Distanziamento, controllo dei flussi: le misure per i centri commerciali

Distanziamento, controllo dei flussi e incremento della frequenza delle igienizzazioni sono tra le misure aggiuntive che permettono ai centri commerciali di confermarsi strutture monitorate e sicure.

Il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC), in vista della “Fase 2” che prevede anche la graduale riapertura degli esercizi commerciali, ha pubblicato un documento contenente le linee guida per la completa riapertura in sicurezza degli spazi commerciali presenti nei centri commerciali, parchi commerciali e factory outlet.

Le procedure messe in atto per tutelare la salute dei lavoratori, dei commercianti, dei fornitori e dei clienti sono state elaborate da un gruppo di esperti del settore e si aggiungono alle normative di legge e alle ulteriori prescrizioni che le autorità locali e sanitarie forniranno.

La gran parte delle strutture operanti su tutto il territorio nazionale, rimaste sempre aperte per garantire i servizi primari, quali la vendita di generi alimentari, ottici e farmacie, adottano le nuove linee guida ad integrazione delle procedure già implementate durante il periodo di full lockdown, con l’obiettivo di continuare a garantire l’operatività delle strutture in sicurezza a seguito della riapertura degli ulteriori servizi commerciali ora chiusi.

I grandi spazi, gli ampi parcheggi e luoghi di accoglienza, tipici dei centri commerciali, e la “regia” unitaria di proprietà e società di gestione per la loro organizzazione e gestione, favoriscono l’applicazione ed il controllo delle disposizioni emesse a tutela della salute delle persone.

Tra le varie disposizioni individuate, l’organizzazione di percorsi obbligati con apposita segnaletica interna ed esterna, a partire dai parcheggi, per consentire una distribuzione ottimale dei flussi di persone in entrata e uscita, ma anche all’interno delle gallerie e in coda all’esterno dei negozi, monitorando in tempo reale il numero di clienti presenti all’interno dell’area commerciale, nel rispetto di una regola che si propone di garantire 10 metri quadri per persona. Saranno inoltre posizionati termoscanner agli ingressi per rilevare la temperatura e ci si assicurerà che ciascun visitatore indossi la mascherina, condizione necessaria per poter accedere alla struttura.

All’interno delle strutture sono previsti anche interventi di pulizia aggiuntivi, mediante igienizzazione giornaliera e sanificazione, in linea con quanto indicato dalle autorità preposte ed utilizzando prodotti in linea con le normative vigenti, oltre alla manutenzione straordinaria dei filtri e relative sanificazioni periodiche.

In aggiunta a quanto sopra, le singole realtà commerciali potranno inoltre mitigare il rischio adottando un’adeguata strategia di prevenzione anche per rispondere a specifiche complessità straordinarie di ciascuna attività.

Il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali tiene, infine, a sottolineare che le strutture commerciali, sono ad oggi delle strutture che hanno garantito la sicurezza durante il periodo di lockdown e che continuano a garantire la massima sicurezza e attenzione alla salute dei cittadini, dei clienti e dei lavoratori, anche con le ulteriori riaperture dei negozi che ne fanno parte, potendo contare su un’organizzazione a ciò preposta che dispone di risorse professionali qualificate e tecnologiche di ultima generazione per la gestione e il coordinamento di tutte le attività necessarie.

Come acquistano oggi gli Eshopper italiani?

Shopping online: l’impennata di e-commerce e pagamenti digitali

Tra negozi chiusi più o meno in tutto il mondo, quarantene forzate e Smart working lo shopping online è in netta accelerazione nei settori del largo consumo.

Lo smartphone è fondamentale nella fase di decisione dell’acquisto online. L’analisi di Netcomm in collaborazione con Diennea rivela infatti che E-mail, sms e notifiche via app rappresentano lo strumento più efficace per raggiungere il cliente e fargli fare il primo passo nel processo d’acquisto: il 22% degli acquisti online sono diretta conseguenza di questo strumento di marketing. Il punto vendita fisico mantiene la sua efficacia: la visita in negozio è decisiva per il 18,4% degli acquisti. Dagli insight raccolti dall’indagine netRetail 2019, lo studio Netcomm effettuato in collaborazione con Kantar, emerge inoltre una crescita della fiducia verso i siti di ecommerce.Gli Italiani sono sempre più disponibili a salvare online i propri dati di pagamento per non doverli reinserire in acquisti futuri: il 57% del campione effettua questa scelta se ritiene che il sito di e-commerce sia affidabile.

