40 Candeline per Metro La casa dell’Horeca

Metro, la casa dell’Horeca di Venezia spegne 40 candelini.

A tre anni dall’inaugurazione di METRO La Casa dell’Horeca, si taglia il traguardo dei quarant’anni di attività del punto vendita. METRO La casa dell’Horeca di Venezia accoglie e serve i professionisti della ristorazione e dell’ospitalità di una delle città più attive d’Italia sul fronte dei consumi “fuori casa”. Basti pensare che il giro d’affari, a Venezia e provincia, incide per il 2,6% sui consumi fuori casa nazionali, percentuale che si traduce in un fatturato complessivo di oltre 2 miliardi di euro, sviluppato per l’80% dai turisti. L’intero comparto Horeca di Venezia e provincia conta oltre 7.100 punti di consumo totali, oltre il 50% dei quali ha scelto METRO come fornitore. Di questi, 1.100 attività vengono servite nella sola laguna grazie alle barche “METRO da Te” che, ogni giorno, navigano lungo i canali della Serenissima per portare direttamente presso i locali dei propri clienti tutta la qualità e la freschezza che contraddistingue i prodotti METRO.

@Redazione AZ Franchising

Helbiz porta i monopattini a Miami

I monopattini elettrici alla conquista della East Coast Americana.

Helbiz porta i suoi monopattini a Miami. Per la società americana fondata dall’italiano Salvatore Palella, si tratta di un altro importante traguardo nell’ottica di un’espansione globale della sua ormai nota piattaforma per la smart mobility in formato sharing. L’ingresso delle due ruote elettriche nel cuore della Florida – frutto di una licenza rilasciata dall’amministrazione cittadina – rappresenta infatti il primo passo di un percorso di sviluppo su tutta la East Coast americana. “La conformazione della città, il grande afflusso di visitatori durante l’anno e il clima favorevole, con quasi 250 giorni di sole all’anno, fanno di Miami una città ideale per lo sviluppo di un sistema virtuoso di sharing mobility”, commenta Salvatore Palella, fondatore e CEO di Helbiz.

@Redazione AZ Franchising

La sicurezza informatica nelle PMI – Internet of Things

Per proteggere i dati della propria impresa occorre scegliere il giusto provider di software e servizi.

Sensori che monitorano l’usura dei macchinari, segnalandone guasti e programmandone la manutenzione; dispositivi di tracciamento per la logistica; sistemi di distribuzione di contenuti multimediali su migliaia di schermi sparsi per il pianeta; e ancora, device che raccolgono ed elaborano ogni tipo di dato per migliorare prestazioni, ridurre i consumi, fornire analisi predittive.

L’Internet of Things ha innumerevoli applicazioni ed è ormai realtà nel campo industriale, anche in Italia, e lo sarà sempre di più.

Gli ultimi dati dell’Osservatorio IoT della School of Management del Politecnico di Milano, relativi al 2017, evidenziano che solo l’8% delle imprese dichiara di non sapere nulla di questo tema (contro il 25% dell’anno precedente), che un terzo circa ha partecipato a eventi sul tema e il 28% prevede di intraprendere azioni in questo ambito. Tuttavia c’è ancora molto da fare per sfruttare tutti i vantaggi dell’IoT e, per partire davvero con il piede giusto, le aziende, soprattutto le PMI, devono adottare un approccio che metta al centro un tema spesso sottovalutato: quello della sicurezza.“L’Internet of Things è una tecnologia che cambierà il nostro modo di vivere e che porterà sotto i riflettori il tema della sicurezza informatica, sul quale nel nostro Paese siamo drammaticamente indietro – afferma Bosello, presidente di Securbee, società specializzata in consulenza e servizi in ambito information & cyber security  –. Dobbiamo partire dalla consapevolezza che i dati sono un valore e un asset fondamentale per qualsiasi azienda, e vanno protetti con un approccio di “security by design”, cioè progettando sistemi, prodotti e servizi nell’ottica di garantire sicurezza, privacy e protezione dai rischi”. Rischi che, non dimentichiamolo, possono essere consistenti: non è un caso che alcuni degli attacchi informatici più gravi del recente passato abbiano sfruttato proprio dispositivi IoT. Come nel caso del DDoS record lanciato nell’agosto 2016 dalla botnet Mirai, che interessò 2,5 milioni di dispositivi connessi e rese internet irraggiungibile per alcune ore negli USA: un danno da milioni di dollari che ebbe però il merito di far balzare il tema security fra le priorità.

