NAU! occhiali italiani nel mondo.

Una grande passione italiana per gli occhiali belli, colorati e fatti bene.

I nostri occhiali sono espressione di stile, design e qualità. Uniti alla nostra passione per il colore e la

tradizione artigianale del nostro lavoro. Un’arte del fare tutta italiana.

 

NAU! è un business concreto che si esprime con un’offerta fortemente distintiva e contemporanea. Fondata su un prodotto esclusivo a un prezzo comodo.

 

Aprire un negozio NAU! significa fare un investimento redditizio e con un ritorno veloce, grazie ad una formula orientata al Cliente e ai risultati.

 

Non aspettare, unisciti anche tu alla squadra NAU!

franchising@nau.it

 

NESPRESSO- Economia del caffè sostenibile

NESPRESSO fa da sempre della sostenibilità il suo modus operandi e il fulcro di tutte le sue attività.

 

The Positive Cup: il progetto

Il progetto “Positive Cup”sostenuto da Nespresso è mosso dall’ambizione di creare una tazzina di caffè a impatto ambientale positivo che sia inoltre in grado di ripristinare, reintegrare e rinvigorire le risorse dell’ambiente e delle comunità.
Nespresso ambisce alla creazione di un’economia del caffè sostenibile che dal chicco di caffè alla tazzina  integri i principi di sostenibilità derivati dalle migliori pratiche in tutta la catena del valore.

Dal 2011 ad oggi il progetto ha permesso di recuperare oltre 2.700 tonnellate di capsule usate

Il progetto nasce nel 2011 dalla preziosa collaborazione tra Nespresso, Cial Utilitalia e il Cic e consente ogni anno di recuperare e valorizzare importanti risorse con l’obiettivo di garantire una seconda vita alle capsule in alluminio.
Attualmente, l’iniziativa è attiva attraverso un sistema capillare di 107 punti di raccolta, 60 Boutique Nespresso e 47 isole ecologiche, sparse su tutto il territorio nazionale e presenti in  61 città italiane, di cui 29 capoluogo di Provincia. Nespresso, inoltre, si occupa di recuperare il caffè residuo che viene destinato ai compostaggi.

Nespresso e la boutique di Trieste 100% rispettosa dell’ambiente.

La Boutique Nespresso di Trieste è al 100% sostenibile; si trova all’interno dei negozi COIN ed è posizionata all’angolo fra due importanti vie, Corso Italia e Via Dante Alighieri, integrandosi perfettamente con gli altri brand già presenti, nazionali ed internazionali. La volontà dell’azienda di costruire uno spazio che riveli il proprio impegno a favore dell’ambiente e dei paesi d’origine del caffè si manifesta in ogni elemento strutturale: dai materiali utilizzati – come i fondi di caffè riciclati per costruire i ripiani dei tavoli oppure il legno ricavato al 100% grazie ai programmi di
riforestazione – all’adozione di sistemi tecnologici per ridurre il consumo di energia e acqua.

5 Regole per dimostrare l’efficacia della carta stampata

Il digitale ha veramente sostituito il cartaceo?

 

Prima di pianificare una campagna pubblicitaria è necessario avere le
idee chiare su come e a chi rivolgersi.

 

Ecco 5 semplici regole per ottenere il massimo dalla pubblicità su periodici e
quotidiani.

1.Raccontare storie per costruire la notorietà di marca

Oggi si sente parlare molto di storytelling in comunicazione, raccontare storie che coinvolgano emotivamente il proprio target. La stampa è un mezzo adatto per
raccontare storie perché per la sua fisicità, è tangibile. Un mezzo fisico come la carta impatta emozionalmente in modo differente rispetto a tutto ciò che è digitale.

2.Sfruttare il rumore di fondo della comunicazione digitale

Nel 2018 le caselle di posta elettronica sono invase da ogni tipo di volantino, promozione, pubblicità al punto da rischiare di perdere di vista le eMail importanti.
Con un tale affollamento la rilevanza della comunicazione online diminuisce e di conseguenza l’impatto della comunicazione la stampa cresce.

