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Travel retail: come cambia la ristorazione

Come sta cambiando il Travel retail, cioè il commercio legato alle stazioni di transito (nella foto la stazione centrale di Milano)? Se lo sono chiesti attorno alla tavola rotonda “Travel Retail, le nuove frontiere della ristorazione”, CIR food in collaborazione con Confimprese, i protagonisti del settore, SEA Aeroporti Milano e Grandi Stazioni. Da una recente ricerca Eurisko-Grandi Stazioni i viaggiatori che scelgono il treno sono circa 700 milioni su base annua, mentre secondo Assoaeroporti nel 2014 sono stati oltre 146 milioni i viaggiatori ad aver scelto di volare.

Oggi nel travel retail – afferma Mario Resca, presidente Confimpresela shopping experience pesa per il 30% sulla capacità di spesa complessiva, perché il consumatore lega sempre più il viaggio all’esperienzialità. I retailer ne devono tenere conto. Food & beverage e ristorazione sono quindi una componente fondamentale dello shopping”.

In base ai dati presentati da Reno-Your Retail Partners, è emersa la necessità di differenziare l’offerta alimentare nei luoghi di viaggio, circa il 25% del totale, su due fronti. Innanzitutto bisogna focalizzarsi sulla tipologia di viaggiatore.

Si tratta dunque di puntare sull’eccellenza del made in Italy per i viaggiatori di fascia alta con ristoranti à la carte, garantendo per tutti l’impiego di prodotti tipici e materie prime nostrane. Proprio su questi elementi è costruita l’offerta di ristorazione a Expo 2015 di CIR food, che sta proponendo modelli innovativi da lanciare in futuro nella ristorazione in concessione, come ha dichiarato il Direttore Commerciale e Marketing Giuliano Gallini: “Con la nostra presenza a Expo 2015, dove ogni giorno siamo chiamati a preparare fino a 50mila pasti per i visitatori, intendiamo promuovere nuovi modelli di ristorazione. Dopo la fine dell’Esposizione puntiamo a rilanciare questi modelli per entrare nel settore del travel retail”.

I luoghi di viaggio vanno quindi ripensati in base alle esigenze di chi li frequenta, adeguando l’offerta dentro e fuori le barriere di accesso, sempre più utilizzate non solo negli aeroporti, ma anche nelle grandi stazioni. Alle imprese di ristorazione dunque viene chiesto di contribuire a ridefinire l’identità di questi spazi, che fra l’altro sono sempre più aperti verso le città. Un’occasione da non perdere secondo Gian Enrico Buso, Managing Director Reno – Your Retail Partners: “I retailer dovranno sempre più focalizzarsi su un’offerta commerciale diversificata, ripensando all’area di attrazione della posizione e alla superficie commerciale di vendita”.

Per quanto riguarda infine le aree di servizio autostradali, circa 400 in Italia con una media di circa 18 milioni di viaggiatori all’anno, l’attenzione è alta a fronte delle oltre 200 gare previste nei prossimi mesi per le concessioni dei servizi ristorativi. Anche in questo settore cambiano le abitudini di sosta nei viaggi ed è necessario variare l’offerta, puntando come per stazioni e aeroporti sul Made in Italy a tavola e sui prodotti tipici, due elementi imprescindibili nel quadro rinnovamento della ristorazione nei luoghi di viaggio.

Stefano Pigolotti