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Franchising intimo: i progetti di Gatta Italia

Il progetto di franchising intimo Gatta Italia sta velocemente conquistando il successo grazie all’intuizione di portare anche in Italia un format di negozio dalla doppia valenza, vale a dire moda e specializzazione verticale nel settore delle calze e dei collant. L’attenzione alle nuove tendenze moda e la ricerca quasi maniacale della praticità e della qualità dei prodotti hanno consolidato una filosofia commerciale distintiva e innovativa, in grado di competere efficacemente in un mercato in continua evoluzione. AZ Franchising ha intervistato il presidente di Gatta Italia, Francesco De Paolo, premiato ai recenti Franchising Awards 2014.

Ci racconta qualcosa del suo percorso professionale fino all’arrivo a Gatta Italia? Lei è un presidente molto giovane.
“Sì, è vero, ho 31 anni. Ho iniziato a 18 anni lavorando come rappresentante per vari marchi nel settore dell’intimo. A 22 anni sono entrato in “Fila” vincendo, in quel periodo, per due anni, il premio come miglior venditore in Italia. Ho concluso la mia carriera di venditore in “Ragno” come responsabile per diverse zone in Italia e come agente generale in Polonia dove sono entrato in contatto col brand Gatta Italia. Da quest’incontro è nata la decisione di importare il format in Italia dove attualmente sono il responsabile del franchising intimo Gatta Italia”.

Quindi è la società italiana che si occupa del franchising per la casa madre?
“Esatto. Il franchising parte dall’Italia. La casa madre in Polonia non ha il franchising e con Gatta Italia stiamo costruendo per loro il progetto di franchising intimo che e sarà proposto a livello mondiale. I negozi presenti all’estero sono tutti diretti. Noi, come franchising, siamo partiti a gennaio 2014, attualmente abbiamo già 20 punti vendita in Italia. Le operazioni più concrete sono rivolte ad oggi verso gli Stati Uniti e Dubai. Lo sviluppo in Italia rimane il nostro progetto più importante, tenuto conto che quest’anno apriremo tra i 40 e 50 punti vendita e la richiesta di affiliazione è molto alta, intorno a più di duecento richieste al mese”.

Su cosa avete puntato per conquistare la patria del made in Italy con un prodotto non italiano?
“Questo è un punto molto importante per noi. Come dicevo, ho una grande esperienza in questo settore e ho avuto modo di osservare da dentro la strada che si stava iniziando a seguire. Voglio dire che le grosse catene del settore oggi sono sbilanciate verso il low cost e tendono a dare più attenzione all’immagine piuttosto che alla qualità e al servizio. Noi invece stiamo offrendo quello che veniva proposto un tempo dalle mercerie o dai negozi di intimo specializzato, insieme, naturalmente, alle linee di moda e tendenza. Mi spiego meglio. Tante donne che acquistavano nelle mercerie tradizionali, intimo d’alta qualità o specializzato, oggi non trovano riscontro nei franchising. Ad oggi, la donna che ha bisogno del collant terapeutico o della calza xxl o di un prodotto superiore come qualità di filato e assistenza alla vendita, ha problemi a trovare quel che le occorre perché i multi brand stanno morendo e i franchising non danno questo tipo d’offerta. Noi offriamo qualità e immagine, con cura maniacale per i dettagli, dal packaging al servizio, visto che tutti i prodotti sono inscatolati in modo ricercato e il nostro personale è formato per vendere il prodotto nel modo corretto, per seguire le esigenze dei consumatori e per risolvere i loro problemi. Gatta Italia è il nuovo negozio di quartiere che tratta l’intimo con una grandissima offerta, con la parte “moda” ma anche con una grossa parte di continuativo, medicale, beauty, prodotti per donne incinte e così via. Tornando al made in Italy voglio sottolineare che Gatta Italia presta altissima attenzione alla qualità. Tutti i filati e i macchinari, infatti, sono italiani”.

Parliamo di cifre…
“Gatta Italia è una società a sé rispetto alla casa madre. Sostanzialmente non vorrei parlare di numeri ma posso dire che dal 2012/2013 ad oggi, il fatturato si è decuplicato. Oggi è 10 volte superiore al 2013 e stiamo crescendo alla velocità della luce con ottime prospettive future”.

Veniamo al franchising. Cosa chiedete per aprire un franchising intimo Gatta Italia?
“Partiamo dalla qualità visto che ho studiato personalmente il progetto tarandolo su quella che è oggi l’esigenza del consumatore e di chi oggi vuole investire in un progetto vincente. Prima di tutto abbiamo eliminato due problemi. Il magazzino, perché diamo in conto vendita, e il margine, visto che noi lo riconosciamo garantito sullo scontrino e non sui prodotti. Lo scontrino del negozio ha un margine che è sempre garantito, anche in periodo di saldi. Questa, a mio parere, è la formula migliore. Per affiliarsi è necessario inviare un’e-mail a info@gattaitalia.it o franchising@gattaitalia.it. Ci rivolgiamo a persone che capiscono la validità di un business basato su una vasta gamma di prodotto, sulla qualità e l’offerta rivolta ad un target che oggi ha perso i suoi punti di riferimento. Per quanto riguarda i costi, il pacchetto d’ingresso è di 39.000 euro e comprende l’hardware, la formazione, tutto il mobilio, tutto il materiale di consumo più la progettazione”.

Per quanto riguarda le tempistiche?
“Il nuovo punto vendita, dal momento dell’individuazione della location è operativo in trenta o sessanta giorni al massimo”.

Quali sono i vostri obbiettivi futuri?
“L’obbiettivo principale è l’apertura di 500 punti vendita nell’arco di otto anni coprendo in modo significativo, e fin da quest’anno, le maggiori città italiane, specialmente Roma e Milano”.

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