie aspirazioni imprenditoriali in un clima di fiducia e trasparenza

Intervista a Maurizio Nicolello, Direttore Franchising di Carrefour Italia: “Siamo alla ricerca di imprenditori già presenti nella Grande Distribuzione con  negozio ed insegna propri, ma interessati a cambiare insegna, o persone che vogliono entrare , per la prima volta, nel mondo della GDO.

Con una cifra di 5,51 miliardi di euro, più di 1000 punti vendita tra ipermercati, Carrefour Market, Carrefour Express e Cash e Carry, Carrefour è un’insegna di elevata notorietà presente in 18 regioni e che impiega in Italia oltre 18.000 collaboratori. “Carrefour è arrivato in Italia nel 1999, dal distacco di due grandi aziende GS e Diperdì – afferma Maurizio Nicolello, Direttore Franchising di Carrefour Italia – a sin dal suo esordio nella nostra Penisola è stato abbastanza naturale proseguire con la formula del franchising, perché sia GS che Diperdì già erano strutturate come franchising. La formula si è da subito dimostrata di grande successo anche grazie alla forte riconoscibilità del brand, garanzia di credibilità sul mercato italiano”

Quali sono i vantaggi di affiliarsi a Carrefour?

“Innanzitutto il potenziale franchisee ha la possibilità di scegliere tra diversi format, ciascuno con una strategia studiata ad hoc e assortimenti ampi e profondi che comprendono oltre 3.000 prodotti a marchio Carrefour. Il primo e indiscusso vantaggio è quello di affiliarsi ad un brand consolidato:questo è dimostrato dal fatto che da quando l’azienda è arrivata in Italia, circa 20 anni fa, continua a gestire esclusivamente i Carrefour Market e i Carrefour Express, senza mai cambiare marchio, in quanto garanzia di sicurezza. In secondo luogo all’interno della nostra organizzazione abbiamo delle strutture dedicate che affiancano il franchisee fin dal suo ingresso, sotto l’aspetto finanziario, commerciale ed economico. I nostri capi area, direttori ed ex direttori di supermercati, seguono tutte le fasi dell’apertura di un nuovo punto vendita realizzando una vera e propria formazioni, ed erogando consigli preziosi e fondamentali per l’imprenditore all’interno della propria gestione. Inoltre ci avvaliamo della collaborazione di un network di commercialisti i quali forniscono un servizio di controllo gestione e amministrazione di una attività specifica, come il supermercato, mettendo tutti i mesi a disposizione dell’imprenditore i dati necessari della gestione del suo negozio dando quindi l’opportunità di intervenire in caso di problemi e nel momento più opportuno. In dettaglio supportiamo il nostro franchisee sin dalla fase inziale con progettazione e studio di layout, secondo i più moderni criteri di Commercio e lo aiutiamo nella realizzazione di business plan costruiti sulle singole realtà”.

Come è organizzata la formazione?

“Siamo gli unici in Italia ad offrire una formazione modulare che si sviluppa su tre livelli: il primo rivolto ai dipendenti per prepararli alla vendita e diventare dei buoni caporeparto, i cosiddetti corsi iniziali di mestiere; il secondo, più evoluto, che viene svolto all’interno del supermercato per insegnare la gestione di tutti gli aspetti amministrativi che possono presentarsi all’interno del punto vendita, i corsi di management; il terzo è rivolto agli imprenditori, tenuto da esperti esterni all’azienda, su tematiche commerciali e programmi di aggiornamento, che possono essere di grande rilevanza per il franchisee. Infine abbiamo anche una piattaforma di formazione on line. Questo significa poter realizzare le proprie aspirazioni imprenditoriali in un clima di fiducia e trasparenza. Avvantaggiandosi del know how e dei tanti servizi studiati per garantire la massima redditività dell’investimento”.

Qual è il profilo del vostro affiliato tipo?

