Il nuovo e-commerce firmato NaturHouse

1,5 milioni di clienti in tutta la penisola, nel periodo dell’emergenza, hanno  acquistato i prodotti comodamente da casa

Il sistema e-commerce NaturHouse, che fa capo alla sede, è stato sviluppato in modo tale che i franchisee potessero percepire una provvigione sul venduto nelle loro zone di esclusiva, garantendo così un guadagno anche con la vendita digitale.

Le nuove esigenze e importanti limitazioni hanno costretto l’intera compagine politica, sociale e produttiva a reinventarsi: le scuole hanno tentato la didattica a distanza, le riunioni sono state trasferite in sale meeting virtuali e le aziende hanno rivisto il loro modo di lavorare per fronteggiare quella che potrebbe essere l’inizio di una crisi economica.

Infatti, una gran parte del mondo lavorativo sembra essere svanita nel nulla, come se si fosse trasferita su un altro pianeta. E da un certo punto di vista è così. La pandemia di coronavirus è stata determinante sia per la chiusura di molte aziende, ma anche per l’incremento della vendita online. Il business, che in parte si stava già trasferendo gradualmente nella dimensione digitale, ha avuto una crescita esponenziale nell’e-commerce durante la pandemia di Covid-19, accelerando considerevolmente la digitalizzazione.

Naturhouse prodotti naturali e percorso di educazione alimentare

La maggior parte delle attività si sta adattando a questo nuovo sistema di vendita e tra queste NaturHouse, azienda leader nel campo dell’educazione alimentare. Nata in Spagna nel 1992, oggi NaturHouse è una multinazionale quotata alla borsa di Madrid con oltre 2400 Punti Vendita distribuiti in 35 paesi e 6,5 milioni di clienti che, grazie all’innovativo metodo NaturHouse, hanno imparato a mangiare in maniera congrua rispetto al proprio stile di vita, eliminando il sovrappeso e raggiungendo il proprio PesoBenessere®. NaturHouse offre ai suoi clienti una linea di prodotti di origine naturale combinati con un percorso di educazione alimentare ed un supporto settimanale con bioimpedenza gratuita. I prodotti sono complementi alimentari progettati da un qualificato Dipartimento Tecnico-Scientifico ed autorizzati dal Ministero della Salute, appositamente formulati per avere proprietà drenanti, bruciagrassi, antiossidanti e probiotiche.

Cambiano le esigenze e cambiano i sistemi di vendita

Oltre alla vendita nei negozi, a partire da aprile 2020, in Italia è stata lanciata la nuova piattaforma e-commerce firmata NaturHouse, la quale ha fatto si che quasi 1,5 milioni di clienti in tutta la penisola potessero acquistare i prodotti comodamente da casa. La strategia si è dimostrata vincente, in quanto ha permesso a tutti i negozi affiliati di sfruttare questo momento critico a proprio favore e cavalcare l’onda della vendita online, limitando le perdite, ed in alcuni casi evitando la chiusura totale dell’attività. Il sistema e-commerce NaturHouse, che fa capo alla sede, è stato sviluppato in modo tale che i franchisee potessero percepire una provvigione sul venduto nelle loro zone di esclusiva, garantendo così un guadagno anche con la vendita digitale.

In questo modo i clienti sono riusciti a proseguire il proprio percorso alimentare già avviato, ed altri nuovi si sono potuti avvicinare al marchio NaturHouse.

Sul nuovo sito e-commerce è possibile acquistare tutti i prodotti esclusivi a marchio NaturHouse, proprio come in negozio, suddivisi nelle categorie Detox, Benessere, Alimentazione, Dimagrimento e Bellezza.

I sistemi di Geointeligence per il potenziamento della rete

La scelta giusta della location fa aumentare il fatturato

Uno degli errori più comuni che viene fatto quando si decide di sviluppare una insegna è quello di farsi guidare dalle opportunità immobiliari piuttosto che sulle vere potenzialità commerciali di una location. Vi diciamo qual è la strategia commerciale che si deve sviluppare

Di Gianni Bientinesi

Ormai pare evidente che, al di là della forza dell’insegna del format commerciale, il fatturato di un punto vendita fisico è fatto per l’80% dalla location, con tutto ciò che il concetto di location porta con sé, ovvero: qualità del bacino d’utenza, la viabilità, la concorrenza, etc.

Sebbene sia uno strumento ancora poco conosciuto, il geomarketing e l’analisi del bacino di utenza è fondamentale per qualsiasi insegna che intende sviluppare la propria rete di punti vendita (diretta o in franchising).