L’IMPATTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SUL RETAIL

Il 2019 è stato l’anno decisivo per le imprese che intendevano investire in tecnologie, consentendo così al sistema italiano di svolgere un ruolo decisivo nella trasformazione digitale in atto, anche a livello internazionale. La svolta è imprescindibile e gli investimenti in formazione per accrescere le competenze digitali nel nostro Paese saranno fondamentali. È sempre più urgente, infine, avviare un piano concreto di definizione e creazione di distretti digitali, affinché l’Italia possa incrementare il suo livello di competitività e di crescita dell’export nell’eCommerce.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RETAIL

Il retail è una delle industrie in cui l’impatto dell’applicazione dell’intelligenza artificiale potrà essere più interessante e immediato, proprio perché in grado di avvicinare anche gli utenti finali, nelle loro abitudini quotidiane, alle nuove frontiere dell’innovazione. Non a caso, nel mondo del retail sono già state adottate soluzioni di AI per migliorare la relazione con i clienti, come lo sviluppo appena iniziato dell’uso dei chatbot. I processi di automazione legati alla filiera logistica, ma anche al machine learning e alle analisi predittive sono elementi decisivi per la creazione e il rafforzamento di una relazione sempre più personalizzata tra i brand e i clienti. In un contesto economico nazionale e internazionale, dove il fattore determinante nell’arena competitiva delle aziende è la capacità di garantire un’offerta sempre più personalizzata, le innovazioni che porterà l’AI potranno migliorare la comprensione delle aspettative dei clienti, facilitando la personalizzazione e la product recommandation, rendendo più efficienti i servizi pre e post sale e ottimizzando la supply-chain.

I rifiuti di plastica diventano capi di abbigliamento

I rifiuti di plastica raccolti dall’oceani diventano capi di abbigliamento.

Il caso Ecoalf in Spagna è un esempio di progetto imprenditoriale evoluto sviluppare tessuti di qualità nati a partire da bottiglie di plastica, vecchie reti da pesca, caffè macinato, pneumatici, ecc., con processi di produzione che utilizzano una bassissima quantità di risorse naturali

di Fabrizio Valente*

Ecoalf è un progetto che intende coniugare abbigliamento moderno con eco-sostenibilità. Il fondatore Javier Goyeneche racconta di aver scoperto da un pescatore, un giorno su una spiaggia spagnola, che ormai nelle reti il peso della plastica raccolta superava quello del pesce. Da lì la sua idea di lanciare un business che riciclasse quella plastica, scegliendo l’abbigliamento. Da una prima analisi capì che i tessuti allora disponibili di plastica riciclata non permettevano di ottenere capi di elevata qualità. Per più di tre anni ha quindi effettuato numerosi investimenti in R&S per sviluppare tessuti di qualità nati a partire da bottiglie di plastica, vecchie reti da pesca, caffè macinato, pneumatici, ecc., con processi di produzione che utilizzano una bassissima quantità di risorse naturali (elettricità e acqua) e producono poche emissioni di CO2. Gli studi sono arrivati a individuare tessuti resistenti, facili da lavorare e di lunga durata, per ridurre l’impatto sull’ambiente.

Nativo digitale

Quando nel 2013 l’azienda si è lanciata sul mercato ha aperto parallelamente il canale digitale (ecommerce), che oggi spedisce in tutti i Paesi europei, Stati Uniti e Giappone, con i canali fisici: 2 negozi monomarca a Madrid e a Berlino e vari negozi multimarca (oggi sono 430). In questo modo Ecoalf è in linea con le aspettative del suo target prevalente, di cultura elevata e forte digitalizzazione.

Valori etici

Ricordando lo stimolo iniziale a creare il progetto, nel 2015 Ecoalf ha iniziato una collaborazione con un’associazione di pescatori per riutilizzare i rifiuti di plastica raccolti dall’oceano. Oggi il progetto consente di ripulire ben 250 tonnellate di plastica all’anno. Un successo che ha stimolato altri progetti simili con altre associazioni di pescatori non solo in Spagna, ma anche in Thailandia.

Anche i negozi di Madrid e Berlino sono stati realizzati interamente con materiali riciclati e includono aree attrezzate per ospitare conferenze, mostre e proiezioni per promuovere la sostenibilità.

Sostenibilità con stile

Ecoalf si è caratterizzata in modo attrattivo anche grazie a collaborazioni con brand di culto come Apple, Sybilla, Goop e Will.i.am, oltre che alla presenza in templi del retail come Harrods e Barney’s. Il visual merchandising dei negozi, la comunicazione in-store e le etichette dei prodotti sono attrattivi e comunicativi, per spiegare ai clienti ad esempio da dove proviene un certo materiale o quante bottiglie di plastica sono state utilizzate per realizzare un capo.

 Ecoalf riesce con successo a coniugare valori e stile urbano, intercettando una base sufficientemente ampia di clienti disponibili a spendere un prezzo medio-alto per un prodotto di alta qualità e alti valori. L’azienda è riuscita anche a diffondere l’impegno, grazie a varie collaborazioni e partnership. Ecoalf è stata selezionata da Oscar Farinetti come uno dei partner per il nuovo progetto di retail sostenibile Green Pee che sarà lanciato entro un anno.