3.Affermarsi in settori business to business

Comunicare nel B2B è diverso da comunicare sul mercato consumer perché gli elementi utilizzati per arrivare al target sono differenti. Oltre al contenuto, importante è il modo in cui questo target viene raggiunto. Nel B2B infatti i periodici di settore sono una grande opportunità ed
è per questo che subiscono una minore crisi di investimenti rispetto alla stampa generalista. I periodici di settore, rimangono spesso presenti per molto tempo sulle scrivanie degli uffici dove
lavorano proprio le persone interessate.

4.Stimolare i mercati locali

La stampa locale raggiunge pubblici localizzati in precise aeree geografiche, interessando i lettori con informazioni che li
riguardano territorialmente da vicino soprattutto a livello promozionale è possibile, per le aziende, raggiungere un target che si trova in
prossimità di un punto vendita in modo efficace.

5.Veicolare un messaggio coerente con il contesto

Nella comunicazione sulla stampa il contenuto è importante quanto il contesto. Tanto più il contenuto del messaggio pubblicitario sarà
coerente con il contesto in cui si trova tanto più sarà efficace. In questo modo il target a cui il messaggio è diretto sarà più interessato a recepirlo.

Creative marketing strategist and producer – Dreamcatchers Entertainment

Franchise Expo Paris 2019

Franchise Expo Paris per tutti i tuoi progetti d’impresa

 

Il più grande evento internazionale dedicato al Franchising si terrà dal 17 al 20 marzo 2019 a Parigi.

 

Franchise Expo Paris è il principale punto di incontro europeo nel mondo del franchising che mette in
contatto aziende, potenziali affiliati, investitori, imprenditori e commercianti.

 

I NUMERI DELLA FIERA

Con più di 495 marchi francesi e internazionali attivi in 90 settori, 36.000 investitori, è un occasione
unica per conoscere
e confrontarsi con professionisti del commercio organizzato, banche, federazioni, consulenti e non solo.

Nel 2018 oltre 35.000 visitatori hanno partecipato all’Expo Franchise 2018 di Parigi e più di 3.200

visitatori erano internazionali proveniente da 105 nazionalità diverse.

PERCHè PARTECIPARE

Franchise Expo Paris offre un’opportunità incredibile di entrare a far parte di un hub internazionale,

collegando investitori provenienti da tutto il mondo con i franchisors più rinomati che cercano di espandere

il loro concetto in tutto il mondo.

Franchise Expo promuove competizioni che premiano diverse categorie tra le quali “Migliore strategia di esportazione”,

“Migliore rete partecipativa”, “Coup de coeur di sostenibilità e crescita controllata”, “Miglior marchio straniero” e “Miglior nuovo concetto”.

 

TI ASPETTIAMO ALLO STAND DI AZ FRANCHISING!

Per saperne di più visita il sito ufficiale https://www.franchiseparis.com

NELL’ERA DEL WEB IL FUTURO DEI NEGOZI TRADIZIONALI

NEGOZIO FISICO: COME SOPRAVVIVERE

Come un negozio fisico può sopravvivere nell’era del web. Alcune indicazioni arrivano da Confcommercio.  negozio che vuole sopravvivere nell’era del web. Innanzitutto l’esercente deve diventare più analitico e migliorare la propria “cultura del dato”. Per competere con concorrenti online che sanno tutto dei loro clienti, l’analisi degli incassi giornalieri (spesso l’unico dato monitorato da un piccolo negozio per capire come sta andando il business) è troppo poco. Da qui la necessità di valutare diversi indicatori relativi ai clienti, al magazzino, ai margini, alle rotazioni ecc., per accompagnare il negoziante in una gestione più analitica della propria impresa. Il secondo passo è quello di rendere il proprio negozio fisico un posto interessante e piacevole da visitare, «perché è un elemento che i concorrenti del web non potranno mai replicare»: serve dunque un corretto posizionamento di marketing che identifichi correttamente le caratteristiche della propria offerta e il target di clientela a cui rivolgersi: «Non è possibile essere interessanti per tutti, si finisce per non essere rilevanti per nessuno», avverte Confcommercio. Scelto il target va migliorato lo spazio fisico (vetrine, layout, visual merchandising, ecc.) e vanno coinvolti i clienti (personalizzazione di prodotti e servizi, offerta di servizi aggiuntivi rilevanti per il target, ecc.) «per costruire una shopping experience che conquisti il cliente». Infine forse la mossa più importante: vanno utilizzati tutti gli strumenti offerti dal web (sito, social networks, e-commerce) per raggiungere, farsi conoscere, coinvolgere e servire i propri clienti attuali e potenziali. I dati rilevati dalla ricerca Confcommercio-Format indicano che, su questa strada, i negozi italiani hanno ancora margini di miglioramento, perché, indicativamente, solo un negozio su 10 padroneggia questi strumenti.

