Il decalogo per aspiranti franchisees

Gli aspiranti affiliati dovrebbero però avere ben chiaro in mente che lo svolgimento di un’attività commerciale comporta dei rischi e che l’affiliato, come in ogni attività di impresa, assume su di sé il relativo rischio imprenditoriale. Le 10 regole d’oro.

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di Alessandra Sonnati – Avvocato – Frignani Virano e Associati Studio Legale

In momenti di incertezza come quello attuale il franchising continua ad essere un valido strumento per chi è alla ricerca di possibilità di impiego alternative.

Gli aspiranti affiliati dovrebbero però avere ben chiaro in mente che lo svolgimento di un’attività commerciale – anche se svolta all’interno di una rete in franchising – comporta dei rischi e che l’affiliato, come in ogni attività di impresa, assume su di sé il relativo rischio imprenditoriale.

Qui di seguito abbiamo redatto una sorta di decalogo per aspiranti franchisees, con le domande che gli aspiranti affiliati dovrebbero (almeno) porsi prima di scegliere un franchising.

  1. Cosa prevede la normativa sul franchising?

Per chiunque voglia intraprendere un’attività in franchising è fondamentale conoscere la normativa di riferimento.

In Italia il franchising è regolato dalla legge 129/2004, che definisce il contratto di franchising, regola i contenuti minimi del contratto e prevede specifici obblighi di informativa in capo all’affiliante.

Le previsioni di cui alla legge sul franchising dovranno poi essere integrate con la specifica normativa che regolamenta il settore di riferimento.

  1. Quali costi comporta l’avvio di un’attività?

Tra i costi necessari per avviare l’attività rientrano sicuramente i costi relativi agli investimenti specifici alla relazione contrattuale (come nel caso degli arredi, delle attrezzature o dei macchinari necessari allo svolgimento dell’attività oggetto del franchising).

Ci sono però anche tutta una serie di costi che non dipendono dall’affiliante, ma che l’aspirate affiliato dovrà comunque sostenere, al pari di chiunque si accinga ad avviare un’attività autonoma. Mi riferisco ad esempio ai costi per l’eventuale costituzione della società, all’ottenimento dei permessi o delle licenze necessarie, quelli relativi al personale di cui necessiterà, ai costi dei consulenti (commercialisti, consulenti del lavoro) e altro.

Altri costi ancora varieranno invece in relazione alle condizioni soggettive dell’aspirante affiliato: se esso è proprietario dei locali che utilizzerà per lo svolgimento dell’attività o se li deve prendere in locazione; se saranno necessarie opere di ristrutturazione, se dispone delle risorse economiche necessarie o e dovrà chiedere un finanziamento e così via.

  1. Quali sono i requisiti richiesti ai potenziali affiliati?

Per poter confermare il proprio interesse e per poter valutare se l’attività proposta risponde alle proprie esigenze, sarà opportuno conoscere quali sono i requisiti richiesti ai potenziali affiliati, in termini di esperienza, capacità finanziaria, titoli di studio, ecc. e come si svolgerà il processo di selezione.

  1. Nella mia città ci sono già dei punti vendita affiliati?

Sempre in via preliminare, sarà poi importante sapere se nella propria città esistono dei punti vendita affiliati alla catena individuata e in che zone. Ciò consentirà di effettuare una prima valutazione sulle prospettive di successo ed eventualmente di visitare i punti vendita affiliati.

  1. Ho valutato il contratto che mi è stato proposto?

Il rapporto di franchising passa attraverso una fase pre-contrattuale articolata e legislativamente regolata. La legge sul franchising disciplina infatti quali sono le informazioni che devono essere fornite all’aspirante affiliato, prevedendo che il contratto e le informazioni vengano fornite all’aspirante affiliato almeno 30 giorni prima della stipulazione del contratto. Tale termine è stato pensato proprio per dare all’aspirante affiliato il tempo per acquisire piena conoscenza del contratto e del contenuto dei reciproci obblighi.

Fondamentale sarà quindi valutare bene il contratto proposto, avendo ben chiaro quelle che sono le proprie aspettative. Importante sarà analizzare in dettaglio le singole clausole del contratto, con l’aiuto di un consulente o di un esperto di propria fiducia.

6. Ho valutato il contenuto dell’informativa pre-contrattuale?

Altrettanto fondamentale sarà valutare il contenuto dell’informativa precontrattuale. L’art. 4 prevede che l’affiliante, unitamente al contratto, debba consegnare all’aspirante affiliato anche le seguenti informazioni:

  1. principali dati relativi all’affiliante;
  2. indicazione dei marchi utilizzati nel sistema, con gli estremi della registrazione o della licenza concessa all’affiliante dal terzo;
  3. sintetica illustrazione degli elementi caratterizzanti l’attività;
  4. lista dei punti in affiliazione e diretti operanti nel sistema;
  5. indicazione della variazione, anno per anno, del numero degli affiliati con relativa ubicazione negli ultimi tre anni;
  6. eventuale indicazione dei procedimenti giudiziari o arbitrali promossi nei confronti dell’affiliante e conclusisi negli ultimi tre anni relativamente al sistema di affiliazione commerciale.

Come è agevole desumere, si tratta di una serie di informazioni che, se lette complessivamente, consentono di poter valutare l’andamento della rete, la sua affidabilità, il grado di litigiosità, e così via.

  1. Devo farmi consegnare un business plan?

Il business plan non è ricompreso tra le informazioni che l’affiliante è tenuto a fornire all’aspirante affiliato.

Nella prassi tuttavia è abbastanza frequente che l’affiliante consegni all’affiliato un business plan, o che sia l’aspirante affiliato a richiederlo.

Se viene fornito un business plan, sarà senz’altro utile sottoporlo ad un consulente di propria fiducia, tendo tuttavia a mente che i risultati di qualsiasi attività economica sono variabili in relazione a molteplici fattori quali, ad esempio, la situazione economica generale, il territorio, l’organizzazione e le capacità imprenditoriali dell’affiliato stesso.

  1. Quali informazioni aggiuntive è bene chiedere?

Il primo consiglio è quello di chiedere il maggior numero di informazioni possibili sull’affiliante: grazie infatti alla lettura di dati quali l’anno di fondazione, l’anno di inizio della formula in franchising, il capitale sociale attuale, i soci e i bilanci della società, al potenziale affiliato sarà possibile valutare la solidità (anche finanziaria) dell’affiliante.

Un altro consiglio è quello di chiedere, nel caso in cui non venissero forniti, i recapiti degli affiliati già operanti nel sistema, al fine di contattarli onde acquisire le informazioni che possono servire a controllare la veridicità delle informazioni ricevute dall’affiliante.

L’aspirante affiliato potrà inoltre chiedere all’affiliante quei dati che comprovino che la formula commerciale propostagli è stata sottoposta alla sperimentazione.

  1. Che tipo di formazione mi viene offerta?

Un altro elemento utile è rappresentato dal tipo di formazione proposto dall’affiliante, soprattutto se l’aspirante affiliato non ha esperienza nel settore.

  1. Quali sono i corrispettivi richiesti dall’affiliante?

Infine, è opportuno considerare quali sono i corrispettivi richiesti dall’affiliante non solo in termini di royalties, ma (soprattutto) gli altri corrispettivi contrattualmente dovuti ad esempio per la promozione e pubblicità da parte dell’affiliante, per i servizi prestati dall’affiliante (per la formazione, per la consulenza e così via) e valutare attentamente il prezzo di cessione dei beni.

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