Sfida: consolidare la coerenza del progetto e riuscire anche ad abbassare i prezzi per allargare la base dei clienti anche ai Millennials impegnati, ma con una limitata disponibilità di reddito.

 *Fondatore e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy

 

Premio Gold Effie per Dash con la campagna “Io Pod, e tu?”

DASH CONQUISTA IL PREMIO GOLD EFFIE CON LA CAMPAGNA “IO POD, E TU?”

Dash, con la campagna “Io POD, e tu?” ha fatto goal agli Effie Awards Italy, conquistando il premio gold nella categoria “Reinassance”. La campagna, firmata dal regista e sceneggiatore Paolo Genovese, con protagonista il campione del mondo di calcio Francesco Totti, è stata premiata a Milano, essendosi distinta per creatività e risultati generati. Gli Effie Awards incoronano, infatti, le campagne che più contribuiscono al successo di un brand, sottoponendole a un rigoroso processo di selezione. La giuria degli Effie Awards Italy si è riunita a giugno e ha valutato le campagne in corsa considerando diversi aspetti quali: la strategia, la creatività, i media e l’esecuzione. A determinare la vittoria di “Io POD, e tu?” è stata una pluralità di fattori, a partire dalla communication idea basata sulla grande popolarità del testimonial scelto: Francesco Totti.

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Birra Peroni: Enrico Galasso nuovo Amministratore Delegato

Enrico Galasso è il nuovo Amministratore Delegato di Birra Peroni.

Galasso, classe 1972, con una ventennale esperienza nel mondo dei beni di largo consumo, ha iniziato la sua carriera nel Regno Unito in Procter & Gamble, per poi tornare in Italia in Bain & Co. e successivamente in Ferrero, dove ha ricoperto ruoli direzionali nell’area Marketing e Vendite. Nel 2012 entra in Coca Cola HBC Italia e, dopo aver maturato un expertise sui diversi canali di vendita, ne diventa il Direttore Commerciale. Si sposta quindi in Reckitt Benckiser, dove arriva a ricoprire la carica di General Manager del cluster Centro-Est Europa. “Sono molto felice e orgoglioso di intraprendere quest’importante sfida” – ha dichiarato Enrico Galasso. “Birra Peroni è un’azienda legata da oltre 170 anni alla storia italiana, con marchi che sono entrati nell’immaginario collettivo.

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Mondadori esporta in Cina le ludoteche di focus junior

Il Gruppo Mondadori esporta in Cina il format in franchising Focus Junior Play Lab.

Lo spazio educativo e di gioco per bambini e ragazzi dai 3 agli 11 anni, firmato dal magazine punto di riferimento nel mondo kids. L’iniziativa nasce grazie all’accordo siglato con Chic Investment Group e al Memorandum Of Understanding con Xi’an International Community Fashion Town Construction & Development Co. Le prime tre ludoteche Focus Junior Play Lab saranno inaugurate in Cina nel 2020 a Xi’an, all’interno del distretto High Tech di Sino Italian Fashion Town, il nuovo complesso internazionale che sta sorgendo intorno all’antica città di Xi’an, e nelle città di Nanjing, presso lo shopping mall Kingmo e Chongqing, nel centro commerciale Chic World Together.

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Yamamay presenta la nuova Collezione Cruise 2020

Gennaio 2020.

Yamamay presenta la nuova Collezione Cruise 2020, protagonista degli scatti la modella italiana Matilde Rastelli, una bellezza limpida e naturale, capace di indossare in modo molto sensuale ma allo stesso tempo fresco e spontaneo capi e lingerie femminile.

Le immagini, realizzate in studio, focalizzano lo sguardo su Matilde e sulla sua personale interpretazione dei capi più iconici della prima parte della collezione pensata per la stagione primaverile. Una semplicità di stile volta a sottolineare il fortissimo impatto visivo della bellezza femminile, esaltata dalle forme e dalle nuance dei capi che alternano colori più classici come il glicine e il melanzana a toni più accesi come quelli utilizzati per le stampe tropicali che arricchiscono questa parte della collezione.

Ricami, pizzi e stampe ispirati alle bellezze della natura impreziosiscono e decorano con giochi di trasparenze completi lingerie, body e pigiami per un effetto romantico ma al tempo stesso elegante, misterioso e seducente.

Scopri come aprire uno store Yamamay

Green economy: le soluzioni in franchising

Come abbiamo detto e ridetto negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di “green economy”, cioè di un modello di sviluppo economico che sia eco-sostenibile e quindi abbia tra le priorità quella di tener conto di quale possa essere l’impatto a livello ambientale.