Origini del sistema di Geointeligence

Il sistema di geolocalizzazione affonda le sue radici nel lontano 17 settembre del 1969 quando, dopo alcuni tentativi falliti, fu lanciato nello spazio il primo satellite sviluppato su studi della johns hopkins university.

Da quel giorno passarono poco meno di 8 anni dal lancio – luglio 1967- quando fu reso disponibile il sistema di navigazione basato su tali satelliti e quindi fu reso disponibile all’uso civile. Tale sistema è denominato navy navigation satellite system (nnss).

Il sistema che all’epoca era costituito da soli 6 satelliti  fu sostituito nel 1996 con il global positioning system, gestito dal governo degli stati uniti d’america, liberamente accessibile da chiunque sia dotato di un ricevitore gps.  Il suo grado attuale di accuratezza è dell’ordine di pochi metri.

Nonostante queste esperienze ci sono ancora degli operatori che, vuoi per ragioni economiche vuoi per le specificità della propria compagine aziendale, non danno la giusta rilevanza a questo tipo di ricerche. Uno sbaglio, a mio avviso.

Grazie alle nuove tecnologie è possibile oggi analizzare una grande mole di informazioni (big data) che ci consentono in modo accessibile di:

  • Conoscere la provenienza dei clienti;
  • Monitorare la concorrenza;
  • Definire una pianificazione di comunicazione locale;
  • Pianificare campagne di outdoor;
  • Decidere dove aprire nuovi punti vendita;
  • Comprendere l’impatto dell’apertura di un nuovo punto vendita sulla rete esistente;
  • Sviluppare la performance dei punti vendita;
  • Ottimizzare la rete vendita.

Tanto per dare qualche benchmark di riferimento raccolto durante la mia esperienza; grazie all’analisi di geomarketing è possibile ottimizzare una campagna di comunicazione mirata sul territorio. Al di là dell’ottimizzazione delle risorse questo tipo di attività consente di far crescere il fatturato di un punto vendita in un anno del 30% rispetto all’anno precedente.

Non perdere di vista il commercio

Nonostante queste evidenze non è raro fare cadere nella tentazione di farsi guidare dalle opportunità immobiliari. Infatti uno degli errori più comuni che viene fatto quando si decide di sviluppare una insegna è quello di farsi guidare dalle opportunità immobiliari piuttosto che sulle vere potenzialità commerciali di una location. Facendo questo, molto spesso si finisce per perdere di vista il commercio e con il rischio di farsi cannibalizzare dai competitor di mercato e perdere delle grandi opportunità. Quello che si deve sempre tenere a mente che il rischio di sbagliare è estremamente elevato, ed il negozio può diventare rapidamente poco performante e con una bassa resa al mq.

L’analisi oltre la reportistica

Nel corso degli anni i sistemi si sono sempre più evoluti da tutti i punti di vista: dettaglio delle informazioni disponibili, usabilità e facilità di utilizzo dei sistemi, integrazione con altri sistemi aziendali, gradevolezza delle dashboard fornite. La possibilità di accedere a software user friendly se da un lato ha reso accessibile tutta una serie di informazioni a più livelli aziendali, dall’altra ha in qualche modo messo ancor di più l’accento sulla necessità di andare oltre alla reportistica descrittiva ed andare verso un’analisi strategica che solo un ricercatore esperto del mercato di riferimento può fare. Questo significa che al di là del sistema che andremo ad implementare sui nostri sistemi aziendali la cosa più importante è qual è il processo decisionale che sta dietro all’analisi di un bacino di utenza e qual è la strategia commerciale che si vuole sviluppare.

Le informazioni di mercato sono fondamentali

L’evoluzione del geomarketing oggi passa dai sistemi di business intelligence in open source, che offrono molte più opportunità di analizzare i dati provenienti da fonti diverse. Inoltre, dato che non richiedono l’acquisto di un software, permettono di risparmiare importanti risorse sull’acquisizione delle licenze. Penso, per esempio, a soluzioni in grado di agganciare i dati interni all’azienda, come i passaggi cassa e gli scontrini, ad un sistema geolocalizzato. Ciò consente di vedere nel dettaglio qual è il contesto abitativo in cui le persone vivono, e quindi fare valutazioni attorno al potenziale di mercato di una zona specifica o al valore economico di un terreno piuttosto che verificare se una promozione o un’attività outdoor abbia una sua efficacia.