“Da sei mesi abbiamo lanciato un progetto che si chiama “Forti Insieme” proprio per la ricerca dei nostri affiliati. Innanzitutto ogni imprenditore ha un ruolo chiave per la comunità in cui opera, dove il suo negozio diventa un punto di riferimento, ma anche per Carrefour, in quanto la conoscenza del territorio e le sue capacità imprenditoriali sono fondamentali per il successo del Gruppo.  Siamo alla ricerca di imprenditori già presenti nella Grande Distribuzione con  negozio ed insegna propri, interessati a cambiare insegna, o persone che vogliono entrare , per la prima volta, nel mondo della GDO. Carrefour ha una serie di supermercati a gestione diretta e altri di prossima apertura, quindi è costante la ricerca di persone con l’ambizione di diventare imprenditori. Nella fare di recruiting  facciamo dei colloqui telefonici e, dopo attente valutazione,  la persona che riteniamo possieda le caratteristiche giuste per poter entrare a far parte del mondo Carrefour, viene inserita in un percorso formativo alla fine del quale gli vengono attribuiti dei negozi di piccole o medie dimensioni, sulla base delle caratteristiche personali e patrimoniali”.

Progetti futuri?

“Puntiamo molto sull’innovazione. Siamo un’azienda che crede molto nelle persone, quindi per le nostre nuove aperture ricerchiamo affiliati con la visione e la condivisione di un progetto durature nel tempo. Infatti nell’imminente futuro sono in previsione circa 300 aperture”.

@Redazione AZ Franchising

QUANTO VALE IL MADE IN ITALY NEL FRANCHISING

LA PAROLA AI PROTAGONISTI: Mario Resca Presidente Confimprese

L’estero funziona. Il made in Italy da esportazione piace soprattutto se declinato sotto l’egida del franchising.

Consolidamento del business in Italia, formula testata, prodotto made in Italy e buon rapporto qualità-prezzo sono le basi per azzardare lo sbarco sui mercati esteri. Sicuramente la politica di rischio condiviso offerta dalla formula franchising rappresenta un’ottima opportunità anche per le aziende di dimensioni più piccole, quelle che, per intendersi, hanno in Italia anche solo una ventina di punti vendita, con l’effetto positivo di fare crescere in patria un indotto di materie prime alimentari, di componenti di arredamento-design e di tessile moda. Molte imprese hanno già un network consolidato in diverse nazioni dove possono sfruttare economie di scala, logistica, supply chain e controllo della qualità sul cibo. Certo, la presenza di catene italiane all’estero è ancora inferiore rispetto a quelle straniere, ma il trend già da qualche anno ha iniziato a progredire a doppia cifra, con aziende che generano fino al 30% dei propri ricavi grazie a canone di affiliazione, royalty e vendita di prodotti. Non c’era da scommetterci sull’estero da quando il commercio italiano, incamminandosi verso il declino dei consumi sul mercato domestico, temeva la scomparsa di bar, caffetterie e casual fast food di casa nostra a discapito dell’invasione (in franchising) di potenti brand globali, invece a marcare la differenza sono la qualità del prodotto in Italia e format di rivendita dal design elegante. Va detto che in queste operazioni di sviluppo all’estero si sta imponendo in modo crescente un trend di affidamento dei ‘servizi di internazionalizzazione’ a società esterne. Ciò avviene in particolare nella gestione amministrativa e delle risorse umane specializzate nel BPO/business process outsourcing, talvolta anche integrato con consulenza legale e professionale, incrementando il livello della qualità e riducendo i rischi e i tempi di gestione di molteplici fornitori locali. Quanto al personale, le aziende preferiscono impiegare figure professionali locali dei master franchisor in un’ottica di risparmio dei costi. Lo sviluppo del brand è affidato a partnership locali opportunamente supportate dai referenti italiani già dalle prime fasi di start up (approvazione location, progettazione, applicazione standard gestionali e operativi, rispetto delle caratteristiche chiave del marchio). Il personale locale viene formato prima dell’apertura presso e tale percorso formativo viene poi consolidato con visite frequenti da parte del team italiano itinerante composto da visual manager e brand manager.

ECCELLENZE ITALIANE ALL’ESTERO: Consigliato da Confimprese

Natuzzi Editions ha vinto il Fast growing retailer estero. Il gruppo di Sant’Eramo in Colle ha registrato una crescita importante all’estero, grazie all’apertura di 52 punti vendita in Cina, Brasile e Usa come mercati prioritari di sviluppo, ma anche in UK, India, Francia. Il brand si è fatto portavoce della qualità artigianale italiana, fiore all’occhiello della produzione Natuzzi, 100% made in Italy con una collezione che propone divani, poltrone, tavoli da pranzo, letti, mobili e complementi d’arredo realizzati sia in collaborazione con designer di fama internazionale sia con il centro stile Natuzzi.

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