Un modo di pensare, una cultura, che si sta diffondendo nelle persone, che tendono ad adottare sempre più frequentemente comportamenti che vanno in questa direzione. Si può quindi decidere di intraprendere un’attività che si ispira a tutto questo, e che concilia l’esigenza di produrre un reddito, con il rispetto e l’attenzione verso il mondo nel quale, bene o male, dobbiamo vivere. Sono diverse le strade percorribili, sia a livello di forma giuridica che di tipologia di business. Per quanto riguarda il primo aspetto, si può scegliere di occuparsi di tutte le fasi direttamente in prima persona, oppure si può decidere di avvalersi di una tra le molte soluzioni in franchising. Queste molto spesso propongono formule “chiavi in mano”, che alleggeriscono e facilitano di molto la parte un pochino più problematica, cioè quella dell’avviamento, offrendo soluzioni complete e da subito funzionanti. Anche per quello che riguarda il settore di business, le alternative sono davvero tante e molto diverse tra loro. La raccolta differenziata, la rigenerazione delle cartucce, l’eco-edilizia, il fotovoltaico, l’eolico, la green mobility sono soltanto alcune tra le possibili scelte. Vediamone alcune nel dettaglio.

Curiosità: il franchising italiano green economy sbarca a Parigi

Ha aperto i battenti a Parigi la prima filiale in Francia di Negozio Leggero, la catena italiana di supermarket senza imballaggi, con prodotti alla spina, sfusi o con vuoto a rendere. Il negozio parigino, in zona Republique, è gestito in franchising da due soci locali, Pauline e Dany, che sono stati formati dal gruppo italiano.La catena è stata creata a Torino nel 2009 dall’ente di ricerca ambientale Ecologos, ed è gestita dalla società Rinova. Negozio Leggero ha 15 punti vendita: la maggior parte in Piemonte e Lombardia, poi 2 a Roma, uno a Palermo e uno in Svizzera, a Lugano. I prodotti sfusi, lanciati in Italia dieci anni fa, non hanno mai attecchito nella grande distribuzione tradizionale. La gente è troppo abituata all’usa e getta e non gradisce di doversi portare il contenitore da casa per riempirlo. Negozio Leggero è l’unica eccezione di successo: ha saputo crearsi una nicchia di clientela molto motivata dal punto di vista ambientale, che vuole ridurre l’inquinamento da plastiche eliminando gli imballaggi. E ora, la catena piemontese sbarga in Francia e cerca di conquistare l’esigente pubblico parigino.

 

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40 Candeline per Metro La casa dell’Horeca

Metro, la casa dell’Horeca di Venezia spegne 40 candelini.

A tre anni dall’inaugurazione di METRO La Casa dell’Horeca, si taglia il traguardo dei quarant’anni di attività del punto vendita. METRO La casa dell’Horeca di Venezia accoglie e serve i professionisti della ristorazione e dell’ospitalità di una delle città più attive d’Italia sul fronte dei consumi “fuori casa”. Basti pensare che il giro d’affari, a Venezia e provincia, incide per il 2,6% sui consumi fuori casa nazionali, percentuale che si traduce in un fatturato complessivo di oltre 2 miliardi di euro, sviluppato per l’80% dai turisti. L’intero comparto Horeca di Venezia e provincia conta oltre 7.100 punti di consumo totali, oltre il 50% dei quali ha scelto METRO come fornitore. Di questi, 1.100 attività vengono servite nella sola laguna grazie alle barche “METRO da Te” che, ogni giorno, navigano lungo i canali della Serenissima per portare direttamente presso i locali dei propri clienti tutta la qualità e la freschezza che contraddistingue i prodotti METRO.

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Partnership Prestashop e Aliexpress

Prestashop e Aliexpress hanno stretto una partnership a supporto degli E-Commerce.

PrestaShop, la piattaforma di e-commerce leader in Europa e America Latina, e AliExpress, la piattaforma del Gruppo Alibaba leader nell’e-commerce cross-border per piccole e medie imprese, annunciano una collaborazione volta a stimolare lo sviluppo del commercio digitale in Italia. Grazie alla partnership attivata per il mercato italiano, da oggi gli e-merchant PrestaShop possono replicare facilmente il proprio negozio online su AliExpress: ciò si traduce in un conseguente aumento di visibilità, oltre che in un sensibile incremento del giro di affari. Gli utenti PrestaShop hanno, infatti, semplice accesso a un nuovo canale di vendita, traendo un importante vantaggio competitivo dal traffico, dai servizi digitali e dall’esperienza di AliExpress. Ogni 4 minuti nel mondo viene creato un negozio PrestaShop, che va ad aggiungersi alle centinaia di migliaia di e-shop che hanno scelto il software open-source disponibile in oltre 40 lingue, generano ogni anno vendite online da miliardi di euro, 15 solo nel 2018.

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