Ma quali sono i punti da presidiare con più attenzione quando si parla di IoT in azienda?

Due sono le tendenze prevalenti al momento: architetture Point-To-Point, dove i singoli nodi comunicano tra di loro, e architetture di tipo Cloud, dove i nodi sono connessi a internet tramite Wi-Fi o cavo Ethernet. Nel primo caso le informazioni passano da dispositivo a dispositivo, mentre nel secondo occorre costruire una rete in grado di gestire una grande mole di dati. La scelta del modello di rete IoT aziendale dipende da diversi fattori: budget (consistente per le soluzioni dei vendor, più basso se si opta per l’open source), dislocamento fisico dei dispositivi, copertura tecnica della rete, esigenze di personalizzazione. Ciascuna opzione presenta specifici problemi di sicurezza che vanno valutati attentamente assieme al proprio provider di servizi. L’importante è che questo sia fatto fin dall’inizio. In realtà, essere superficiali sulla sicurezza vuol dire trovarsi in un secondo momento a rifare, riscrivere, aggiungere, eccetera. Chi opta per un modello P2P deve prepararsi a gestire la sicurezza su ogni dispositivo, mentre per i servizi in cloud oggi la security è “by design”, cioè i sistemi sono progettati fin dall’inizio con l’obiettivo di proteggere dai rischi, centralizzando la sicurezza in applicazioni che gestiscono da remoto i dispositivi e li escludono se risultano compromessi (rendendo di fatto inutile, per chi attacca, “bucare” un singolo dispositivo). Ciò non toglie che bisogna sempre porre attenzione ad accessi, criptazione dei dati e aggiornamenti per ridurre al minimo i rischi.

Sono tutti argomenti su cui c’è ancora poca consapevolezza, soprattutto nelle PMI, che sono poi l’ambito dove oggi, e ancora di più nel prossimo futuro, l’introduzione dell’IoT potrà fare la differenza in termini di competitività. Si parla molto di smart factory e di Industria 4.0 ed è determinante per le piccole e medie imprese italiane entrare in questo mondo. Ma per coglierne i vantaggi è fondamentale cominciare con l’approccio giusto, quello che riconosce il valore del dato e l’importanza della sua protezione.

@Redazione AZ Franchising

Questa è l’industria 4.0

L’inizio dell’ennesima rivoluzione industriale che porterà alla creazione di fabbriche completamente automatizzate.

Ecco una serie di misure a favore delle imprese: “Nuova Sabatini”, Fondo di Garanzia, Credito d’imposta R&S, Patent box. Di opportunità ce ne sono e ce ne saranno sempre di più. Ci vogliono conoscenza, studio, nuovi progetti

*Dott.ssa Francesca Paleari

Dobbiamo tornare indietro di quasi 250 anni, per trovare quella che convenzionalmente viene definita Industria 1.0: correva l’anno 1784 e l’invenzione della macchina a vapore, rivoluzionò la produzione di forza meccanica, mandando in cantiere l’uso di mulini ed animali, sino allora unici produttori di una primaria forma energetica.

Dobbiamo altresì aspettarne quasi altri 90, di anni, per arrivare all’utilizzo di energia elettrica e petrolio come nuova fonte energetica: siamo all’ Industria 2.0.