La vera “intelligence”

La raccolta, il mantenimento, l’analisi dei dati sono tutte attività che possono essere messe in capo per riuscire a sviluppare un business circolare e che fornisca feedback continui all’organizzazione aziendale per sviluppare in modo sano la catena del valore. Tuttavia, il vero punto focale è come riusciremo, in questo prossimo futuro, sempre più incerto e veramente nuovo, a rimettere questi potenti strumenti al servizio di uno sviluppo più etico e responsabile rispetto a quanto abbiamo conosciuto fino ad ora.

Carta di identità: Gianni Bientinesi

Sociologo esperto in marketing e ricerche di mercato, Bientinesi è fondatore di Business Intelligence Group Srl, start up innovativa realizzata in collaborazione con Aethia srl, una delle più importanti realtà italiane specializzata nel settore del calcolo ad alte prestazioni applicato alla ricerca scientifica. Big Srl è una delle poche aziende in italia in grado di supportare i propri clienti (grande distribuzione, produttori, agenzie di comunicazione, società di consulenza e istituti di ricerche di mercato) dalla realizzazione di indagini di mercato all’implementazione di sistemi hardware e software per lo sviluppo di reportistica ed analisi di grandi quantità di dati (data lake). Business Intelligence Group Srl è inserita nell’incubatore enne 3 dell’università del piemonte orientale.

Nike House of Innovation: al primo posto la soddisfazione del cliente

Il caso Nike House of Innovation – a New York negli U.S.A. è un esempio di grande integrazione tra esperienza di acquisto digitale e fisica, la sfida sarà mantenere nel tempo gli elevati standard di experience e la funzionalità dei servizi offerti

di Fabrizio Valente, Fondatore e Amministratore di Kiki Lab – Ebeltoft Italy

Il superbrand Nike è stato uno dei primi a credere nel retail monomarca come canale di relazione diretta con i clienti, dove poter esprimere il brand ai massimi livelli. In una metropoli iconica come New York ha aperto negli ultimi anni vari flagship, spostando sempre un po’ più avanti la frontiera dell’innovazione. L’ultimo aperto a fine 2018 è innanzitutto il più grande, con una superficie di 6.300 mq disposti su 7 piani che si affacciano nella parte elegante della 5th Avenue. Inoltre è quello che integra nel modo più avanzato l’online e l’offline.

Omni experience

Il negozio è integrato con l’ecommerce: i clienti possono prenotare prodotti tramite l’app e ritirarli negli armadietti digitali dello Speed Shop, nel piano interrato. Quest’area è anche dedicata all’acquisto veloce, poiché propone una piccola selezione dei prodotti con più like sulla app Nike (2 o 3 per ognuna delle 12 categorie) oltre a una piccola vetrina dedicata alle novità più trendy. I clienti membri del club Nike+ hanno la possibilità di esplorare il negozio, scegliere i prodotti da acquistare e farli depositare in custodia nei Nike Lockers per portarli via in un secondo momento.

Brand intensity

Le grandi dimensioni del negozio consentono al brand di esprimersi al massimo, anche grazie alle ambientazioni curate e stimolanti. L’ingresso è spettacolare, con due grandi megaschermi e grandi pareti finestrate che mostrano dall’interno la dinamica vita newyorkchese. Il piano d’ingresso è dedicato alla Nike Arena, con il Service Desk per poter chiedere qualsiasi informazione al team Nike: consigli, la possibilità di fissare appuntamenti con i Nike Experts che operano all’ultimo piano e con il laboratorio per la personalizzazione delle sneaker, che i clienti realizzano dopo ave messo a punto il proprio progetto insieme all’esperto Nike. Si personalizzano gli accessori come i lacci e lo swoosh (logo di Nike), e si possono decorare le sneaker con speciali pennarelli indelebili. Il primo piano è dedicato all’assortimento donna, il secondo all’uomo e il terzo alle sneaker, con l’assortimento più grande al mondo, che include anche prodotti venduti in esclusiva nel flagship, ed è comunque selezionato in base alle preferenze dei clienti di Manhattan, verificate con i numeri degli acquisti online. Un piano che dedica grande spazio ai nuovi lanci, come quello dei modelli LeBrons (star dell’NBA di basket) e AirForce1.