Non solo dall’Europa, i londinesi escono da COIN.

È di ieri la notizia che il fondo londinese di Private Equity BC Partners, assistito da Banca Rothschild, ha ceduto a Centenary, società veicolo costituita il 18 gennaio 2018, la proprietà di Coin.
Ma procediamo per tappe. Era il 2011 quando BC Partners acquistò da Pai, il gruppo fondato dal veneto Vittorio Coin, per 930 milioni di euro lanciando un’Opa che avrebbe portato al delisting della società. Nel 2015 lo spin off di OVS e la quotazione della stessa che oggi capitalizza da sola
1,2 miliardi di euro, forte dei suoi 1600 negozi dedicati a uomo, donna e bambino ed un MOL di oltre 200 milioni di euro.
Vicepresidente di Coin è Stefano Beraldi, il regista dell’operazione che ha portato alla costituzione di Centenary, alla formazione di un club deal di 5 imprenditori (tra cui Alessandro Bastagli, Enzo de Gasperi, Giorgio Rossi, Jonathan Kafri ed un family office svizzero) che hanno messo sul piatto 15
dei 70 milioni necessari per formalizzare l’operazione di Management Buy Out. Infatti, a possedere un 25% della società sono 23 manager della stessa Coin, tra cui spiccano i nomi di Alessandro Faccio (CFO), Ugo Turi ( Direttore HR) e Alessandro Massa (Direttore Commerciale). A finanziare
parte dell’operazione, tramite debito, la banca Intesa San Paolo.
Coin gestisce direttamente e mediante franchising una catena italiana di department store di fascia alta, composta da oltre cento grandi magazzini dedicati al mondo dell’abbigliamento, della bellezza e dell’home decoration, che operano sotto le insegne di Coin, Coin Excelsior e Coin Casa e
che hanno generato nel corso del 2017 un fatturato netto di 400 mln di euro e 10 mln di liquidità.
Data la volontà di cedere anche il restante 17,83 % detenuto in OVS, il fondo BC Partners mostra l’intenzione di capitalizzare l’investimento di 7 anni fa e indirizzare altrove le risorse anche in vista del processo di Uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

Apri un PRIMADONNA

Cigierre acquisisce America Graffici Franchising Srl

Il Gruppo Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione Spa acquisisce la società America Graffiti Franchising Srl. Il contratto preliminare è stato siglato ieri, 25 ottobre, a Forlì da Marco Di Giusto, amministratore delegato dell’azienda già proprietaria dei format Old Wild West, Wiener Haus, Shi’s e Pizzikotto, e Riccardo La Corte, presidente della realtà con sede a Forlì. L’operazione verrà finalizzata entro fine novembre 2017.

America Graffiti, catena franchising nata nel 2008, è presente nel Nord e Centro Italia con 63 ristoranti, in gran parte gestiti con la formula del franchising. Il brand si ispira all’America degli anni Cinquanta con la riproduzione in ogni ristorante dei mitici diner e fast food di quell’epoca, in cui gustare una grande varietà di piatti tipici della cucina a stelle e strisce, dall’hamburger alla carne grigliata, dal pollo fritto alla cheesecake.

Cigierre con questa acquisizione supererà i 300 ristoranti tra Italia, Svizzera, Francia e Belgio.

