PORTOBELLO: LA NOSTRA FORZA E’ IL NOSTRO MODELLO DI BUSINESS

Intervista a Roberto Panfili, Direttore Generale e co-fondatore di Portobello.

Portobello è un’Azienda iper innovativa, che aiuta le altre aziende che vogliono fare pubblicità senza usare denaro ma anzi aumentando le vendite.

Il suo percorso formativo inizia in Apple, nel 1998, in coincidenza con il ritorno di Steve Jobs in Apple e il lancio nel Settembre del ’98  del primo Imac colorato. All’epoca Apple era una società in grande crisi ma lui ha creduto nel progetto e nella visione di Steve Jobs e insieme a suo fratello ha il primo Apple Center privato in Italia. Fu una scelta vincente, tutti sappiamo quello che ha creato Apple nei successivi 20 anni e la formazione è stata notevole. “Dovrò sempre ringraziare Apple per quanto fatto a livello professionale e lavorativo” E’ quanto afferma Roberto Panfili, Direttore Generale e co-fondatore di Portbello, azienda specializzata nel barter pubblicitario e settore retail. Roma è sicuramente la sua città, la città dove tutto è cominciato, dove sono nate le sue figlie e dove con fierezza rivendica di aver creato posti di lavoro.

Cosa voleva fare da piccolo?

“Sembra incredibile, ma come detto durante il discorso nel primo giorno di quotazione di Portobello, il mio sogno era  diventatare un imprenditore quotato in Borsa e ho coronato il mio sogno proprio il 13 Luglio del 2018”.

La sua azienda è una realtà molto giovane fondata nel 2016. Parliamo della sua storia professionale prima di Portobello…

“Come anticipavo, ho cominciato lavorando nel mondo Apple, nel 1998 quando Apple non era ancora il colosso che conosciamo oggi. Successivamente ho allargato il raggio d’azione ad altri Brand primari come Samsung, Nintendo e Lenovo.Come ultimo step ho lanciato un marchio di elettronica di consumo che ha raggiunto ottime vendite in  Italia sul Canale GDO e GDS”.

E arriviamo quindi a Portobello. Come e quando è nata l’idea di iniziare l’attività di compravendita di spazi pubblicitari e vendita retail tramite diversi canali?

“È stata una gestazione lunga e faticosa, condivisa con gli altri soci fondatori. L’impegno è stato tanto ma il risultato secondo me è eccezionale, la nostra forza è proprio il nostro modello di business così innovativo, che attraverso la sua circolarità aiuta le aziende a fare pubblicità senza usare cassa e il consumatore finale che può acquistare prodotti di grande qualità a prezzi francamente impossibili. L’aggettivo impossibile  è sicuramente forte, ma è quello che meglio rappresenta una proposta con prezzi così bassi su merce di qualità alta. Spesso il cliente  rimane stupito da una offerta così forte in termini economici”.

Cos’è esattamente Portobello?

“E’ un’Azienda iper innovativa, che aiuta le aziende che vogliono fare pubblicità senza usare denaro ma anzi aumentando le vendite. Lato cliente finale, Portobello è una catena di negozi che ambisce a diventare una importante catena di negozi Nazionale che vende prodotti di genere vario a prezzi più bassi di Amazon e del mercato web, pur permettendo al consumatore di toccare con mano il prodotto e ritornando ad esperienza d’acquisto di alto profilo nel negozio fisico.Siamo fieri di questo risultato, anche per le valenze sociali e etiche che  esso comporta”.

Qual è la peculiarità dei vostri prodotti e quali le ragioni del successo?

“I prodotti spaziano dal genere casalingo, abbigliamento, saponi, piccolo elettrodomestico, elettronica, gift, prodotti Natalizi. Inoltre il grande plus è la qualità dei prodotti offerti, nei negozi Portobello sono presenti solo prodotti di grandi marche e di buona qualità”.

Cosa vuol dire per lei essere all’avanguardia, essere pionieri. Voi nella vostra attività lo siete?

“Sì lo siamo, ad oggi non esiste nessuna Azienda neanche in Europa con le nostre caratteristiche, per essere all’avanguardia bisogna osare, gettare il cuore oltre l’ostacolo e spesso sbagliare prima di raggiungere il risultato. Nella fase iniziale bisogna credere in quello che tutti vedono come impossibile e bisogna avere il coraggio di rischiare. Ma penso che tale atteggiamente sia nel DNA dell’impreditore che vede oltre”.

Cosa rappresenta oggi la sua azienda nel mercato del business?

“Una giovane realtà che attraverso il suo modello unico e innovativo ha raggiunto traguardi incredibili che ci hanno permesso di essere pramiati come migliore Start-up  del 2018 e progetto etico Anpit”.

La sua azienda è abbastanza matura per essere un business format franchising?  Se, si perché?

“Assolutamente sì, semplicemente perché il nostro format Retail è moderno, racchiude le esigenze del cliente (qualità e prezzi imbattibili) ed offre una esperienza d’acquisto di alto profilo”.

Che cosa rappresenta per la sua azienda il franchising?

“La visione a livello Nazione mantenendo gli stessi standard offerti dai negozi di proprietà. Per noi l’esperienza d’acquisto del negozio Top a Roma dovrà essere la stessa di un negozio in Provincia. Il cliente viene sempre al primo posto”.

Ad un potenziale affiliato perché consiglierebbe di scegliere il suo brand?

“Perché l’azienda partirà con una campagna di comunizione di alto profilo, perché in Italia la nostra proposta commerciale ha rese ineguagliabili e perché la nostra proposta sul Franchising tutela l’affiliato come nessun altro competitor possa fare”.

Qual è la sua più grande paura?

“Non riuscire a vivere tutte le esperienze meravigliose che la vita ci offre, ogni giorno può essere un nuovo inizio e non penso una sola vita sia sufficiente per vivere questa esperienza fantastica”.

Il più grande rimpianto?

“Di aver passato una parte della mia vita con delle priorità che oggi reputo sbagliate. Parlo di valori umani che ci rappresentano come persona, come essere umano”.

Ha un sogno nel cassetto ancora da realizzare?

“Fortunatamente ho tanti sogni da relizzare, un uomo senza sogni è come un uomo senza anima”.

Per concludere due domande. La prima: progetti futuri per lei e l’azienda?

“Portobello diventerà un insegna Nazionale, ammirata e riconosciuta, questo è l’obiettivo primario e il progetto principale. Il mio compito è aiutarla, insieme al resto del board e direzione, a raggiungere questo ambizioso traguardo”.

La seconda: Qual è la lezione più importante che la vita le ha insegnato?

“Che si può imparare dai propri errori, anzi un essere umano o un manager è migliore in quello che fa se ha sbagliato ed ha fatto esperienza dei propri errori. Sbagliare, commettere errori, aiuta a migliorarsi”.

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