Servizio 360°

Come per tutti i grandi brand, in particolare negli Stati Uniti, anche per Nike la soddisfazione del cliente è sempre al primo posto. Gli acquisti sono protetti da una generosa politica di reso valida 30 giorni con la formula ‘No questions asked’. Per i clienti Nike+ con poco tempo a disposizione il negozio offre l’app con il Nike Scan per scansionare i prodotti da comprare e l’instant check-out, un processo di self check-out con pagamento in modalità self. Ogni piano ha un corner di Pick-up Point dove i clienti ritirano i prodotti che hanno selezionato con l’app, leggendo i barcode dei prodotti presenti sui manichini o esposti. In alternativa, i prodotti possono essere inviati direttamente in un camerino per la prova. Per gli acquisti online e via app di sneaker è possibile poi andare allo Sneaker Bar, dove le referenze sono ‘archiviate’ con grandi pareti mobili in stile biblioteca, per velocizzare il ritiro dei prodotti e ottimizzare gli spazi.

Il flagship coinvolge i clienti, creando una grande integrazione tra esperienza di acquisto digitale e fisica, la sfida sarà mantenere nel tempo gli elevati standard di experience e la funzionalità dei servizi offerti.

Caso tratto in anteprima dalla ricerca Retail Innovations 15, di Kiki Lab – Ebeltoft Group

Nike House of Innovation – U.S.A., New York

Un flagship spettacolare e multi-esperienziale, ma progettato per poter offrire anche customer journey veloci e funzionali, integrando online e offline

Area chiave

Omni experience

Tendenze complementari

Brand intensity; Servizio 360°

Info chiave

  • Flagship
  • 2018: apertura
  • 6.300 mq
  • 6 piani
  • 2 Nike House of Innovation: NY e Shanghai

Nike retail monomarca

  • 1971: prima apertura
  • 1.200 negozi nel mondo

Gruppo Nike

  • 32,4 mld $ fatturato 2019

Sfruttare scientificamente il web per espandere la propria impresa

Prima Posizione, l’agenzia che crea contatti e aumenta il fatturato delle aziende

Un’attività rintracciabile su Internet è un’attività che ha decisamente più chance di espandersi. Perché è importante essere visibili sui motori di ricerca e quali sono i vantaggi

Intesa San Paolo, Officine Mario Dorin e Zoppelletto. Cosa hanno in comune tutte queste aziende? Si sono affidate all’agenzia Prima Posizione e hanno visto, a seconda degli obiettivi, un aumento del fatturato, delle vendite e un incremento dei contatti.

Per Prima Posizione infatti il web non ha segreti. L’azienda nasce con la mission di aiutare altre imprese ad espandersi sfruttando le potenzialità del web per creare nuovi contatti e vendite.
Non solo fatturato però. Grazie al supporto di Prima Posizione, le aziende si aprono a nuovi mercati (esteri o italiani), assistono alla crescita dei contatti e delle visite, migliorano la brand reputation e raggiungono l’obiettivo di identificarsi come leader nel proprio settore.
Abbiamo estrapolato dei dati importantissimi mediante un sondaggio sottoposto a un centinaio di imprenditori italiani. Il 73% degli intervistati riconosce che Internet può offrire tantissime opportunità di sviluppo per il proprio.
E tu cosa aspetti a rendere la tua impresa di successo grazie al web?

Perché è importante essere visibili sui motori di ricerca? Quali sono i vantaggi?

Un’attività rintracciabile su Internet è un’attività che ha decisamente più chance di espandersi. Sei ancora indeciso se aprirti al mondo del web? La risposta è semplice: non indugiare e fallo subito.
I vantaggi derivanti da una forte presenza online non riguardano solo il fatturato, ma anche la possibilità di testare i tuoi prodotti e di creare una community di clienti fidelizzati che riconosceranno la tua azienda come la migliore per quel preciso servizio.  Ne sono un esempio le numerose aziende seguite da Prima Posizione
Grandibottiglie.com ha sviluppato in soli 6 mesi un +50.000 nuovi visitatori sul suo e-commerce e un aumento del fatturato del 28%.
Sono bastati pochi mesi all’azienda Strada Srl per passare da una richiesta di preventivo al mese a 5 al giorno, mentre il leader delle porte scorrevoli Scrigno ha raddoppiato del 115% le opportunità di new business online, espandendosi notevolmente in Francia, Spagna e Brasile.
Grandi soddisfazioni anche per Italian Coffee, che ha aumentato del 48% il fatturato, o per l’azienda agricola Erika Caldera che ha registrato +75 richieste di preventivo al mese grazie alle strategie studiate da professionisti di Prima Posizione.

I social network, strumento essenziale per promuovere un’azienda

Facebook, Instagram, Linkedin e molti altri, sono ormai strumenti entrati a far parte della nostra quotidianità. A livelli di marketing e promozione i due social di casa Zuckerberg sono importantissimi: permettono di farsi conoscere e di informare gli utenti circa la propria attività.
Linkedin è un altro tra i fondamentali social di riferimento del momento e si rivolge prettamente ai professionisti.
Per un’azienda è imprescindibile attualmente scegliere, in base al proprio target, il social su cui essere visibile.