Per lo step successivo (Industria 3.0), devono passare addirittura un secolo e due guerre mondiali, siamo negli anni 70 del ‘900, quando l’automazione e le prime forme di elettrotecnica ed informatica (ITC) rivoluzionano ulteriormente gli asset produttivi ed organizzativi del tessuto industriale.

Oggi, alle fine della seconda decade del nuovo millennio, siamo ad affrontare una ennesima sfida: l’industria 4.0 rappresenta una rivoluzione dei processi produttivi con l’inserimento dell’informatica avanzata, della robotica, dell’uso di sensori di ogni tipo; dalla interconnessione degli strumenti e macchinari alla programmazione quasi totale dei cicli produttivi, fino all’avvento ormai prossimo dell’intelligenza artificiale (AI) e della Blockchain (tematiche che tratteremo nei prossimi numeri).

Ma che cosa è l’Industria 4.0?

Come già detto è l’inizio dell’ennesima rivoluzione industriale che porterà alla creazione di fabbriche completamente automatizzate.

Per affrontare questa sfida, i governi europei e quello italiano nello specifico, hanno già messo in atto e metteranno in programma piani nazionali di sviluppo e supporto, al fine di incentivare l’aggiornamento tecnologico del sistema industriale, non perdendo terreno sul piano competitivo mondiale.

Il Piano nazionale Impresa 4.0, che in Italia ha preso il posto del precedente piano Industria 4.0, prevede il potenziamento di alcune misure che nello specifico si sono già dimostrate efficaci, nonché l’inserimento di nuove azioni.

Il programma si basa su alcuni strumenti che possono essere utilizzati in via esclusiva o complementare; vediamo un elenco non esaustivo delle principali misure (Fonte: Ministero dello sviluppo economico).

  • Iper e Super Ammortamento: Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
  • Iper-ammortamento: supervalutazione del 250% degli investimenti;
  • Superammortamento: supervalutazione del 130% degli investimenti;

NUOVA SABATINI

La misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese; questa misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

FONDO DI GARANZIA

La sua finalità è quella di favorire l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e spesso si sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese.

CREDITO D’IMPOSTA R&S

Credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo, riconosciuto fino a un massimo annuale di 20 milioni di €/anno per beneficiario e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014. Il credito d’imposta può essere utilizzato, anche in caso di perdite, a copertura di un ampio insieme di imposte e contributi.

PATENT BOX

Il decreto “Patent Box” prevede un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

Di opportunità quindi ce ne sono e ce ne saranno sempre più. Ci vogliono conoscenza, studio, nuovi progetti. E i partners giusti. Yes, we can.

 

* Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo

 

GO CARPISA PRESENTA ‘HERITAGE JEEP’

UNA CAPSULE COLLECTION DA VIAGGIO PENSATA PER CHI AMA L’AVVENTURA

Celebra lo spirito sportivo e l’avventura all’aria aperta la collezione Go Carpisa, nata in collaborazione con il marchio americano Jeep, e rende omaggio ad un tema che da sempre appartiene al DNA dei due brand, ovvero il viaggio e il desiderio di esplorazione.
Una partnership che si propone di raccogliere le expertise dei due rispettivi brand così da offrire un prodotto dal design moderno ed esclusivo, curato nei minimi dettagli e con un’originalità senza precedenti.
Il progetto comprenderà una linea di trolley in tre taglie S-M-L, un borsone trolley a 2 ruote, marsupi, zaini e borsoni da viaggio caratterizzati da un alto contenuto tecnologico impreziosito da dettagli unici.
I trolley sono stati realizzati in resistente abs con pellicola superficiale in policarbonato dalla finitura satinata e sono dotati di trolley system telescopico, ruote Hinomoto doppie ed ultra-silenziose personalizzate in esclusiva per Jeep, per garantire resistenza e massima versatilità per ogni tipo di utilizzo. Il logo Jeep impreziosisce l’estetica del prodotto, rendendolo versatile e perfetto per il viaggio ma anche per una dimensione più urbana.
I modelli della capsule collection leggeri e comodi, adatti a tutte le stagioni saranno disponibili nei colori che per antonomasia rievocano le nuance della natura: verde militare, nero e arancio.
“Abbiamo pensato a Jeep per questa partnership, perché i due brand hanno molte caratteristiche in comune: oltre ad essere due marchi riconosciuti in tutto il mondo, entrambi celebrano la vera dimensione dell’avventura e presentano una forte componente di innovazione nell’area tecnica, senza però rinunciare alla loro anima sportiva e fashion”, Gianluigi Cimmino, CEO di Pianoforte Group.
Il deserto californiano del Mojave fa da sfondo agli scatti della campagna pubblicitaria, le immagini evocano così sia lo splendore di paesaggi inesplorati che la natura dei due brand.