“America Graffiti ha deciso di raggiungere l’accordo con il Gruppo Cigierre dopo aver ricevuto nel 2016 diverse manifestazioni di interesse da parte di gruppi di investitori, riconoscendo nella Compagnia Generale Ristorazione una realtà seria, solida e strutturata che potesse apportare un ulteriore contributo alla crescita del brand, mantenendone inalterata l’identità ed il concept che fortemente caratterizza i ristoranti della catena” spiega Riccardo La Corte, Presidente di America Graffiti Franchising.

“L’offerta commerciale di America Graffiti è complementare a quella degli altri marchi di Cigierre e l’organizzazione della gestione dei punti vendita è perfettamente allineata al nostro modus operandi. Anche dal punto di vista della cultura della qualità e dell’attenzione per la soddisfazione del cliente l’affinità è totale. – dice Marco Di Giusto, CEO di Cigierre – Contiamo di aprire almeno 50 ristoranti America Graffiti nei prossimi 5 anni, e di proseguire quindi lo sviluppo del gruppo Cigierre. Già dal 2018, includendo tutti i nostri format, prevediamo infatti un pari numero di aperture annuali in Italia e all’estero, con un particolare focus sulla Francia”.

Il fitness in franchising di Bodystreet sbarca in Italia

Bodystreet, marchio del fitness il cui metodo si basa sulla stimolazione elettro-muscolare, è alla ricerca di partner per le aperture di nuovi centri in franchising in Italia. Il primo centro è stato inaugurato a Verona, mentre l’obiettivo è di arrivare a quota 200 nei prossimi 5 anni. Il centro pilota a livello nazionale aperto a Verona ha una dimensione di 100 mq e conta due dipendenti, ma le misure possono essere anche inferiori, circa 80 mq”.

 

Secondo quanto affermato da Thomas Ruedl, master franchise per l’Italia e referente per le aperture sul territorio nazionale, afferma: “L’investimento iniziale ammonta da 70.000 a 90.000 euro chiavi in mano – prosegue Ruedl – con un tempo di ammortamento pari a circa un anno”. Dal 2009 ad oggi, Bodystreet ha aperto oltre 250 centri in tutta Europa. Le sessioni di allenamento erogate mensilmente sono oltre 150.000.

 

Kids&Us: l’inglese insegnato in franchising si espande in Italia

L’insegnamento delle lingue in franchising sta avendo una crescita esponenziale. Lo dimostrano i numeri di Kids&Us, metodo di insegnamento della lingua inglese ai bambini in età precoce, nato in Spagna nel 2003 e oggi diffuso in 8 Paesi – Spagna, Italia, Andorra, Francia, Belgio, Portogallo, Repubblica Ceca, Messico – per un totale di 208 sedi ed oltre 65.000 studenti iscritti. Più di 50mila nuovi iscritti e oltre 130 nuove aperture nel triennio 2012-2015: questi gli obiettivi della rete in franchising catalana che punta a coprire 17 nuovi Paesi nei prossimi 5 anni. A ulteriore conferma del business model, il dato per cui il 20% degli affiliati possiede più di una sede. Una percentuale che secondo le stime arriverà a superare il 50% nei prossimi due anni. “Il modello franchising Kids&Us si rivolge a persone con spirito d’iniziativa, ma soprattutto entusiaste e appassionate del progetto che vanno ad abbracciare” commenta Claudia Torrisi, Country Manager Italia. Dal 2011, anno dell’apertura della prima scuola a Roma, a fine 2014 sono nate altre 10 scuole, distribuite tra Ascoli Piceno, Cremona, Lecce, Milano, Roma. Le classi Kids&Us Language School sono suddivise in Babies (1 e 2 anni) dove i più piccoli seguono le lezioni accompagnati da uno dei genitori, Kids (dai 3 agli 8 anni), Tweens (dai 9 ai 12 anni) e Teens (dai 13 ai 18 anni).

L’azienda nasce dall’intuizione e dagli studi di Natàlia Perarnau, filologa e docente di lingue, che approfondisce la sfera della stimolazione precoce e fonda la sua proposta a partire dalle grandi capacità di apprendimento proprie dei bambini nei loro primi anni di vita.

Serafino Di Loreto