Intesa San Paolo, Officine Mario Dorin e non solo: le storie di successo di Prima Posizione

Intesa San Paolo aveva un semplice obiettivo: conoscere il comportamento dei propri utenti online in modo da riorganizzare il suo network. Un lavoro fianco a fianco col team della sede di Torino, ha fatto sì che l’obiettivo fosse raggiunto e superato, facendo registrare un +58,66% di traffico organico al sito dopo l’intervento di Prima Posizione.
Le Officine Mario Dorin non avevano mai pensato di espandersi in mercati orientali ma erano in cerca di nuovi orizzonti di mercato.
Dopo un’attenta e dettagliata analisi, la strategia di marketing studiata da Prima Posizione ha portato l’azienda a intercettare nuovi acquirenti provenienti da mercati in crescente espansione: quelli dell’India.
«Ho visto un interessante aumento di lavoro per l’ufficio commerciale che si è trovato a dover gestire una serie di contatti che prima non avevamo» – dichiara Giovanni Dorin che si occupa di marketing, comunicazione e sviluppo di nuovi mercati delle Officine.
Grazie a una strategia vincente hanno ottenuto oltre 100 contatti in 4 mesi. Un risultato di grande importanza e prestigio per le Officine Mario Dorin.
Attiva sul web già da qualche anno, la Zoppelletto Spa, aveva già intravisto le enormi potenzialità del web nell’aprirsi a mercati esteri. «Il nostro rapporto con Prima Posizione è ormai consolidato» – dichiara Luca Zoppelletto, amministratore delegato dell’azienda – «ciò che mi soddisfa di più è la continuità del servizio e l’essere sempre aggiornati e la piena consapevolezza di ciò che sono le diverse realtà».
La Zoppelletto Spa nel giro di qualche anno ha registrato un +285% di contatti, risultato sicuramente incredibile e sbalorditivo.
Federica, titolare di Funny Booth, descrive così il suo rapporto con Prima Posizione, grazie alla quale in due mesi ha ottenuto oltre 200 richieste di preventivo: «Ciò che ci piace di Prima Posizione è la prontezza con la quale rispondono ai nostri dubbi. È un partner ideale perché rappresenta la nostra fonte di contatti. I benefici maggiori li abbiamo avuti nel fatturato, grazie all’individuazione del giusto target al quale rivolgerci. Sono affidabili e umani».
Il futuro delle aziende è già qui e si gioca tutto sulla presenza online.

@Redazione AZ Franchising

L’usato del lusso

Il caso The RealReal negli Stati Uniti è un esempio di elevato livello di servizio, caratteristica del suo successo, un successo crescente che si basa su una totale cross-canalità e sulla fiducia conquistata grazie a importanti investimenti per la certificazione

di Fabrizio Valente*

The RealReal ha sviluppato un mercato che sembrava impossibile: l’usato del lusso, con un assortimento che, oltre all’abbigliamento e gli accessori, oggi comprende anche gioielli, orologi, complementi di arredo e varie altre categorie. Lo slogan è ‘unisciti anche tu al ‘movimento della consegna’: svuota gli armadi, aiuta l’ambiente e migliora il tuo conto in banca’.

Mi fido di te

Naturalmente si parla di prodotti in ottimo stato, la cui originalità viene certificata dagli esperti di The RealReal prima di metterli in vendita. Un aspetto importante poiché vengono trattate anche marche come Gucci, Louis Vuitton e Cartier. L’assortimento è di oltre 8 milioni di referenze che incrementano giornalmente. The RealReal valuta il prodotto e propone il prezzo ai venditori, gli accordi prevedono per chi vende un’interessante percentuale cha va dal 50% all’85%.

Emotional shopping

L’opportunità di comprare il lusso scontato fino al 90% entusiasma molti clienti. Inoltre, dato che i prodotti nei negozi sono offerti anche online e quindi possono essere ritirati in qualsiasi momento, c’è una spinta all’acquisto d’impulso: i clienti di tutto il mondo potrebbero essere interessati allo stesso prodotto di un dato cliente nello stesso momento e spuntarla sul tempo.