La collezione, pensata sia per l’uomo che per la donna, sarà disponibile in tutti gli store Go Carpisa e su www.carpisa.com dal 13 dicembre 2019, diventando così il regalo perfetto per Natale.

HELBIZ: pionieri del monopattino elettrico

Dagli Stati Uniti presto arriveranno in Italia.

Il progetto in collaborazione con Telepass prevede la messa in strada della più grande flotta di biciclette in sharing free floating d’Europa.

Nuovi capitali per ampliare il business che rivoluzionerà la mobilità, in Italia e nel mondo.

Helbiz, la società americana che ha lanciato il fenomeno del monopattino in sharing, annuncia un
nuovo round di finanziamenti da 10 milioni di dollari guidato da investitori e venture capital interessati agli sviluppi della nuova economia della smart mobility.

Helbiz utilizzerà il capitale per far scalare le proprie attività a livello globale con un focus particolare verso l’iniziativa italiana.

Abbiamo chiesto a Salvatore Palella, CEO e fondatore di Helbiz la
storia e il percorso di crescita del brand.

L’ARTICOLO COMPLETO NELL’ULTIMO NUMERO DI AZ Franchising!

BURGER KING® restaurants italia apre il primo BK® CAFÉ

IL NUOVO CORNER È STATO INAUGURATO NEL RISTORANTE DI POGLIANO MILANESE

Burger King® lancia il primo BK® Café, un vero e proprio bar caffetteria che servirà colazioni, merende e birra.

Si potranno gustare specialità tipiche della nostra colazione come caffècappuccino e briochesdonutsmuffintorte e piccola pasticceria, oltre che aperitivi originali grazie alle snack box salate e alle quattro varietà di birra alla spina Heineken.

Il primo corner è stato inaugurato all’interno del ristorante a gestione diretta di Pogliano Milanese (in provincia di Milano) e sarà aperto tutti i giorni dalle 7.00 del mattino fino alla chiusura del ristorante.

Il nuovo format, che coniuga lo stile americano di Burger King® con quello di un bar all’italiana è il primo corner di questo tipo ad aprire in Europa. Con questo nuovo progetto, infatti, l’Azienda si pone l’obiettivo di venire ancora più incontro alle esigenze dei consumatori italiani inserendo tra le proprie proposte di hamburger, snack e gelati anche il segmento della colazione, delle merende e della birra, offrendo in questo modo un servizio più ricco e orari più estesi.

Proprio come un tipico bar all’italiana, BK® Café servirà espressi in tazzine in ceramica. Il caffè in grani è di Lavazza ed è macinato al momento. Made in Italy sono anche il latte e la pasticceria con torte e brioches.

L’arredamento del nuovo corner riprende i colori e i materiali utilizzati per il ristorante, con tonalità calde e tanto legno per ricreare un ambiente confortevole e informale. Il personale che lavorerà alla caffetteria è stato appositamente formato per il nuovo servizio seguendo come sempre i rigidi standard di Burger King® in materia di igiene e sicurezza.