Servizio 360°

Una delle chiavi del successo di The RealReal è l’elevato livello di servizio. Se un cliente intende vendere più di 10 prodotti, l’azienda manda a domicilio un esperto per la stima dei prodotti. Se il cliente non abita vicino a un loro magazzino o negozio è possibile spedire gli oggetti per avere una valutazione. Nei negozi e online è disponibile un personal shopper, le valutazioni dei prodotti sono gratuite e sono offerti anche servizi di riparazione dei prodotti. Vengono organizzati eventi settimanali e seminari con esperti di diverse tematiche, come, ad esempio, l’autenticazione dei brandi di lusso.

Commento finale Kiki Lab Ebeltoft Group

The RealReal ha attivato un’ampia domanda latente di prodotti di lusso a prezzo accessibile, conquistando velocemente il mercato grazie alle leve chiave: trasparenza per ottenere fiducia, servizi, cross-canalità e anche un modello che coinvolge i clienti sia come venditori sia, contemporaneamente, come compratori.

Sfida: mantenere alto il livello di controlli e certificazioni dei prodotti messi in vendita.

*Fondatore e amministratore di Kiki Lab – Ebeltoft Italy

Glossier: un brand nato da un blog

Il caso Glossier in U.S.A. è un esempio di boutique progettate in modo instagrammabile e offre una selezione di prodotti per la cura della pelle e del corpo, make-up e fragranze, con la possibilità di personalizzare il packaging

di Fabrizio Valente

Fondatore e amministratore di Kiki Lab – Ebeltoft Italy

L’imprenditrice Emily Weiss, dopo brevi esperienze come modella e in TV in un reality USA, nel 2010, a 24 anni ha lanciato il blog Into the Gloss, dedicato al beauty con una filosofia che ha rotto i cliché tradizionali: “Crediamo che la bellezza dovrebbe essere divertente, semplice, imperfetta e personale. Sei tu a dar vita ai prodotti, non i prodotti a te”. Il blog ha velocemente attratto e fidelizzato una community di teenager, di Millennial e anche di celebrities. Dopo 4 anni, Emily ha lanciato online il brand Glossier, come testimone di un lusso accessibile, molto trendy, coinvolgente e “figlio” della community. Con lo slogan “Skin first. Make-up second” Glossier offre una selezione di prodotti per la cura della pelle e del corpo, make-up e fragranze, con la possibilità di personalizzare il packaging.

Progetto nativo digitale Glossier

Dal 2018 Glossier ha iniziato ad aprire negozi fisici, prima a Los Angeles e subito dopo a New York. Quest’ultimo flagship, aperto nello stabile della sede dell’azienda, ha subito ottenuto un grande successo, nonostante la location poco trendy, ai margini di Chinatown. La facciata è anonima e understated, ma nel weekend già prima dell’apertura si forma una lunga coda di fan per entrare.

Negozi instagrammable

L’esperienza del negozio è intensa: musica alta e tanti angoli predisposti per selfie con le amiche da postare su Instagram e i vari social, in particolare il Boy Brow Room, spazio dedicato al gel per sopracciglia, best seller di Glossier con prodotti giganti e specchi su tutte le pareti. Le boutique sono contraddistinte dal rosa del brand, presente dappertutto e anche caratterizzante le divise delle addette.

Sharing Experience

La boutique di New York accoglie le clienti con un desk che, oltre a offrire il benvenuto, consegna eventuali ordini acquistati online. Una scalinata hollywoodiana conduce al negozio, in cui tutti i prodotti sono a disposizione delle clienti, presenti per lo più con gruppetti di amiche, tutte completamente a proprio agio nel provare tutti i prodotti. Nonostante la presenza delle beauty assistant la maggior parte delle clienti preferisce truccarsi reciprocamente prima del classico selfie. Il processo di vendita prevede l’acquisto con il pagamento (solo con carte) a una delle addette, tramite tablet. I prodotti non sono stoccati nell’area vendita, ma arrivano dal magazzino, situato al piano superiore, con uno scenografico sistema automatico che in pochi minuti fa pervenire la shopper bag dell’acquisto personalizzata con il nome della cliente.

Un brand nativo digitale sviluppatosi velocemente seguendo in modo corretto il processo di sviluppo tipico di questi posizionamenti: blog, social, ecommerce, boutique. Emily Weiss sta dimostrando di essere brava anche col retail fisico, offrendo esperienze multisensoriali e facilmente condivisibili con le amiche. Sfida: restare coerenti sapendosi innovare in un mercato che continua a creare successi planetari basati sui Social in tempi sempre più rapidi.

 

Caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 14, di Kiki Lab – Ebeltoft Group

Glossier – U.S.A.
Boutique progettate in modo instagrammabile per un brand, nato da un blog, che ora spopola fra teenager e Millennial.

Area chiave
Engagement

Tendenze complementari
Nativo digitale; Instagrammable store

Info chiave
• 2010: lancio del blog Into the Gloss
• 2014: lancio online del brand Glossier
• 2018: aperture a Los Angeles e a New York
• 250 mq superficie media
• 150 dipendenti

 

Come acquistano oggi gli Eshopper italiani?

Shopping online: l’impennata di e-commerce e pagamenti digitali

Tra negozi chiusi più o meno in tutto il mondo, quarantene forzate e Smart working lo shopping online è in netta accelerazione nei settori del largo consumo.

Lo smartphone è fondamentale nella fase di decisione dell’acquisto online. L’analisi di Netcomm in collaborazione con Diennea rivela infatti che E-mail, sms e notifiche via app rappresentano lo strumento più efficace per raggiungere il cliente e fargli fare il primo passo nel processo d’acquisto: il 22% degli acquisti online sono diretta conseguenza di questo strumento di marketing. Il punto vendita fisico mantiene la sua efficacia: la visita in negozio è decisiva per il 18,4% degli acquisti. Dagli insight raccolti dall’indagine netRetail 2019, lo studio Netcomm effettuato in collaborazione con Kantar, emerge inoltre una crescita della fiducia verso i siti di ecommerce.Gli Italiani sono sempre più disponibili a salvare online i propri dati di pagamento per non doverli reinserire in acquisti futuri: il 57% del campione effettua questa scelta se ritiene che il sito di e-commerce sia affidabile.

L’IMPATTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SUL RETAIL

Il 2019 è stato l’anno decisivo per le imprese che intendevano investire in tecnologie, consentendo così al sistema italiano di svolgere un ruolo decisivo nella trasformazione digitale in atto, anche a livello internazionale. La svolta è imprescindibile e gli investimenti in formazione per accrescere le competenze digitali nel nostro Paese saranno fondamentali. È sempre più urgente, infine, avviare un piano concreto di definizione e creazione di distretti digitali, affinché l’Italia possa incrementare il suo livello di competitività e di crescita dell’export nell’eCommerce.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RETAIL

Il retail è una delle industrie in cui l’impatto dell’applicazione dell’intelligenza artificiale potrà essere più interessante e immediato, proprio perché in grado di avvicinare anche gli utenti finali, nelle loro abitudini quotidiane, alle nuove frontiere dell’innovazione. Non a caso, nel mondo del retail sono già state adottate soluzioni di AI per migliorare la relazione con i clienti, come lo sviluppo appena iniziato dell’uso dei chatbot. I processi di automazione legati alla filiera logistica, ma anche al machine learning e alle analisi predittive sono elementi decisivi per la creazione e il rafforzamento di una relazione sempre più personalizzata tra i brand e i clienti. In un contesto economico nazionale e internazionale, dove il fattore determinante nell’arena competitiva delle aziende è la capacità di garantire un’offerta sempre più personalizzata, le innovazioni che porterà l’AI potranno migliorare la comprensione delle aspettative dei clienti, facilitando la personalizzazione e la product recommandation, rendendo più efficienti i servizi pre e post sale e ottimizzando la supply-chain.

I rifiuti di plastica diventano capi di abbigliamento

I rifiuti di plastica raccolti dall’oceani diventano capi di abbigliamento.

Il caso Ecoalf in Spagna è un esempio di progetto imprenditoriale evoluto sviluppare tessuti di qualità nati a partire da bottiglie di plastica, vecchie reti da pesca, caffè macinato, pneumatici, ecc., con processi di produzione che utilizzano una bassissima quantità di risorse naturali

di Fabrizio Valente*

Ecoalf è un progetto che intende coniugare abbigliamento moderno con eco-sostenibilità. Il fondatore Javier Goyeneche racconta di aver scoperto da un pescatore, un giorno su una spiaggia spagnola, che ormai nelle reti il peso della plastica raccolta superava quello del pesce. Da lì la sua idea di lanciare un business che riciclasse quella plastica, scegliendo l’abbigliamento. Da una prima analisi capì che i tessuti allora disponibili di plastica riciclata non permettevano di ottenere capi di elevata qualità. Per più di tre anni ha quindi effettuato numerosi investimenti in R&S per sviluppare tessuti di qualità nati a partire da bottiglie di plastica, vecchie reti da pesca, caffè macinato, pneumatici, ecc., con processi di produzione che utilizzano una bassissima quantità di risorse naturali (elettricità e acqua) e producono poche emissioni di CO2. Gli studi sono arrivati a individuare tessuti resistenti, facili da lavorare e di lunga durata, per ridurre l’impatto sull’ambiente.