“Il nuovo format BK® Café nasce dalla volontà di offrire un servizio in più ai nostri clienti e di presentarci con una nuova veste a chi ancora non ci conosce – dichiara Andrea Valota, Amministratore delegato di Burger King® Restaurants Italia –. BK® Café nasce con l’intento di accogliere i nostri clienti con la miglior offerta e il miglior servizio in tutti i momenti della giornata, a partire dalla colazione che rappresenta per gli italiani una sorta di rituale. Abbiamo iniziato a Pogliano la prima fase pilota, che se, come speriamo, avrà un buon riscontro, potremo estendere anche su altri punti vendita in Italia”.

Oltre alle classiche promozioni del ristorante, il nuovo BK® Café godrà di offerte dedicate sia permanenti che a tempo limitato, come la carta fedeltà del caffè, il menù colazione caffè e brioche a solo 1 euro o la possibilità di completare il proprio menù con un caffè a soli 50 centesimi.

Ufficio Stampa Burger King® Restaurants Italia:

 

QUANTO COSTA AVVIARE UN BURGER KING

CYAO: il nuovo format che mette insieme Carpisa e Yamamay

Un unico spazio espositivo pensato per offrire un’esperienza d’acquisto semplice ed intuitiva

Intervista a Massimiliano Gerbino, titolare del punto vendita a Napoli: “il concept store ha l’obiettivo di coniugare l’italianità dei due brand e di regalare al cliente una shopping exeperience che valorizza lo stile Carpisa e Yamamay

Da 18 anni fa parte della famiglia Pianoforte, affiliato al progetto Franchising Carpisa e Yamamay con svariati punti vendita in Campania. E’ quindi un affiliato storico del gruppo. “Questo è il mio primo store con il nuovo concept CYao – Italian Lifestyle – afferma Massimiliano Gerbino, Amministratore Unico – che mette insieme, all’interno di un unico punto vendita, due dei brand della holding Pianoforte: Carpisa e Yamamay”.

Dove ha aperto i punti vendita?
“Al civico 225 di Corso Umberto I, a Napoli, con una superficie di 150 metri quadrati, il concept store ha l’obiettivo di coniugare l’italianità dei due brand e di regalare al cliente una shopping exeperience completamente rinnovata, che valorizza lo stile Carpisa e Yamamay: un unico spazio espositivo pensato per offrire un’esperienza d’acquisto semplice ed intuitiva, capace di trasformare la visita del consumatore da necessità a desiderio”.

Quali sono state le principali motivazioni che l’hanno spinta a scegliere CYao?
“”Il futuro del Retail è sicuramente legato a chi propone delle novità. Bisogna essere continuamente aggiornati sulle nuove tendenze del mercato e della moda. In questo caso, il progetto CYao per il mercato Retail rappresenta una novità assoluta proponendo un nuovo Concept Store dove il cliente vive una nuova e piacevole esperienza di Shopping”.

In che modo la casa madre lo ha sostenuto?
“Ho ricevuto assistenza nella fase pre e post apertura sono stato supportato da vari dipartimenti aziendali come lo Sviluppo, il Commerciale, la Formazione ed il Marketing. Insieme abbiamo collaborato per questa Apertura”.

E’ necessario seguire dei corsi di formazione? Se si su quali aspetti…
“In questo specifico caso è necessario avere esperienza pluriennale nel settore Retail, il personale preposto alla vendita ha seguito i corsi di formazione, sul prodotto, visual, tecniche di vendita e programma gestionale prima di iniziare la fase di allestimento”.

Quali sono in termini economici i numeri per chi come lei vorrebbe aprire un punto vendita CYao?
“Tra arredi e opere civili circa 900€ al mq”.

Che consiglio darebbe ad un nuovo affiliato?
“Gli direi che CYao è un progetto vincente!!”.

I suoi progetti futuri…

“Aprire il secondo Megastore CYao in Campania”.

@Redazione AZ

APRIRE CARPISA IN FRANCHISING – Scopri

APRIRE YAMAMAY IN FRANCHISING – Scopri di più