Nativo digitale

Quando nel 2013 l’azienda si è lanciata sul mercato ha aperto parallelamente il canale digitale (ecommerce), che oggi spedisce in tutti i Paesi europei, Stati Uniti e Giappone, con i canali fisici: 2 negozi monomarca a Madrid e a Berlino e vari negozi multimarca (oggi sono 430). In questo modo Ecoalf è in linea con le aspettative del suo target prevalente, di cultura elevata e forte digitalizzazione.

Valori etici

Ricordando lo stimolo iniziale a creare il progetto, nel 2015 Ecoalf ha iniziato una collaborazione con un’associazione di pescatori per riutilizzare i rifiuti di plastica raccolti dall’oceano. Oggi il progetto consente di ripulire ben 250 tonnellate di plastica all’anno. Un successo che ha stimolato altri progetti simili con altre associazioni di pescatori non solo in Spagna, ma anche in Thailandia.

Anche i negozi di Madrid e Berlino sono stati realizzati interamente con materiali riciclati e includono aree attrezzate per ospitare conferenze, mostre e proiezioni per promuovere la sostenibilità.

Sostenibilità con stile

Ecoalf si è caratterizzata in modo attrattivo anche grazie a collaborazioni con brand di culto come Apple, Sybilla, Goop e Will.i.am, oltre che alla presenza in templi del retail come Harrods e Barney’s. Il visual merchandising dei negozi, la comunicazione in-store e le etichette dei prodotti sono attrattivi e comunicativi, per spiegare ai clienti ad esempio da dove proviene un certo materiale o quante bottiglie di plastica sono state utilizzate per realizzare un capo.

 Ecoalf riesce con successo a coniugare valori e stile urbano, intercettando una base sufficientemente ampia di clienti disponibili a spendere un prezzo medio-alto per un prodotto di alta qualità e alti valori. L’azienda è riuscita anche a diffondere l’impegno, grazie a varie collaborazioni e partnership. Ecoalf è stata selezionata da Oscar Farinetti come uno dei partner per il nuovo progetto di retail sostenibile Green Pee che sarà lanciato entro un anno.

Sfida: consolidare la coerenza del progetto e riuscire anche ad abbassare i prezzi per allargare la base dei clienti anche ai Millennials impegnati, ma con una limitata disponibilità di reddito.

 *Fondatore e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy

 

Premio Gold Effie per Dash con la campagna “Io Pod, e tu?”

DASH CONQUISTA IL PREMIO GOLD EFFIE CON LA CAMPAGNA “IO POD, E TU?”

Dash, con la campagna “Io POD, e tu?” ha fatto goal agli Effie Awards Italy, conquistando il premio gold nella categoria “Reinassance”. La campagna, firmata dal regista e sceneggiatore Paolo Genovese, con protagonista il campione del mondo di calcio Francesco Totti, è stata premiata a Milano, essendosi distinta per creatività e risultati generati. Gli Effie Awards incoronano, infatti, le campagne che più contribuiscono al successo di un brand, sottoponendole a un rigoroso processo di selezione. La giuria degli Effie Awards Italy si è riunita a giugno e ha valutato le campagne in corsa considerando diversi aspetti quali: la strategia, la creatività, i media e l’esecuzione. A determinare la vittoria di “Io POD, e tu?” è stata una pluralità di fattori, a partire dalla communication idea basata sulla grande popolarità del testimonial scelto: Francesco Totti.

@Redazione AZ Franchising

Yamamay presenta la nuova Collezione Cruise 2020

Gennaio 2020.

Yamamay presenta la nuova Collezione Cruise 2020, protagonista degli scatti la modella italiana Matilde Rastelli, una bellezza limpida e naturale, capace di indossare in modo molto sensuale ma allo stesso tempo fresco e spontaneo capi e lingerie femminile.

Le immagini, realizzate in studio, focalizzano lo sguardo su Matilde e sulla sua personale interpretazione dei capi più iconici della prima parte della collezione pensata per la stagione primaverile. Una semplicità di stile volta a sottolineare il fortissimo impatto visivo della bellezza femminile, esaltata dalle forme e dalle nuance dei capi che alternano colori più classici come il glicine e il melanzana a toni più accesi come quelli utilizzati per le stampe tropicali che arricchiscono questa parte della collezione.

Ricami, pizzi e stampe ispirati alle bellezze della natura impreziosiscono e decorano con giochi di trasparenze completi lingerie, body e pigiami per un effetto romantico ma al tempo stesso elegante, misterioso e seducente.

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